Uomo che passa

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Passa, l'uomo passa,
e se passa, vuol dir che ride,
Passa, l'uomo passa,
E se non passa, vuol dir che piange.

Ha pianto,
perché ha creduto
troppo,
in un sorriso.

Per la strada,
che l'uomo,
passa e non passa,
Un dolore si porta in paradiso.


Parla con chi non ride,
Ha sentito il suono dell'illusione,
È dura alzarsi ogni volta,
Anche vedere dei denti,
non bagnati da una lacrima.

La strada è il suo riflesso,
Lo salva o porta al troppo,
Cammina veloce,
ma il dolore è lento,
per chi crede che non passi.

Dove va l'uomo,
Vuol dire che va in paradiso,
Perché lui è un uomo,
Vuol dire che alle volte,
Non si illude di un sorriso.

Non c'è niente di più falso di un miraggio,
E niente di più vero di un abbraccio,
ma tra queste ambivalenze
sta capire a noi quali sono vere, o meno,
in uno sguardo.


Il suono del suo passaggio,
È duro come dei denti,
Parla la lacrima di chi tace,
Per la strada che resta ferma.

Se non passa l'uomo,
Sarà in casa nel troppo,
Se passa un dolore,
Starà camminando,
La salvezza per chi,
In lui si riflette.

Al suono ho creduto,
Ha fatto bene a passare,
Non il dolore di un sorriso,
Che porta al duro tacere.

L'uomo passa, non alle volte,
I suoi denti a lacrima che non parla,
Sembrano sognare una casa di restare,
In fondo ad una strada non lenta, e non veloce.


Ogni volta,
Anche in paradiso,
Bisogna alzarsi,
Che vuol dire vedere.


I denti sulla strada,
Stridono come gessi,
La luce dal fondo si conta,
Come in carcere sul muro i giorni.


Ritrova le tue ferite,
Le paure sono scarpe non pulite,
Ascolta le tue forze,
Il sole non si posa dietro una siepe,
Ed il cielo non si interrompe ad ogni cosa,
che gli sta davanti,
come una rosa ai tuoi occhi.

Cenerentola ama la notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora