Capitolo 23

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Se solo sapesse.. che non c'è nessun altro a questo mondo che abbia occupato il suo posto nel mio cuore, che lei ha una parte di me, che il suo nome è inciso sulla mia pelle.

Se solo sapesse.. che niente di quello che crede è mai stato vero.

Maca non è mai stata un'avventura. Non ho mai voluto ammetterlo perché sarebbe stato ancora più difficile ma io ho perso la testa per lei.

Lei è semplicemente tutto quello che io non potrò mai avere e non perché io abbia paura di impegnarmi ma perché so che tutto deve rimanere esattamente com'è.. per il bene di entrambe.

La mia mano scivola alla base del suo collo mentre sentiamo i nostri respiri sincronizzati. Muove il viso sotto il mio e le sue labbra sfiorano le mie, forse sta per cedere e io vorrei davvero fare l'egoista ma non posso, non con Lei "Ferma.. tu sei triste e ferita" mi stacco e la guardo rischiando di perdermi nella profondità dei suoi occhi. Le bacio la punta del naso prima di riappoggiare la fronte contro la sua.

"Zulema Zahir si è fatta crescere una coscienza?" Chiede quasi divertita, radicchio appena.

Le accarezzo i capelli mentre lei appoggia la testa al divano, mi guarda come se fossi la cosa più importante che ha e forse è così "Mi stai dicendo che non dovrei averla?"

Mi accarezza il viso, la sua mano trema appena quando si appoggia sulla mia pelle. È la prima volta che mi sfiora dopo tanto tempo. La mia pelle brucia a quel semplice contatto, io brucio per lei "Dico soltanto.. Pessimo tempismo per fartela crescere"

È così distrutta che cercherebbe il sollievo tra le lenzuola con me. Io non voglio altro che afferrarla e trascinarla con me, voglio baciarle ogni centimetro di quel corpo pazzesco, sentire le nostre labbra unirsi, il nostro sudore mischiarsi. Voglio il suo profumo sulla mia pelle e la sua lingua dappertutto. Voglio stringerla al mio corpo, sentirla ansimare grazie a me e vorrei sentirle gridare il mio nome. So bene come sarebbe passare la notte con lei e una parte di me vorrebbe assecondare questo suo bisogno di sollievo dalla realtà.

Ma non posso farlo.

Le accarezzo i capelli, portandoli all'indietro "Mi sei stata distante per tutte queste settimane.. credo che hai delle buone ragioni.. e credo anche che ti sentiresti peggio se adesso ti trascinassi con me nel mio letto.."

"Come ho detto.. pessimo tempismo" si stacca da me, appoggiandosi le mani sul viso. Se la conosco, come credo, adesso è imbarazzata perché si sente rifiutata ma non lo è. Non la sto rifiutando, la sto rispettando. La vedo infilarsi la scarpe e puntuale come un'orologio mi dice "Sei stata gentile ad ospitarmi ma forse è meglio che me ne ritorni a casa.."

"Macarena non ti sto rifiutando" preciso mentre la osservo.

Ride appena in modo isterico "Buonanotte, Zulema"

Si avvia verso l'ascensore ma prima che possa fare qualunque cosa, mi alzo e l'afferro per un braccio. La sua schiena sbatte contro la parete e premo il mio corpo contro il suo, la mia gamba in mezzo alle sue per stare ancora più vicine e mi rendo conto di aver appena fatto un'enorme cazzata dal momento che il mio corpo la desidera davvero "Non ti sto rifiutando" ripeto in un sussurro sulle sue labbra che socchiudo con le mie mentre continuo a sussurrarle "Non potrei mai farlo"

I suoi occhi si perdono nei miei in una sfida di provocazione, le sue labbra si avvicinano alle mie tanto da sfiorarle, non mi bacia ma il suo sussurro mi sconvolge "Se è davvero così.. Dimostrarmelo" non cedo, pianto le unghie nei palmi delle mani per non mettergliele addosso. Ma lei sa che può farmi cedere quando cazzo le pare, la sua lingua mi sfiora le labbra bagnandomele "Dimostrami che mi vuoi"

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