Capitolo 13

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Inevitabilmente il mio sguardo si fa una fessura "A caccia? Di che stai parlando?"

Il suo sorriso si amplia in un ghigno e con un gesto del capo mi invita a riportare lo sguardo sulla sua amica "Voltati, Bionda"

So che non dovrei assolutamente lasciare che tutto questo mi coinvolga ma non resisto oltre. Mi volto e la vedo appoggiata al bancone del bar con un megafusto biondo più impegnato sul suo fisico che a quello che lei sta dicendo. Sembra che non le dia affatto fastidio quello sguardo famelico sul suo corpo, anzi. Non posso fare a meno di notare quanto sia abile nel manipolare lo smidollato che ha di fronte, molto carino sicuramente ma inversamente proporzionato alla quantità di neuroni. La camicia per metà aperta per mostrare gli addominali scolpiti e i jeans strappati da tamarro sono solo un contorno al ciuffo perfettamente pettinato.

Una perfetta distrazione.

Rido appena sentendo il peso della cena restarmi sullo stomaco "Sai che c'è? Non mi importa assolutamente" rispondo riportando lo sguardo su di loro, alzo le spalle e me ne frego di quello che fa. La conosco, non le importa delle persone. Per quanto possa invidiare una scopata pazzesca, quello che io ho sempre desiderato da lei sono i sentimenti. Quella cosa a lei sconosciuta che sembra non provare assolutamente. Tutto il resto, ha davvero poca importanza "..vado a prendermi da bere" mi alzo e con la mia eleganza, ancheggio verso il bancone bar ma mi appoggio dalla parte opposta separandomi da lei e dalla sua preda il più possibile.

Mi volto verso il barista, non avevo assolutamente notato che fosse un bel riccio dagli occhi ghiaccio con braccia tatuate e orecchino, rimango ad osservarlo per un brevissimo istante mentre gli sorriso gentilmente "Un negroni" dico semplicemente.

"Una donna dai gusti forti" commenta abbozzando un sorriso ammaliante che gli riesce molto bene "In arrivo" Lo prepara davanti a me, posando di tanto in tanto lo sguardo sul mio corpo "Sei di qui?" Mi chiede gentilmente.

"Sì" rispondo semplicemente sedendomi sullo sgabello e accavallando le gambe in modo molto plateale "E tu?"

"Vengo da L.A. ma ammetto che preferisco il fascino di New York" mi risponde finendo di prepararlo, aggiunge infine una cannuccia nera e si appoggia al bancone "Finisco il turno tra un paio d'ore.. C'è qualche possibilità che tu rimanga fino a quell'ora?" Mi chiede mordendosi appena le labbra mentre nel suo sguardo leggo che anche questa sarebbero una bella distrazione.

Sto per rispondere senza nemmeno ancora aver deciso che una voce arriva chiara e forte "Scarse.. per non dire nessuna" Zulema di appoggia accanto a me al bancone e lo guarda negli occhi "Vatti a cercare un'altra bionda.. questa è off limits" gli fa l'occhiolino e il poverino sparisce.

"Wow.. direi una scenata di gelosia alla Zahir da manuale" commento prendendo il mio drink e iniziando a sorseggiarlo "Non ti devo ricordare che non hai questo diritto, vero?" Chiedo spostando lo sguardo su di lei che sembra realmente arrabbiata "D'altronde.. poco fa anche tu avevi la tua preda"

Si siede sullo sgabello accanto al mio "Non credevo l'avessi notato.." abbasso lo sguardo cercando di nascondere tutto il nervoso che mi sta nascendo mischiato alla gelosia "E ti dà fastidio.. eppure non hai detto nulla"

Rido appena mischiando il mio drink "Perché non sono affari miei.. e, per come la vedo io, non lo sono mai stati"

Sembra non essere affatto d'accordo "Oh andiamo.. Macarena.."

Scuoto la testa "Non ho voglia di parlarne" le dico seria ed irremovibile.

"Ma forse dovremmo.." incrociamo i nostri sguardi, il suo scende prima sulle mie labbra, poi sulla mia scollatura, facendomi sentire ancora sua "Non dovresti bere.. domani siamo in aula, o te ne sei dimenticata?"

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