Se ti tagliassero a pezzetti,
Il vento li raccoglierebbe,
Il regno dei ragni,
Cucirebbe la pelle.E la luna tesserebbe,
I capelli ed il viso,
Ed il polline di Dio,
Di Dio il sorriso.Persa per molto e persa per poco,
Presa sul serio e presa per gioco,
Non c’è stato molto da dire o da pensare.La fortuna ti sorrideva,
Come uno stagno a primavera,
La tua giovinezza è stata spettinata,
Da tutti i venti della sera.Ed adesso aspetterò domani,
Per avere nostalgia,
Signora giustizia perché leghi le mani agli operai
E con loro non sei più signora.La tua vita preziosa come il vino,
E purtroppo cosi gratis come la tristezza,
Il tuo sorriso è un bimbo,
nella sua nuvola di dubbi e di bellezza.Filo la tela,
Filo i miei giorni,
Mi illudo ancora che tu ritorni,
Libro di dolci sogni d’amore,
Chiudo e riapro la pagina al tuo dolore.Il nostro era un amore vero
Ed ora che non ci sei sei alla sua illusione mi affeziono,
Stella colorata ma non bene
E con degli spazi bianchi nel giallo
Una cascata che non ha sete
Tu copri la luna e dietro ad un raggio.Sai che cosi mortali ci seguivamo in volo,
Piangerò perché non sei a casa,
E riderò senza la tua contagiosità,
La sicurezza manomessa pagherà il patteggio.Così non si può morire,
e così cosa vuoi salvare,
depenni due ali sotto il tuo ordire,
ed una vendetta stritolata stiamo a criticare.Con questa canzone voglio avvertirti,
Che siamo lontani ma per sempre uniti,
Ma adesso ho paura e non capisco perché,
Forse è la voglia di dirti ti amo e la tua pancia a metà fuori non c'è.E spaccherò tutte le porte,
Perché dormirai tutta la notte senza un'alba,
E lo so che quando morirai,
Tu amerai ancora,
E per te rendermi felice non è difficile,
Il tuo respiro fa fiorire le arance.Accanto a me non ti rivedrò,
Perché hai scoperto a tua insaputa un'altra strada,
E non ti volterai più mentre avrai la sensazione che ti stia guardando,
Ma senza luce,
potrò mai scordarmi di pensare al sole,
e brucia forte questo verbo smettere,
a filo ed ago su quest'ultima fiamma dove trema il cuore.Filo la tela,
Filo i miei giorni,
Mi illudo ancora che tu ritorni,
Libro di dolci sogni d'amore,
Apro e chiudo la pagina sul tuo dolore.Un’altra morte sul lavoro
Sembra una storia imposta
Anche se la sua trama non voglio
Stavolta è toccato ad una giovane mamma.Morta inghiottita da un rullo
In quella fabbrica dove tesseva il suo futuro
Dopo tre anni la giustizia per lei ha il cuore brullo
Parliamo di prevenzione a lavoro e si sbatte ogni volta contro un muroSorriso d’ali e pieno di freschezza
Il vento toscano le lisciava i capelli
La sua anima un intenso e solo blu
Perché una nuvola deve morire per una manomissione.Il gomitolo pendeva un po’ di filo
La morte lo ha tirato troppo
E si è sfasciato tutto il suo mondo
Troppo presto per rompere un nido.Nell’aria la tua pelle doveva stare nuda
E perché un macchinario deve fare paura
La libertà, un figlio era il tuo ingranaggio
A cosa serve al giardino verde il cielo grigio a maggio.Questa notte è bugiarda
Non esistono sogni nel dolore
Vogliamo una stanchezza pulita
E non un tragedia prevista che la condanni per tutta la vita.E un figlio che hai partito con gioia
Avrà dai tuoi cari un amore infinito
Ma se non si chiede più dov’è sua mamma
Giustizia la sua figura e quell’amore lo ha capito.I problemi non sono le macchine
Ma chi le comanda
Come puoi dopo aver ucciso una giovane
Andare col petto in fuori e farla franca.Non era stata attivata la fotocellula
Deve essere la prima cosa da fare
Per una macchina di quella complessità
La sua vita deve essere un quadro verticale
E non un manifesto che porta la sola cecità.Un’altra morte sul lavoro
Un’altra storia dove imploro
Date sicurezza a questi operai
Che dietro la divisa, hanno una vita e non sono samurai.Si può estendere la legge in tutti i territori
Ma deve essere applicata dagli uomini
È difficile lo so lavorare
Ma credo sia semplice organizzarlo.