Capitolo 46

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MATTEO POVS

Tornai in camera, senza Lorenzo che mi dava consigli e Greta che non mi capiva non sapevo a chi confidarmi. Così chiamai quel biondo finto su Skype.
-Ehi Lorè che fate?
-Niente di che, oh ma non puoi capire, oggi sul set c'erano certe fighe!
-Mh.
-Che c'è?
Gli raccontai di Muriel.
-Non capisco, tu hai dimenticato Greta, giusto?
Mi aggiustai il piercing al naso guardando in basso.
-Matteo?
Sospirò Jar.
-Cazzo Lore, sai da quando sono innamorato di lei? Non c'è davvero paragone.
-Ok facciamo così, trova dei difetti sia a Greta che a Muriel. Comincia con Greta.
-Beh Greta è svampita e ci mette sempre tanto a capire quello che provo. Ogni volta che le fai una battuta che la offende ti da un pugno,amichevole sì, ma cazzo fa male.
-Ok, adesso trova quelli di Muriel.
-Lei... non è Greta.

ANTONY POVS

Stavo camminando quando notai che la camera di Lorenzo era con la porta socchiusa.
Sentii la voce di Matteo e mi sembrò strano, poi sentii il nome di Greta e Muriel e mi sembrò ancora più strano.
Mi misi a origliare e sentii tutto il discorso. Matteo era ancora innamorato di Greta.

Tornai in camera e non smisi di camminare, girai tutta la stanza senza una meta precisa. Alberico mi degnò di uno sguardo, visto che stava sempre con quel telefono.
-Sei nervoso per caso?
Lo guardai male.
-No ti pare, Matteo è ancora innamorato di lei.
Lo dissi così tutto d'un fiato e non ero sicuro che avesse sentito bene.
-Lei chi?
-Sto cazzo, Alberico!
Alberico rimase in silenzio per qualche secondo ma poi finalmente ci arrivò.
-Ah.
-Buon giorno.
-È vero, loro si erano messi insieme...
-Sta zitto, ti prego.
Mi sedetti sul comodino che reggeva la TV, era la cosa più vicina. Albe si alzò.
-E come lo hai scoperto?
Chiese mentre prendeva una lattina di Pepsi dal mini frigo.
-Stava parlando con Lorenzo in videochat e li ho sentiti.
Gli raccontai tutto.
-Ah quindi ha lo stesso problema tuo di un tempo.
-Io non sono come lui, ok?
Albe alzò le mani.
-Ok.
Battei il tallone ripetutamente sul pavimento.
-Io vado.
Alberico spalancò gli occhi.
-Dove vai?
-A Roma, torno a casa mia, dalla mia Greta.
-Sì, è una cosa molto dolce, ma no.
Lo guardai torvo.
-Ok, d'accordo.
-Bene.
Appena Albe si sedette io presi e scappai.
-Cazzo, Antony!
Lo sentii imprecare.

Arrivai alla porta e sentii qualcuno scendere le scale più velocemente possibile. Mi girai e vidi Alberico.
-Merda.
Uscii di fuori e corsi fino a quando Albe non riuscì a prendermi.
-Ma sei completamente impazzito?
Mi dimenai e poi mi inginocchiai disperato.
-La voglio ora qui accanto a me, portatemela.

GRETA POVS

Andai in camera di Muriel. La porta era aperta ma non c'era nessuno.
-Muriel?
Qualcun altro entrò.
-Greta che ci fai qui?
Mi girai e c'era Matteo.
-Dovevo parlare con Muriel per convincerla, mi sento davvero in colpa per il fatto che non stiate insieme per una cosa che non esiste.
-Se ci vede insieme in una camera i suoi sospetti saranno ancora peggio.
Sentii dei passi.
-È lei.
Sussurrò Matteo.
-Nascondiamoci qui.
Entrammo nell'armadio, che aveva solo appendi abiti. Matteo si mise dietro di me e ci ritrovammo faccia a faccia.
-Che cosa stai facendo?
Sussurrai.
-Niente.
Guardai in basso.
-Qualcosa stai facendo.
Guardò in basso anche lui.
-Ah.
-Fermo.
-Senti io non ho controllo su... quello.
Ok era abbastanza imbarazzante e Matteo rise. Anch'io mi feci scappare una risata.
-Ok, mi giro.
-Va bene.
Mi girai ma era comunque attaccato a me.
-Greta...
-Che c'è?
-Così è peggio.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora