Teresa e Michele
Si guardarono di sfuggita
E capirono che in quell’attimo fugace
C’era racchiuso il senso della vita.
Non si erano mai visti da allora
Ma si amavano ogni giorno nei pensieri
Una lavorava, l’altro andava a scuola
E si incrociavano forse nelle auto ai semafori.
Quelle auto tutte uguali
Cosa vuoi riconoscere un volto
Se un uomo la guardava accanto
Lei faceva finta di nulla e guardava gli alberi.
Dall’amore non si scappa
E se è ricambiato ancora peggio
Si sono incontrati quel pomeriggio al supermercato
E Teresa per lui non poteva abbandonare la cassa.
Si erano frequentati fin dall’asilo
Sempre mano nella mano durante le uscite
Nei giochi in cortile e nell’armadietto condiviso
Finché si son fatti grandi e si son perse le notizie.
Michele è andato in un’altra scuola elementare
Ha avuto altre amiche e di Teresa non ci ha più pensato
Mentre essa era triste che non fosse con lui in classe
Eppure con gli anni si dimenticò del suo sguardo.
Michele studia all’università
Si sta laureando ingegnere
Teresa è impiegata in una fabbrica
E si è appena lasciata da una relazione.
Vive sola in un condominio del centro
Tra bus e vigili a delinearne il concerto
Da una finestra di un palazzo grigio di Milano
Lei osservava il caos e sognava di andare in posto tranquillo.
Magari quelli della sua giovinezza
Lì in campagna tra boschi e fiumi
E poter mettere a suo agio la sua anima
Prigioniera tra via vai e fumi.
Michele invece è più adatto alle città
Solo che cerca una casa in centro
Affinché sia più facile da raggiungere l’università
E non far di fretta la mattina con la bici da lontano.
Non si è ancora preso la patente
Forse per questo che non ha una donna
Ma gli occhi di Teresa gli avevano detto qualcosa
Che forse stava arrivando la sua occasione.
Quegli sguardi seri a dirsi "vattene e rimani"
E poi Teresa rovistò nella borsa
Per cercare di tirar fuori i soldi
Pagare, prender la busta ed uscire alla svelta.
Michele aveva preso poca spesa
Ed uscì cercando di seguirla indirettamente,
Pose il carrello dopo Teresa
E gli parlò come se la conoscesse da sempre.
Teresa
Aveva visto una bella sorpresa ma tesa
Michele
Lei era la sua luce ma con insicurezze di ragnatele.
Non so quei due cosa si sono detti
È una storia privata in cui sono loro i narratori onniscienti
Con i loro segreti e con la loro bellezza
So solo che giorni dopo erano nella mia pizzeria.
Ora Teresa entra a casa alle due
E sente un odore di ricotta e funghi
Gli dice a Michele "che buon odore"
E lui “li mangiavi sempre da piccola, ti ricordi?”
Teresa conosceva troppo bene Michele
E sapeva di ogni sua insicurezza
Lei, che aveva le linee del suo volto come vene,
E lui, che quando esprimeva un sentimento era lo stesso della sua amata.
Convinse Michele a prendere la patente
E lui a darle di nuovo la gioia di amare
Cambiarono regione ed appartamento,
In una città di case a schiere simile a quelle dei Simpson.
Gli alberi con il vento fanno gli applausi,
Loro due sono cresciuti ma il cuore vive con chi è uguale,
Michele taglia l’erba, lei bagna i fiori,
Mentre l’oroscopo dà retta ad una costellazione.
Il dolore di non aversi
La speranza di esserci
Sentimenti così separati ed uniti
Da attirare come calamiti due poli distanti.
E se davvero noi componiamo il mondo
Allora amami e se diremo di sbagliarci
Ci ricorderemo che abbiamo un lucchetto in fondo
Che apre codici e simboli in cui gli altri ci dicono di allontanarci.