Capitolo 31

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Questo caso assomiglia a una gigantesca matassa di fili di lana ingarbugliati fra loro, non ne vedo la fine e, ogni volta che mi sembra di ver trovato qualcosa, cambiano le carte in tavola.

Guardo la lavagna bianca.

Quel viso di un mostro travestito da brav'uomo sembra fissarmi, sfidarmi.

"Hai messo Tommy contro suo
fratello" Beckett mi affianca porgendomi una tazza di caffè caldo.

La ringrazio mentalmente mentre non distorgo lo sguardo dagli indizi "Non ha parlato di omicidi ma è chiaro che Wayne l'ha torturato per anni quando erano piccoli.. quando Tommy avrà testimoniato.. beh un punto a nostro favore" spiego semplicemente alzando appena le spalle.

Mi porge un referto, abbasso lo sguardo e afferro i fogli "Ecco i risultati dell'analisi quel quoziente intellettivo di Wayne.. 140"

Mi sorprende anche se non lo dimostro "I valori medi variano dai 90 ai 110" penso ad alta voce "Sempre detto che più sono intelligenti e più sono matti"

Lei sbuffa una leggera risatina e mi passa un gigantesco faldone "Abbiamo controllato il suo ufficio.. ha fatto tonnellate di ricerche in campo legale.." lo butta sulla scrivania facendo un tonfo incredibile.

Annuisco e torno con lo sguardo sulla fotografia "Matto ma non stupido.. si è laureato in Florida, diversi master.. insomma un bel cervellone"

"Anche tu hai fatto le tue ricerche.." non capisco il perché di tanta meraviglia, è il mio lavoro.

"Conosci il tuo nemico" spiego con l'amaro in bocca.

"Le grandi menti si assomigliano.." mi volto a guardarla, vorrei chiedere spiegazioni ma non me le fornirebbe. Cambia discorso e mi porge un altro plico piuttosto spesso "Una delle ricerche più approfondite che hanno trovato.."

"Fammi indovinare.. l'11 settembre?" Ironizzo prendendolo in mano.

"No" risponde piuttosto seria, quasi preoccupata "Zulema Zahir.. trascrizioni di casi, ritagli di giornale e informazioni personali.. molto personali, Zulema"

"A che cosa pensi, Kate?" La incoraggio a dirmelo, so che ha una teoria che la sta mangiando dentro.

Va davanti alla lavagna bianca e indica le fotografie delle donne "Le vittime.. le vittime sono uguali.."

"A Lei"

So perfettamente che la somiglianza è inquietante ma la paura che questo sia vero, che lui uccida apposta persone simili a Maca mi terrorizza. Per questo mi obbligo semplicemente a non pensare "Cosa posso dire? Quel tizio ha buon gusto" Non mi mostrerò mai preoccupata e vulnerabile, anche se lo sono.

Lei si avvicina a me, i suoi occhi sono nei miei "Il punto è che tutto quello che sa.. l'ha imparato da te"

Annuisco e con fare del tutto sereno mi siedo alla scrivania "Finalmente.. un degno avversario"

Lei appoggia le mani sulla scrivania e punta lo sguardo nel mio "Non puoi dirmi che questo non ti tocchi nemmeno un po'"

Incrocio le braccia al petto e reggo tranquillamente quello sguardo serio "Finché Lei resta nell'Illinois.. niente di quello che ha fatto o farà Wayne Callison mi toccherà" lei scuote leggermente la testa come se non mi credesse. Sta per andarsene quando la mia voce la blocca, ho bisogno di leggere quello che sa e soprattutto vorrei sapere in quanti conoscono davvero la mia vita "Beckett.. hai.. letto la ricerca?"

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