Lui era un ragazzo intelligente
Era altruista e per pochi
Gli altri lo prendevano per il culo
Ma lui finiva ad essere il migliore di tutti.Si vestiva in maniera semplice
Scarpe da ginnastica, jeans e maglie lunghe la sua moda,
E mentre gli altri abusavano di profumi e vetrine
Lui finiva ad avere sempre una idea nuova.Magro, alto, moro e con gli occhiali,
Un genio della matematica e delle lingue straniere,
Lui stabiliva la giustizia e la veritá su tutti,
E finiva ad essere l’unico a ricordarsi il tuo compleanno.In ultima fila con la sua professoressa accanto
Si faceva aiutare ma puntava all’autonomia,
Amava far costruzioni con il materiale scolastico,
E non mancavano le volte dove si incazzava.Aveva una dialettica considerevole,
Passeggiava da filosofo in cortile per conto suo,
Capitava che mi fermassi con lui a parlare,
Ti dava consigli, scervellava con gli indovinelli e non sembrava autistico.Non mi assomigliava solo d’aspetto,
Anche di carattere, stava un po' in parte come me,
"La pecora nera" , "quello timido",
Ma lui aveva capito i discorsi, aveva capito la gente.Lui era un ragazzo silenzioso e rigoroso
Non suggeriva ma ti spiegava per far da solo
Con il suo zaino a rotelle era il primo ad entrare in classe,
E anche se non faceva ginnastica, era seduto lì presente.Nei lavori di gruppo il suo voler ragione poteva dar fastidio,
Ma un po' tutti in fondo gli volevano bene,
Si prendeva il suo tempo, gli piaceva informarsi e sapere,
E quando era in ospedale gli si faceva un messaggio o video per stargli vicino.Lui rideva e faceva ridere di spontaneità,
Non era diverso perché autistico,
Forse non poteva fare certe cose
Ma alle olimpiadi di istituto era un leader.Era un ragazzo buono ed esigente
Sarebbe stato perfetto come rappresentante,
Volava e restava coi piedi a terra come poteva,
Davanti all’autismo essere sensibili e normali: questa è l’impresa.Da coloro che soffrono di autismo
Puoi trovare una ispirazione,
Nel loro impegno danno sempre il massimo
Questo può far da motivazione.La realtà, la natura, per lui era più calma
La fretta solo quando serve
Mi ricordo con piacere l’ultima volta
Passata a giocare da veri e vecchi amici a carte.Qualche sgarretto, si,
Ma roba da poco,
Una sua qualità era appuntarsi due informazioni
E poi da lì argomentarne mille a modo proprio.Amava la montagna ed il valore di famiglia
Chissenefrega della calligrafia
O della bellezza di un testo
In quello che faceva era sempre concreto.Non so con quali occhi guardasse la realtà
Dicono che loro la guardano come lo zoom di una fotografia,
Se è così menomale che ci sono queste personalità
Che evidenziano i particolari di un giorno che scorre via.Non so se da grande sarà qualcuno
O solo un intelligente di provincia,
Sicuramente non si risparmierà il mondo
E so solo che era un bene averlo come compagno di scuola.