Galera

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Vorrei che venissi in questa galera (frasca rancida)
E nella mia stanza mi facessi solo uno sguardo,
Vorrei che dessi un po’ di luce alla mia sera,
E portassi un po’ di mele nuove per questo vaso (Anche questo è amore).

Vorrei, sempre se pare possibile
Che ti facessi accarezzare il volto
E poi che ti convincessi a ritornare
Affinché l’ombra a me sia meno uguale sul muro.

Vorrei che non mi perdonassi per quello che ho fatto
Ma con dignità di rimanermi fedele lo stesso,
Se è amore perché sento fuori un treno
E la tua pietà concessa alla mano di un altro.

Questi giorni lontani dal tuo profumo
È stato come dormire su un cuscino sporco,
Ed ogni goccia che scendeva dal soffitto
Mi ricordava sulle scale ogni tuo passo.

Sul pavimento una volta vedevo i tuoi vestiti
Ora sul mio camminano le formiche,
Ai lati della camera avevamo delle telecamere
Ora nessuno controlla un bene perché sa che io sono come queste muffe.

Prima ti vedevo che andavi su e giù per l’abitazione
Ora davanti a me passeggia un poliziotto,
Prima ero con una donna e ci davamo un soprannome
Ora da quattro stronzi mi sento dire solo “bastardo e fallito”.

Una volta tu mi saltavi in braccio
Ora questi se han voglia me lo tagliano,
C’è una puzza tremenda e cibo scaduto
Una volta da signori ero con te seduto.

Io vorrei non solo fermare nella scrittura
Questo cuore tagliato da otto grate,
E partire alla ricerca della tua bocca
Per dirti, anche in ginocchio e con un bacio, che ci aspetta una estate.

Se posso anche stasera io evado
Nonostante le guardie ed i manganelli,
Ma preso da un dovere sentimentale io vado
Ed ammazzo il tuo amante per poter ricontare i tuoi capelli.

Ho mandato varie lettere al nostro indirizzo
Ma mi è tornato indietro ogni francobollo
Sarà che tu senza coraggio o per dispiacere non hai aperto
O quella casa è vuota e coperta dall’erbaccia da tempo.

Ora stanco mi distendo e rilasso le borse degli occhi
Dove il buio mi soffoca dopo quello che c’è già attorno,
I compagni di cella consolano i miei gridi
È lenta la notte, profonda la voragine, e la mia amica speranza è una strada in divieto.

L’avvocato dice che non si può far niente,
Alle visite non mi trova nemmeno un parente,
Io combatto contro l’ingiustizia e so di non farla mai grossa,
Ma io per l’utopia ho perso la libertà e più che la famiglia, la mia donna.

Vorrei una donna che mi salvasse
Non per forza che mi amasse
Una che capisce e dalle belle parole
Una che illumina senza voler altro, come il sole.

Cenerentola ama la notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora