E capirai,
Che non ci sono più le stelle fuori,
Ed un mare di colori che danza nel vento,
Saremo solo segni dello stesso tempo,
Avremo un sogno incerto dietro ad ogni silenzio,
Che nell’aria forse sparirà.
E non lo sai,
Cosa ci manca ogni volta,
Per diminuire un dolore,
Questi capelli Eolo non li sfoglia ancora,
Ti metti il fermaglio per non ruzzolare in un amore,
Ti impasti le mani e resti dinanzi al fuoco attenta,
E nella tua Abnoba il suo croco non si dileguerà.
Lascia che il mare ti accarezzi il viso,
Ed un sorriso ti riempia il cuore,
Non avrai nulla se al tuo fianco hai il destino,
Avrai tutto se ti stringo vicino.
Speciale come,
L'impatto visivo,
Di una montagna,
Fai sentire diverso,
L'uomo normale,
Che ti accompagna.
Nei battenti di un temporale,
Sei l’unica nuvola nera,
E non fai uscire la pioggia,
La cattiveria che le chiare invece non risparmiano
Non essere congruenti,
Mai dire che è un male.
Se apri l’ombrello,
Il suono che scende,
Le chiavi di uno xilofono,
Dalle zip dei pantaloncini,
Sulle grate del carrello.
Se lo chiudessi,
Sentiresti un carrello,
sulle linee delle piastrelle,
Rimbalzare come,
un cerchio imperfetto,
Di gabbiani agitati,
Bassi un poco sopra il prato,
Ed alcuni quieti sul filo,
A non aspettare un fulmine.
Il sole caldo splende,
Il dolore nel reparto si spegne,
Sotto i frutti degli alberi,
Le ombre, le tombe,
in nanotubi di carbonio dei raggi.
Dove non c’è una nuvola,
Nel cielo guardo la tua forma,
Fidati delle emozioni,
Fattici entrare dentro,
Buonanotte bene denso,
Nella poesia dei nostri giorni.
E canto anch’io,
Purché di notte,
Possa rifiatare,
Anche il mio nome.
E non mi sostituisco,
Ad un Dio,
La radice della vita,
Parte dal mio cognome.
Il pomeriggio ha sempre più sonno,
E la vita non ha più fame,
Il sole tiene vivo il mondo,
In tutto questo l’uomo scompare.
Aria buona, (corrente mala)
Che gli insensibili (noi superficiali),
Non respirano. (non consideriamo).
Senza luce,
Ci rimane il tempo,
Indifferente pure a sé stesso.
La tua sindrome è salvare un post,
Senza mettergli like e poi scorrere,
È un insegnamento da mettere in archivio,
E se non so dimostrarlo fa che non lo dica agli altri.
Faccia nuova (viso compreso),
Che gli invincibili (noi eludibili),
Non contraddicono (non respingiamo).
E quando mai,
ci è passato per la mente,
di non essere noi stessi,
cantare ad alta voce in corriera tra la gente,
o sentire youtube senza cuffie dal telefonino,
e dire veramente quello che si pensa,
senza calpestare per dio una viola nel giardino.L'altro ieri sono andato allo stadio con un amico, e abbiamo incontrato un tifoso della stessa squadra avente la sindrome di Down. Esso ha abbracciato prima il mio amico, e successivamente per lasso di tempo abbastanza lungo ha abbracciato me. È stato molto significativo vedere quanta bontà ed umanità hanno questi individui, i quali mi hanno fatto capire che nella difficoltà costante non marcisce la gioia di condividere la propria bellezza. Questo, pure le persone che non hanno la sindrome, dovrebbero attuare, ed invece i piu sani sono i piu cattivi. In questo testo una persona che non soffre la malattia, ma ha un male peggiore, ossia il giudizio superficiale verso questi soggetti, impara grazie ad una "principessa", la quale pur vivendo nei suoi dolori, fa cambiare visione alla persona, migliorando non solo il comportamento verso essa, ma anche credendo a quello che ha dentro, aprendosi per l'appunto alla bellezza gigante della vita.