Capitolo 73

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MACARENA

Mi sveglio di soprassalto e allungo il braccio nella sua direzione.

So che è rimasta con me per tutta la notte, ho sentito il calore del suo corpo avvolgermi in un abbraccio sicuro.

Ma quello che trovo è soltanto una parte di letto fredda.

Apro gli occhi e lei non c'è.

Mi tiro su seduta nonostante il dolore sparso per tutto il corpo.

Non c'è.

Vorrei saperlo gestire meglio ma mi assale una sensazione di panico.

Come se svegliarmi da sola fosse stata l'ultima cosa che volevo.

Ho paura della mia stessa ombra.
Di non rivederla.
Ho paura che alla fine vincano loro.

Ho paura che non riusciremo mai a stare insieme.

La porta si apre e rivedo quel caschetto corvino.

I nostri occhi si incontrano e le basta quel semplice contatto per capirmi "Buongiorno Bionda" mi sorride, non dice nulla, forse per suggerirmi che vedo problemi anche laddove non li vedo.

Faccio una smorfia, usa quel nomignolo nonostante io sia castana adesso.

"Ti odio" rispondo e lei ride.

La sua risata riecheggia per tutta la stanza.

Non ha la minima idea di quanto mi sia mancato sentirla ridere.

Nonostante le mie parole, io non la guardo affatto con odio, e nei suoi occhi vedo lo stesso identico sguardo.

"C'è qualcuno che vuole vederti" apre un po' di più la porta e il rumore di piccole zampette sul pavimento preannunciano l'arrivo di un terremoto.

Spunta una cascata bionda e la sorpresa sul visino della mia bambina è la prima cosa che noto "MAMMA!"

Corre da me, si arrampica sul letto come una scimmietta e mi salta addosso.

Gemo dal male per la poca delicatezza che usa sul mio corpo ricoperto di lividi ma la felicità che provo nel poterla di nuovo stringere a me supera di gran lunga quel fastidio.

Stringe le braccine intorno al mio collo, sento il suo profumo di bimba e sorrido mentre la ricopro interamente di baci.

Finalmente sto bene.

ZULEMA

Mi appoggio alla stipite della porta mentre rimango incantata nel vederle finalmente riunite.

Si stringono forte in un abbraccio che vorrei condividere con loro ma so che non è ancora il momento.

Perciò mi limito a guardare, con il cuore pieno d'amore nel quale ormai custodisco gelosamente entrambe.

Sono le mie ragazze.

Saray si avvicina con l'intenzione di affacciarsi per vedere la stessa scena "Le girano intorno come avvoltoi"

"Questa volta non è sola" le rispondo continuando a guardarle "Voglio che tu ed Esposito andiate a raccogliere tutte le loro cose e le portiate da me.. tutto quanto, intese?"

Lei annuisce "Staranno da te?"

"Finché lei non tornerà quella di prima non la lascerò nelle mani di quei bastardi approfittatori.. mi prenderò cura di loro" le dico determinata, non le perderò di nuovo "Sono quello che ho.. e finché non sarà finito il processo, resteremo tutte insieme"

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