Capitolo 8

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Il giorno dopo mi svegliai e Antony non c'era. Mi tirai a sedere e tornò in camera con un vassoio.
-Cavolo volevo farti una sorpresa!
Sorrisi.
-Colazione in camera?
Si sedette accanto a me.
-Sì.
Presi il cappuccino e lo aprii.
-Che fai? C'era la cannuccia!
-Sì ma non mi piace così.
Mi guardò.
-Sei strana.
Infilai un dito nel cappuccino e lo tirai fuori per sporcare il naso di Antony. Scoppiai a ridere.
-Aia è bollente!
Rise anche lui. Ci guardammo e lui mi baciò.

Finita la colazione Antony si alzò dal letto.
-Senti ho un idea, adesso chiamo il Network e gli dico se possiamo restare un giorno in più qui, giusto per stare un po' insieme e visitare la città.
Sorrisi.
-Ok.

Antony uscì in balcone e subito dopo mi chiamò Matteo.
-Ehi, come stai?
Chiese lui.
-Bene, io e Antony siamo tornati insieme.
-Ah, sono felice per te.
-Adesso resteremo un giorno in più qua.
-Ok, senti devo andare.
-Va bene, ci vediamo.

Antony rientrò.
-Hanno detto che va bene.
Mi misi in piedi ed esultai.
-Con chi eri al telefono?
-Matteo.
-Ah, il tuo migliore amico.
Disse mentre toglieva e rimetteva la cover nervosamente dal suo cellulare. Chinai la testa di lato.
-Sì, che c'è? Sei geloso?
Antony mi guardò.
-Sì, andiamo tutti lo sanno che cosa prova per te!
-È?
-Greta, Matteo è innamorato di te, davvero non te ne sei mai accorta?
-Innamorato di me?
Sospirò.
-Lasciamo stare va', godiamoci questa giornata.

Andammo in giro per tutta la mattinata, Napoli era bellissima. Per pranzo ci fermammo in un ristorante sotto al Vesuvio.
-Bello qui, vero?
-Sì.
Mangiammo di tutto e di più.
-Greta...
-Che c'è?
-Io non trovo il portafoglio.
-Oddio io l'ho lasciato in hotel.
Antony mi guardò spalancando gli occhi.
-Credo anch'io.
-E adesso?!
Chiesi preoccupata. Antony si guardò in torno.
-E adesso scappiamo!
-Cosa?
Prima che potessi realizzare Antony mi aveva preso per un polso e stavamo correndo via.

-No, merda ci stanno inseguendo
Mi girai e vidi che aveva ragione. Aumentai il passo fino a quando non presi un sasso e cascai a faccia avanti. Antony scoppiò a ridere.
-Aia.
Mi misi a sedere.
-Credo che li abbiamo seminati.
Mi toccai la faccia che pulsava. Antony cercava di non ridere. Mi alzai e gli diedi un pugno.
-Bravo, ridi ridi.
Antony rise di nuovo e si guardò indietro.
-Eccoli corri!

ANTONY POVS

Ricominciammo a correre fino ad arrivare al nostro albergo. Salimmo di sopra e non scendemmo per cena per paura che quei tizi fossero ancora in giro.
Verso le dieci scesi al bar per prendere qualcosa. Tornai con due ciambelle.
-Era l'unica cosa che avevano.
-Mi accontenterò.
Finimmo di mangiare e Greta mi guardò.
-Senti stanotte mettiamoci sotto le coperte, perché ieri ho sentito freddo
Mi avvicinai a lei e la baciai.
-Come vuole lei, principessa.
-Però ora non ho sonno, quelli saranno andati via?
-Penso di si
-Andiamo a farci un giro?
Uscimmo di fuori. E avevo una fame!
-Patatine fritte!
Disse Greta andando verso il furgoncino che le vendeva, mi presi una pizza. Andammo in un luna park e salimmo sulle giostre. Non era stata una buona idea dato che prima avevo mangiato.

GRETA POVS

Scendemmo dalla giostra e Antony era verde in faccia.
-Stai bene?
-No.
Corse in bagno. Quando ritornó cercai di non ridere.
-Brava, ridi delle mie sventure.
-E tu hai riso quando mi sono cascata, perciò siamo pari!
-Mi pare giusto.
Sorrisi e lo baciai.
Tornammo in hotel e finalmente riuscimmo a dormire.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora