C'era una grande donna
Sindaco del paese
Faceva delle spese
Adottava delle misure
Volle una bella società.Ma un giorno vennero due
Apriron violenti la porta
"Ora tu stai zitta
E segui le nostre regole"."Questa citta è nostra
La comandiamo noi
E tu non puoi
Neanche se lo vuoi
Far quello che ti pare"."Non ci facciamo vedere
Ma ci facciamo sentire
Tu ci devi solo seguire,
Non si lamenta più di tanto la regione"."Noi siamo chi tiene in piedi
Tutta la baracca
E nella tua sacca
E per ogni esigenza
Avrai se ci chiedi"."Tu vai alle manifestazioni
E rappresenti il tuo ruolo
Che in ogni ambito
Ci pensiamo noi".Non ti faremo male
Ti difenderemo sempre
Avrai le spalle coperte
Ti cureremo prima di altri la febbre,
Non ti devi preoccupare"."Io non ci sto
Voglio la legalità
Non la criminalità
Non l'abusivitá,
Dentro il mio lavoro"."Tu forse non hai capito
Ci sono degli interessi
Sarai più ricca e sarai più grande
Grazie al nostro nome"."Io sono gia grande
E vi mando in manette
Io eseguo le mie spese
Io voglio un buon comune
E con coscienza governar"."Non dire una parola
In più sulla nostra storia
O nella tua vita
Qualcosa ti accadrà."La donna non si intimidì
E sui giornali la disse lunga
"Non posso fare la sindaca
Non posso portar la fascia
Senza l'ombra dei mafiosi".Alla fine del turno la sera
Lei passeggiava calma
E ad un tratto alla sprovvista
Dentro il suo petto un'arma.La notizia al telegiornale
Non sconvolse i siciliani
"Dispiace per questi mali,
Ma le sorti sono uguali
Per chi crede nella pace."Alla onesta donna
Fecero una statua
Anche a lei contro la morsa
Ma martire di mafia.I suoi collaboratori
Sparirono tutti quanti
E tutti gli abitanti
I candidati a passo d'elefanti,
Rifecero le elezioniVinse stavolta un uomo
Un uomo con meno coraggio
Di fare lo scaltro
Ed aspettò i signori in ufficio.Sarà stato il sindaco
Un individuo di quella cerchia
O solamente uno
Un figlio di qualcuno
Che volle far carriera.Tutto tornò com'era
Del posto resta la bellezza
Ma nell'amministrazione
Ad una bozza decide la voce.