Capitolo 61

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Lavoriamo senza sosta per ore intere, centinaia di poliziotti pattugliano ogni angolo della città nella speranza di trovare la ragazza.

"Callison non ha mai lasciato i corpi lontani da casa sua, deve essere nel raggio di cinque miglia qui intorno" prendo un pennarello e traccio un cerchio sulla cartina aperta sulla scrivania "Dobbiamo trovarla"

"È come cercare un ago in un pagliaio, ci sono moltissime proprietà private e senza mandato non possiamo semplicemente sperare che ognuno ci apra la porta" mi risponde Esposito, è visibilmente sotto pressione.

"Quel bastardo ci ha dato solo ventiquattro ore per trovarla.. ce ne restano soltanto due!" Ringhio puntando lo sguardo nel suo "Usate ogni mezzo, ogni risorsa, prendete volontari e chiamate la forestale! Non mi arrendo finché non l'avremo trovata"

E nel silenzio più totale dopo la mia voce..

Il telefono della scrivania di Beckett suona.

Questo vuol dire solo due cose.

Kate mi guarda e prende immediatamente la chiamata "Detective Beckett" il suo sguardo e il suo sorriso, la sua espressione speranzosa. Non sento la conversazione ma la vedo cambiare, il suo sorriso si spegne e lo sguardo mi cerca "Dove?"

L'hanno trovata.
Ma.. è troppo tardi.

Mi siedo sulla sedia alle mie spalle e mi massaggio le tempie "Arriviamo subito" chiude la telefono e sento il suo sguardo su di me "Hanno trovato la ragazza.. sul ciglio della strada per Rief Park. Hanno confermato solo adesso l'identità attraverso le impronte"

"Perché le impronte?" Chiede Nadia forse ancora troppo ingenua.

"Perché l'ha ridotta così male da non poterla riconoscere" rispondo io sentendo il peso del fallimento schiacciarmi il cuore "Kate, andiamo.. la polizia ci aspetta" mi alzo in piedi e prendo il cappotto che subito mi infilo "Nadia, ci vediamo direttamente in ufficio.. grazie ragazzi, richiamate tutti.. le ricerche sono finite"

Saliamo in auto e nel silenzio più assoluto raggiungiamo il luogo indicato dalla polizia.

Abbiamo perso la parola.

La delusione e il fallimento che adesso stiamo provando ci impediscono di trovare la forza di formulare anche la più stupida delle frasi.

La zona è stata delimitata ma ci sono troppo curiosi e giornalisti affamati di notizia "Occupati di loro" le ordino "Vado da Lanie"

Molti poliziotti sono su questa scena del crimine, l'importanza che sta acquisendo Callison non ha eguali, c'è chi lo sta paragonando con gli assassini più famosi del mondo e non escludo che questo sia esattamente il suo obiettivo: la fama.

"Lanie" la saluto affiancandola.

Il telo bianco impregnato di sangue secco è steso a terra sul corpo.

"Maca.. è lei. Amanda Lear" mi conferma mostrandomi il palmare con l'identikit.

"Scopri il telo" le chiedo vedendo la quantità sproporzionata di sangue che c'è.

"Macarena.." non ha mai cercato di fermarmi ma questa volta ci prova, segno che la situazione è ancora più grave di quello che pensavo.

"Il telo, Lanie" ribadisco più severa.

Annuisce ed esegue il comando.

Guardo il corpo della ragazza tagliuzzato e smembrato come se avesse giocato con il bisturi "Si è divertito con lei.. e, prima che tu me lo chieda, era ancora viva" spalanco lo sguardo scioccata, il dolore che deve aver provato sarà stato insopportabile "I segni sulle gambe coincidono con le vittime di Callison e poi.." alza il corpo e mi mostra la schiena "Questo deve essere un messaggio per te"

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