Capitolo 82

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Nel momento in cui realizzo la situazione drammatica che nel giro di una manciata di secondi si è creata capisco che sono in pericolo e che, peggio ancora, Macarena è con me.

Guardo l'unico responsabile di tale presa di potere, seria e impavida.

Mi potrebbero definire stupida e negligente ma l'unica persona di cui davvero mi importa è lei.

La mia unica paura è che possa farle del male e che io non possa fare nulla per aiutarla.

Lo guardo negli occhi senza rivelargli alcuna emozione e lui regge il mio sguardo con la stessa agghiacciante determinazione.

Giocherella con l'arma che tiene nelle mani, pensa di intimorirmi ma non è così.

Eppure so, nel profondo, che lui sa perfettamente come farmi del male senza torcermi un capello.

Basterebbe solamente toccare Lei.

Mi guarda come un felino a caccia e con un sorrisino strafottente ordina "Biondina.. chiudi la porta, tesoro" tira fuori dalla tasca un paio di manette e se la fa roteare nel dito prima di lanciarle a Maca che le prende al volo "Stringile bene, sono sicuro che sai farlo da sola.." non la guardo ma so che non si smuove di un centimetro, la conosco fin troppo bene.

Maca gliele rilancia indietro "Non puoi sguinzagliare tuo fratello?" Gli chiede con un tono forse troppo arrogante che subito lo fa innervosire.

Senza battere ciglio mi afferra puntandomi l'arma sotto il mento, rabbrividisco sentendo il metallo gelido a contatto con la mia pelle "Perché con voi due devo sempre usare le maniere forti?" Mi chiede puntando lo sguardo nei miei occhi alla ricerca di un cedimento che non trova.

Macarena si avvicina a noi, confermandogli come ormai tutti sappiamo che sono l'unica sua debolezza così come lei è la mia "Dammi quelle cazzo di manette" gli ringhia e lui sorride soddisfatto prima di dargliele una seconda volta.

La sento allontanarsi e capisco così che sta per sbarrare la porta, ovvero la nostra unica via d'uscita "Okay.. Wayne.. bel teatrino.. ma posso chiederti che cosa vuoi?" Gli chiedo guardandolo negli occhi, la canna della pistola preme sotto il mio mento e basterebbe solo che gli partisse un colpo per mandarmi al creatore "Qual'è il tuo scopo?" Gli chiedo senza paura.

Ridacchia e il suo sguardo passa prepotentemente sul mio viso, soffermandosi sulle mie labbra "Divertirmi con te, Zulema"

L'immagine che mi appare nella testa lascia davvero poca libertà di interpretazione così in un ringhio deciso gli rispondo "Preferisco morire piuttosto che farmi toccare da te"

Mi accarezza il viso con la pistola scostando un ciuffo di capelli dal mio viso "Vedremo se la penserai così quando avremo finito di giocare questa partita" mi tiene bloccata con la forza tanto da farmi male "Hai un bel profumo.. mi sono sempre chiesto come sarebbe sentirmelo addosso"

Macarena torna velocemente da noi, resta a distanza di qualche metro ma non riesce a trattenersi dal mettersi in mezzo "Ho fatto.. Puoi lasciarla andare"

Lui la ignora completamente, continua ad alternare il suo sguardo dalle mie labbra ai miei occhi "La senti anche tu vero?" Mi chiede in un sussurro divertito "La sua paura.." la mia attenzione di sposta su di lei ed è così evidente che quasi spaventa anche me "..tu sei la sua debolezza e lei è la tua.. è così schifosamente evidente" mi sussurra a pochi centimetri dalle labbra "Mi chiedo come reagirebbe se andassi oltre.. scommetto che spezzerebbe più lei che te"

"Molla la presa, Callison" il tono più decido e autoritario esce dalla bocca di Macarena che non si fa assolutamente un problema ad avanzare ma viene bloccata da Thomas. "Se pensi che mi lascerò toccare da te senza muovere un dito allora sei un pazzo" rispondo guardandolo dritto negli occhi senza paura, senza timore, provando soltanto una forte sensazione di disgusto.

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