Capitolo 91

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Realizzo immediatamente che ho il collo scoperto e lei vede chiaramente il motivo per cui ci tenevo tanto a nasconderlo.

Il suo sguardo sgranato non potrò mai dimenticarlo.

Si avvicina a me, lentamente e forse anche incredula perché mantiene il silenzio fra noi finché non mi chiede "E questo?" È tutto quello che riesce a dire, dopodiché abbasso lo sguardo sul lavello per non incontrare il suo.

"Sembra peggio di quello che è.." rispondo senza incrociare il suo sguardo nemmeno per sbaglio, ho un tono quasi rassegnato. Mi bagno ancora i polsi per tenermi occupata.

"Chi?" Mi chiede con distacco, forse perché vedermi così le fa male "Chi dei due?"

"Fabio" rispondo senza alcun tono nella voce.

"Perché?" È profondamente distaccata, come se non parlassimo di noi, come se non si trattasse di me.

"Perché volevo portare Desy qui in ufficio.. da te" rispondo con le lacrime agli occhi, scuotendo appena la testa "La bambina aveva bisogno di vederti.. lui lo sapeva, ma non gli è piaciuto.. e questo è il risultato"

Spezzata.
È così che mi sento.

La gola mi pizzica e non c'entra niente il collo gonfio, sento le lacrime minacciare di uscire di nuovo ma non voglio vedere più.

Pretendo di essere più forte anche quando è impossibile.

"Parlami" il suo sussurro è una carezza che fa più male di quello che vorrei, forse se si concentrasse su di me riuscirei ad accettarlo ma la sua gelosia inutile non tarda ad emergere "Perché sei andata a letto con lui?" Rido consapevole che me l'aspettavo eppure fa male uguale, scuoto la testa che continuo a tenere bassa "Potevi rifiutarti.. potevi dire che non volevi.. inventarti qualche scusa.."

"Sì, scommetto che tu saresti più brava di me a gestire l'intera situazione, vero?" Le chiedo proteggendomi da lei e dal suo carattere che adesso mi sta ferendo più di quanto facciano già loro.

"Non ho detto questo" mi risponde incrociando le braccia sul petto.

"Ma è quello che pensi" le dico con sicurezza, ormai non può più nascondermi nulla.

"Che è successo fra di voi?" Mi chiede ignorando completamente quello che sto dicendo.

Smetto di guardarla, sta assolutamente sbagliando tutto "..ti prego.."

"Ti prego?!" Mi fa eco sbottando, ma riesce comunque a trattenersi.

È una pentola a pressione pronta a scoppiare, e succederà perché non può controllarsi in eterno specialmente se si tratta di me "Sì.. ti supplico.. lascia perdere.." prendo due pezzi di carta dal dispenser, mi asciugo in fretta le mani e centro il cestino prima di uscire sbattendo la porta.

Entro nel mio ufficio, mi segue e chiude la porta facendo scattare la serratura in modo tale da non venire disturbate "Hai il collo gonfio come un pallone, lui ti ha messo le mani addosso, ci hai fatto sesso e io dovrei lasciare perdere?!" Mi premo sulle meningi che sento pulsare all'impazzata dal mal di testa atroce "Ci sei andata a letto, Macarena! E tu non vuoi dirmi nulla!"

"Non che ne avessi avuto l'occasione dal momento che è arrivato subito" le faccio notare con un certo sarcasmo tagliente.

"Non me l'avresti detto!" Esclama ancora più incazzata.

"Hai ragione.. probabilmente non l'avrei fatto.." convengo con lei che avrei preferito mille volte evitare questa discussione che non ci sta portando da nessuna parte.

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