Capitolo 57

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Il suo sguardo.

Come se finalmente avesse capito tutto.

Delusione, dolore, rabbia.

Un mix di sensazioni negative che mi trasmette semplicemente reggendo il mio sguardo.

La rabbia abbandona il mio corpo, sostituita da una sensazione di panico e dispiacere "Macarena"

Roman al contrario sembra più felice che mai, divertito e gasato da una situazione ormai esplosa "Sorellina" la saluta con quel tono da manipolatore bastardo.

Macarena lo ignora.

Guarda me.

Si avvicina a noi e mi chiede "Zulema, di che cosa stava parlando?"

Non so cosa dire.

Ho perso totalmente l'uso della parola e non sono in grado di trovarle per poter risponderle.

Sento gli occhi di Roman su di me, con quel maledetto tono divertito mi incoraggia "Forza, dai.. diglielo"

È chiaro che per lui siamo uno spettacolo di cabaret di marionette, le sue marionette.
Una commedia esilarante mentre per me ha tutta l'aria di una tragedia.

Macarena sembra la più lucida e con tono fermo, irremovibile, pone fine al divertimento del fratello invitandolo a lasciarci "Roman, torna in sala.. voglio parlare con Lei"

Mi guardo con lui, è chiaro che avrebbe assistito volentieri ma non può rimanere, per questo mi sorride vittorioso prima di acconsentire alla richiesta "Con piacere"

Rimaniamo immobili mentre lui va via.

Occhi negli occhi.

Non sono nemmeno sicura di quanto abbia sentito e capisco subito che le bugie e le mezze verità non sono permesse in questo momento.

Il suo sguardo di rimprovero, di rabbia, assottigliato punta il mio "Ti prego dimmi che ho capito male"

Abbasso la testa "Io.. non sapevo che eri lì" mi passo una mano sulla fronte, sono confusa e bloccata mentre lei vuole che le spieghi ogni cosa, so perfettamente che è suo diritto sapere "Senti so che vuoi risposte, il problema è che so come dirtelo"

Incrocia le braccia al petto, si trattiene nell'urlarmi contro ma la vedo davvero nervosa "Inizia dal principio"

Sbuffo una risata.

Il principio.

Vedo un divanetto e mi ci siedo, le gambe tremolanti e il nervoso stanno avendo la meglio sul mio autocontrollo.

Lei resta in piedi davanti a me e sento il suo sguardo penetrarmi l'anima.

"È venuto da me.. dieci anni fa.. mi chiese di lasciarti andare e in cambio tu avresti avuto la tua carriera mentre io un giorno sarei diventata viceprocuratore.. in caso contrario tu avresti perso tutto ed io.." schiocco la lingua sul palato "Macarena.. non potevo competere" la guardo negli occhi e lei sembra sconvolta ma ancora è in sé. Forse perché sa che stiamo parlando solo del principio, c'è di peggio e lo sappiamo entrambe "Quando ci siamo rimesse insieme lui lo ha scoperto.. è venuto da me e mi ha proposto di diventare procuratore.. tu saresti stata la mia vice.. ma alla solita conclusione.. devi sposare Fabio per le apparenze ed io non devo intralciare.." Ometto volutamente il caso di Amir Saad perché non voglio che lei conosca quella parte della mia vita.

Il suo sguardo cambia nel momento che realizza quello che ho appena detto "Tu.. tu mi hai mentito.. ho pensato che non mi amassi, che fossi niente per te!" La sua voce si incrina prima di tornare seria, di ghiaccio "Ma la verità è decisamente peggiore.."

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