ZULEMA
La porta si richiude immediatamente alle sue spalle.
L'uomo continua a camminare avanti e indietro con quel cazzo di cellulare attaccato all'orecchio, non sono nemmeno sicura che si sia accorto che lei è lì.
"Signor Smith.." il primo tentativo va a vuoto.
"Signore.." anche il secondo tentativo va a vuoto.
L'uomo continua a parlare di affari senza prestarle la minima attenzione.
Osservo Macarena, mi dà le spalle ma conosco il suo linguaggio del corpo. Lo guarda per una manciata di secondi, tempo che sicuramente impiega nel contare per calmarsi.
Lei avanza nella sua direzione, gli strappa il cellulare dalle mani e chiude la telefonata sotto lo sguardo stupefatto dell'uomo "Bene, ora che ho la sua attenzione, si sieda" gli ripassa il cellulare e lei fa il giro del tavolo dando una rapida occhiata nella mia direzione.
Quello sguardo è per me.
Si siede di fronte a quella sottospecie di padre e so, che in fondo, questo dialogo non è solo fra L'avvocato Ferreiro e il padre della sua cliente ma anche tra Maca e un uomo che somiglia fin troppo a suo padre.
È personale, lo è sempre stato.
"Non voglio parlare con lei" la attacca subito.
Lei si appoggia allo schienale della sedia, è tranquilla e cerca di mantenere il suo autocontrollo ben saldo "Io credo che invece noi due dovremmo avere un confronto.. dopodiché, se pensa che sia ancora nel giusto, andremo avanti per vie legali.."
"Io non dovrei nemmeno parlare con lei.. mia figlia è morta a causa della sua negligenza!" Le punta il dito contro rabbioso.
"Sua figlia si è uccisa perché i sensi di colpa la stavano massacrando.. sensi di colpa che non avrebbe avuto se non avesse ucciso Jamie Randal.. cosa che non avrebbe fatto se solo avesse ricevuto un'educazione un po' più presente" il tutto le esce in un sibilo prepotente, l'autocontrollo vacilla eppure i toni rimangono calmi.
È brava, molto brava.
Ne sono orgogliosa."Sta dando la colpa a me? Per il suicidio di mia figlia?" Si alza in piedi scaraventando la sedia contro il muro "Ma come si permette? Ma che cosa ne sa lei!?" Le urla. Sono pronta ad intervenire ma le lascio ancora un po' di spago.
"Ne so abbastanza da sapere che se fosse stato meno al telefono e un po' più concentrato sulla vita di una diciottenne, sua figlia, le cose sarebbero state molto diversamente!" I toni di Macarena si alzando e scatta in piedi.
L'uomo si avventa contro di lei afferrandola per la gola, la spinge contro la parete stringendo. Non aspetto oltre, piombo nella stanza di corsa ma vengo fermata dalla voce di Macarena "Zulema stai indietro!" Credo che sia folle ma la ascolto "Denise ti voleva bene.." si rivolge al padre "So che le hai dato tutto quello che ha chiesto ma l'educazione non si può limitare solo alle questioni materiali.. quello che Desy desiderava davvero era suo padre ma non c'eri mai.. per questo si metteva nei casini, per attirare la tua attenzione.." punta lo sguardo in quelli dell'uomo "I sensi di colpa ti accompagneranno e non credere che io sia contenta di quell'ultima conversazione.. vivrò anche io con questo peso.. ma mai, e dico mai, avrei voluto che lei si facesse del male.. le volevo bene sa? Era un'adolescente testarda e viziata ma era impossibile non volerle bene.." faccio un passo indietro per lasciare loro privacy ma continuo ad ascoltare ciò che Maca ha da dire "..eravamo i suoi punti di riferimento, soprattutto perché non ha mai avuto sua madre.. che cosa penserebbe di noi se ci vedesse litigare così?"

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Law & Lovers
FanfictionMacarena Ferreiro, donna ricca con una brillante carriera di successo come avvocato della difesa a New York deve scontrarsi in aula con una vecchia conoscenza. Riuscirà a tenere ben separate la sua vita professionale da quella privata? ___________ ...