Dopo interminabili sessioni di sesso fantastico riusciamo finalmente ad abbandonare il letto e a vestirci per raggiungere la cucina.
"Ho fame" mi dice raggiungendo i fornelli e alzando il coperchio "Direi che potremmo cenare"
Rido divertita "Sono le tre del pomeriggio" le dico indicando l'orologio della cucina.
"Allora un pranzo unito alla merenda" controbatte lei accendendo i fornelli "Voglio sentire le doti culinarie del Viceprocuratore"
Le abbraccio da dietro e le sussurro "Potresti anche smetterla di chiamarmi così"
Ride, ho sempre amato sentirla ridere "Mai" fa spallucce e poi mi guarda negli occhi "E poi.. è il tuo lavoro.. Come vorresti essere chiamata?"
"Qualcosa di più semplice come.. Dea del sesso.. andrebbe benissimo" scherzo e lei scoppia in una sonora risata.
"Sentila come è modesta!" Si rigira tra le mie braccia che porta sulle mie spalle "Non è un nome adatto"
"Ah no?" Chiedo fingendo di offendermi "Mi sembra che sei stata disattenta.. ti devo riportare a letto per rinfrescarti la memoria?" Le chiedo provocandola.
"Capisco che vuoi farti perdonare.. ma se andiamo avanti così mi uccidi" risponde lei ridendo davvero, con quel sorriso luminoso che illumina il viso.
Mi allungo e spengo il gas appena mi rendo conto che è pronta, le mie labbra le sfiorano l'orecchio "Siediti a tavola, ci penso io"
Fa come dico, prendo la pentola e un cucchiaio di legno e servo prima lei, poi me. Dopodiché metto via tutto e mi siedo accanto a lei. Si guarda intorno, c'è ancora apparecchiato dalla sera prima, la rosa e le candele ormai consumate "È perfetto.." pensa ad alta voce riportando lo sguardo nel mio "So che ti sei programmata una serata diversa ma.."
Le prendo la mano da sopra il tavolo "È andata anche meglio di come l'avevo immaginata" le assicuro ed è la verità.
Tutto è finalmente al giusto posto.
"Buon appetito, Biondina" le dico prima che entrambe afferriamo le forchette e divoriamo il pollo alle verdure che avevo preparato.
È buono ma dopo averlo riscaldato due volte non è più spettacolare.
Lei però è educata e si complimenta lo stesso.
"Sarebbe stato più buono se non avessi scelto un menù diverso all'ultimo momento" rispondo ridendo mentre sparecchio la tavola.
"Non mi pare che ti sia lamentata" mi fa notare incrociando le braccia al petto e squadrandomi.
Rido e mi avvicino al suo viso "Non mi permetterei mai.." le sussurro prima di lasciarle un lungo bacio sulle labbra, le porgo la rosa rossa che avevamo sulla tavola "Per te"
Sorride come una bambina al parco giochi, le brillano gli occhi e mi prometto che d'ora in poi cercherò di renderla sempre felice in questo modo.
"Metto a posto e sono di nuovo tutta per te" aggiungo andando verso il lavandino, sistemo i piatti nella lavastoviglie e pulisco il ripiano della cucina.
Questo è il genere di normalità che voglio per noi.
MACARENA
La osservo muoversi davanti a me per riordinare tutto mentre tengo in mano la rosa che mi ha appena regalato.
STAI LEGGENDO
Law & Lovers
FanfictionMacarena Ferreiro, donna ricca con una brillante carriera di successo come avvocato della difesa a New York deve scontrarsi in aula con una vecchia conoscenza. Riuscirà a tenere ben separate la sua vita professionale da quella privata? ___________ ...