Ed io che ti amo,
E non so più come scrivertelo,
Ed io che ho espresso tanto,
Ora non saprei come dirtelo.
Sai, è difficile dire amore,
Quando c’è la paura di soffrire,
Sembra disorientato od irraggiungibile,
Un sentimento che ci è lamento,
Ma non vogliamo e possiamo lasciare.
E quante lettere mi sono passate nel cuore,
Quanti sguardi campiscono la mia testa,
Sto per rivelarti a cosa è dovuto questo mio rumore,
Ma ogni nostro silenzio mi stringe d’affetto,
Ed il mio animo è un fantasy in festa.
Ore che sanno di notte,
Quando sei lontana e non mi abbracci,
Parole in un messaggio che hanno la tua voce,
La tua presenza la sento in un pensiero per gli innamorati.
Ed io che vorrei morire,
Per colpa di un cielo che non so raccogliere,
Forse il dolore ci serve per capire,
La giusta occasione di un futuro in cui rinascere.
Ti darei la mano,
Potremo stare pure fermi,
Basta non staccarci da questo ramo,
In cui una foglia secca ritorna ai suoi primordi.
Saper scrivere l’amore,
È diverso da saperlo affrontare,
Io non voglio vivere senza il suo odore,
Mi sentirò un uomo quando lo vorrò far maturare.
Sarò ancora capace di amarti,
Dimmelo tu quando ritornerai,
Saprò ricordare come consolarti,
Con ogni discorso profondo che nessuno oltre a me ti ha detto mai.
Tutti sono poeti se lo descrivono su carta,
È uomo chi sa amare nel foglio della realtà,
L’amore ha tante definizioni in una sola carezza,
Non si cancella la sofferenza con l’anima gemella,
Come nel Mito delle due metà.
Non significa conoscere come si ama,
Andandoci a letto ed essere sconosciuti per strada,
Semmai significa che una persona in fondo ama,
Quando è stata davvero bene e fa finta di non ricordarla.
L’eros è una legge inviolata da tutti,
L'amore non è una lettera scritta per pochi,
E se nel tuo corpo c’è più amore che ossa,
Forse potrò essere il tuo poeta,
Se saprò dimostrarti un uomo con la mia chitarra.
Ore che sanno di notte,
Quando sei lontana e non mi abbracci,
Parole in un messaggio che hanno la tua voce,
La tua presenza la sento in un pensiero per gli innamorati.
E tu sei andata verso il confine,
E non hai visto il mio volto, le sue linee,
Con lo zaino in spalla sei partita con la fanteria del Wurttemberg,
E forse sognerai i nostri gabbiani sulle lande arate.
Sarò ancora capace di amarti,
Dimmelo tu quando ritornerai,
Saprò ricordare come consolarti,
Con ogni discorso profondo che nessuno oltre a me ti ha detto mai.
