Fuori comincia a piovere,
nel mio animo il benessere si comincia a seccare,
la frustazione del frastuono sull'ambiente,
la quiete del mio rinvenire comincia a squarciare.Il vento ed i lampi,
sembrano decurtare il cielo,
metto gli auricolari e chiudo gli occhi,
sola mi concentro con la musica ad isolare ogni suono esterno.Il temporale duplica il mio malessere,
come quando triste sto guidando e pure la pioggia comincia a scendere,
non è mai possibile in anticipo fermarla,
così sosto al coperto od al primo rifornimento,
e prima di muovermi quantomeno aspetto,
che il vento diminuisca la sua forza.Chissà però come,
quando non sto al volante,
vedendo il diluvio infuriare sulle altre case,
delle altre persone comincio a caricarmi la loro tensione.Il cielo è nero quindi è arrabbiato e sta male,
ho paura che il suo dolore mi entri nelle stanze,
ma se dovessi viaggiare tra i nuvoloni a bordo di un aereo,
il suo grigiore austero dal finestrino non mi farebbe nessun effetto.E ora sorridimi perchè,
presto la notte finirà,
con le sue stelle perle e strisce,
in fondo al cielo.Non so per quale ragione,
in volo là fuori la tempesta la trovavo affascinante,
la prima volta fissavo le gocce battere sul vetro tutto il tempo,
perchè vedevo come poteva piovere dal cielo.Mi sentivo una bambina,
che scopriva cose nuove,
anche se erano abbastanza ovvie,
per gli altri esseri della terra.Ora riapro gli occhi,
e mi tolgo gli auricolari,
esco sul mare incatenato dai temporali,
mi comincio a spogliare,
ed avvolta dall'acqua mi inizio a bagnare.Sulla mia pelle era una sensazione potente,
e pensare che odio uscire con l'auto quando piove,
ma tra le onde in mezzo al rovescio anche se era stranissimo,
nella spiaggia di Sperlonga ho vissuto un momento maestoso.La pioggia è un capovoloro,
quando tra essa ritrovo il mio animo,
l'inquietudine comincio a squarciare,
nel frastuono rinviene la mia frustazione che comincio a curare.Anche se con le note nelle orecchie,
mi deconcentravo dai rumori esterni,
ho capito che per sconfiggere questa paura di viverli,
dovevo avere la mia musica vitale dentro le bufere.Il vento non deve decurtarmi,
nel buio con cui bisogna convivere,
la mia aria fresca devo aumentare,
solo così nel maltempo posso normalizzarmi.E ora sorridimi perchè,
presto la notte se ne andrà,
con le sue stelle arrugginite,
in fondo al mare.Già sto male di mio, in più la pioggia cade, quindi aumenta tutto il malessere. Ma per uscirne serve curiosità, coraggio e... non cambiare la propria musica, ed usarla per battere il temporale, o per conviverci meglio!