Una volta feci la valigia
E decisi di partire da quel che vivevo
Non avevo coraggio fino ad allora
Ma per stanchezza e rabbia ho detto addio.Sono partito con dubbi e timori
Pensando che il mondo mi mangiasse là fuori
Ma io sono un anarchico ed anche a vent'anni
Se credi ad un valore tu come un leone vai avanti.Erano i primi di settembre ed era nuvoloso
In viaggio con libri e vestiti a cercare il mio posto
Dove poter vivere degnamente
Non dico da ricco, ma lontano dalla tossica gente.Che con me condividevano un progetto od un tetto
Ma non si può andare d'accordo per questo
Li ringrazio per avermi sempre tirato su
Ma se dopo un po' sei un peso non puoi restare più.Con le cattive erbe un fiore vive male
I germi stan fuori e tu sano a farti curare
Per una mancanza di affetto e di amore
Voluta da loro e che non può dirti un dottore.Al buio della mia vecchia camera con le solite lacrime,
Sentendo grilli e cicale con i vetri aperti
Mi son detto che la vita è fatta di momenti
Da prendere e respirare veramente.Avrei ferito qualcuno che mi voleva sempre accanto
Ma la tua vita non la può decidere il branco
Ho detto di accompagnarmi a prendere una valigia
Che a settembre avrei voltato pagina.E conservando il buono della campagna
In un treno da solo mi son fatto le ossa
Non c'era un amico e non c'era mia mamma
Solo io che fino a quel momento ero nell'ombra.Son arrivato a Trieste, luogo storico e triste
In mezzo a tanta gente per i fatti suoi
Sono andato al Germinal dagli anarchici
Ho trovato quel scrivevo e cantavo, e ho urlato le nostre lotte.Poi per come ho trovato una abitazione
Ho dormito sulla panchina della stazione o dei parchi
Ho parlato di anima e politica con i barboni
Finché per fortuna o grazie a qualcuno che ti ama si trova la soluzione.Se mi chiedete perché non ho un diploma
O che non valgo quanto invece posso
Vi rispondo che per cosa ho fatto e detto non c'è problema,
Lo è per voi dotti che mai contenti state addosso.Ho potuto essere chi sono e che non ho mostrato pienamente,
Senza in generale la fretta e lo scricchiolio di un armadio
L'apprensione, la svalutazione di certe persone
A Trieste son maturato e cresciuto grazie a me, non grazie a Dio.Canto quello che io sono
Devi superarti per diventare nuovo
E provare, e riprovare ancora
Se gli altri non son d'accordo, tu continua.Se ti vogliono bene ti capiranno
Altrimenti come detto lascia stare
Mi sono fatto nuovi amici e nel mio cuore
Son diventato grande come lo sono allo specchio.Ho fatto si qualcosa per cui si deve vivere
Ho trovato quella forza che sembrava impossibile
Sensibile si, ma neanche troppo
Rispetta te stesso e paga a chi vuoi il conto.Rinascerai,
In un posto qualunque,
Lontano da quello che ora ti sfiorisce,
Ma sarai felice,
Anche facendo i tuoi guai.