Sofia e Fabrizio

0 0 0
                                    

Dentro i miei occhi c’è odore di pioggia
Ed attorno siamo già a Capodanno,
Dentro una stanza riposa una donna
Ed i sogni cadono al posto di ogni fiocco.

Tutto è cominciato a metà novembre
In un mattino tipico di provincia,
C’era traffico e sui colli la nebbia,
In un messaggio mi dicesti “ti chiamo alle due”.

Le macchine andavano chiassose
E qualche bicicletta passava ai lati,
Tu aspettavi prima delle strisce
Per poter andare in orario all’Uni.

Schiacciasti il bottone per i pedoni
Ed il verde apparve sul semaforo,
Tutte le auto si fermarono ai tuoi piedi
Tranne una che ti travolse in pieno.

Feci un urlo stridulo e veloce
E poi il tuo corpo finì sotto l’auto,
Il guidatore sotto sentí come un dosso
E dopo pochi metri si fermò scosso.

La gente sui marciapiedi
Diretta al bus o negli uffici
Ti accorse per vedere come stavi
Lui scese malconcio, col broncio e gli occhi dilatati.

 Eri dissanguata e coi capelli spenti
I tuoi vestiti erano sporchi e bucati,
Di sicuro presentavo traumi e distorsioni,
Il tuo respiro era scarso e la paura  stesa sui tuoi anni.

Quell’uomo lo portarono via
Era alcolizzato e senza la patente,
Guardava il cellulare e non la strada
Ora per sei mesi sta dietro le sbarre.

Dal tuo telefono presero il primo numero
Su cui mi avevi salvato amore
Mi chiamarono che ero al lavoro
Con la moto corsi subito all’ospedale.

Mi dissero che eri in coma
Per un incidente involontario,
E che sarebbe stata dura
Che saresti tornata a camminare col tuo passo candido.

Avevi delle ossa rotte
Ed un trauma cranico,
Allo scoccare delle due
Sulla fronte ti diedi un bacio.

Ti vegliai tutta la notte
Su di una sedia accanto,
Finché tra cibo e bevande
Io sentí che forte mi strinsi la mano.

Mi guardasti con quel viso pallido
Ma liscio come una stoffa ,
Mi sorridesti e pensasti già all’albero
E le decorazioni nella nostra casa.

La tua voce era tenera e sottile
Ce la facesti a bere dell’acqua,
Passarono settimane e sulla sedia a rotelle
Hai seguito online le lezioni dell’Universitá.

Andammo insieme nei centri commerciali
Tutti addobbati e con prodotti natalizi,
Fecimo la foto sotto l’arco a forma di cuore
E con una borsa piena tornammo e ci preparammo per le feste.

Presepe, canzoni e filoni
Ghirlande, babbo natali, dolci e primi regali,
La cena con gli amici ed i parenti
E messa alla sera con tanto di auguri.

Il 26 Dicembre
Tu eri distesa nel letto
Io ti portai la colazione
Ma vidi che stavi dormendo.

Ti provai a svegliare
Ma tu non rispondesti
Ti provai a sussurrare
Quelle labbra fine rimanevano ferme e gli occhi chiusi delicati e fini.

Chiamai il dottore
Che mi disse rassegnato
“Era solo questione di tempo
La donna le ha lasciato una lettera da leggere.”

Sopra il comodino
Era posata una busta
Con dentro dei versi e una fotografia
Un po’ rotta di noi due che era dentro il tuo telefono.

“Amore ti scrivo queste parole
Che vivono nella notte e muoiono al sole,
Sono troppo difficili da digerire,
Che restano in gola e tu non sai cosa dire.”

“L’incidente era ben più grave
Ma non ho voluto che sapessi la verità
Perché volevo che passassimo il Natale,
Prima che un soffio di nebbia mi portasse nell’aldilá.”

“Al medico ho detto di non dirti nulla
Volevo amarti una ultima volta
E non è colpa tua,
Se la vita è ingiusta”.

“Avremo avuto ancora tanto da fare,
Ogni giorno dell’anno muri da decorare e regali da scartare,
Non piangere la mia giovane morte,
E per me ritira a giugno il mio esame”.

“Ti amerò dovunque
Tu sarai e mi ricorderai
Ti starò vicino comunque
Anche se un giorno ti sposerai”.

Per sempre,
La tua Sofia.

“Queste parole amore mio,
Nel cuore le ho come nell’anima Dio,
Per una ragazza così intelligente ed a modo,
Sono fiero di essere stato il tuo uomo”.

“Dopo l’Universitá,
Avevo l’idea di fare un figlio
Ed in moto dopo la festività
Avevo in mente di portarti sui colli e darti l’anello.”

“Te ne sei andata a causa di un drogato
A cui non dovevano dargli quel giorno l’auto,
Questi sono incidenti che a te non vogliono mai che succedano,
Siamo tutti forti a guardare e poi a noi restano perpetue che pregano”.

“Nel dolce ricordo ti amerò
E sarai il senso del mio inverno,
E quando ti penserò
La luce mi prenderà la vista come in estate dal vetro.”

Per sempre,
Tuo Fabrizio.

Dopo che le ho risposto la lettera
Gliela misi dentro la bara,
Fuori dalla chiesa tanta gente e televisioni
Dediche e peluche sulla rete di casa, pianti ed in aria palloncini.

Dentro ai miei occhi c’è odore di pioggia
Ed attorno siamo già a Capodanno,
Dentro una stanza riposa una donna
Ed i sogni cadono al posto di ogni fiocco.






Cenerentola ama la notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora