Capitolo 62

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GRETA POVS

Col passare dei giorni arrivò il matrimonio di mia madre.

Il giorno prima dovevo vedermi con Antony, gli avevo promesso che avremo comprato il suo abito.
Scesi di sotto e lui era ad aspettarmi fuori dal cancello di casa. Quando mi vide sorrise e mise il telefono in tasca.
-Bene, guidami tu perché io non so dove andare.
Andammo al negozio e Antony mi fece vedere dei vestiti orribili.
-No Antony quello fa veramente schifo!
-Visto che fai tanto la saputella fammi un po' vedere il tuo vestito!
-Io l'ho già comprato, lo vedrai domani.
Antony sbuffò.
Presi un po' di vestiti carini e glieli feci provare. Quando Antony uscì col primo vestito scoppiai a ridere.
-Che c'è?
-La cravatta stupido, l'hai messa male.
Mi alzai e cercai di snodargliela.
-Guarda che hai fatto.
Antony sorrise.
-Perché non vieni in camerino con me e me la annodi tu?
Sorrisi e inarcai un sopracciglio.
-Proprio in camerino? Te la posso annodare anche qui.
-Fai la finta tonta è?
Sorrise e mi baciò.
-Sì, vatti a cambiare.
Trovammo uno smoking carino che piaceva a entrambi.

ANTONY POVS

Il giorno dopo mi svegliai presto e mi incamminai verso casa di Greta.
Mi aprirono ed era già arrivata un po' di gente, ma non conoscevo nessuno, vidi Benji e lo raggiunsi.
-Ehi.
Si girò verso di me.
-Antony!
-Senti, dov'è Greta?
-Oh non l'ho vista scendere, sarà ancora di sopra a prepararsi.
Scese anche la mamma di Greta.
-Dove si mangia?
Benji rise e mi indicò il tavolo del buffet.
-Grazie.
Presi qualcosa da mangiare. Quando mi girai vidi Greta scendere le scale e quasi mi strozzai.
Aveva un vestito bianco che le arrivava alle ginocchia e le stava benissimo, i suoi capelli erano racchiusi nella sua amata coroncina di fiori. Era stupenda. Mi diedi dei pugni sul petto.
-Ehi.
Disse Greta raggiungendomi. Mi sorrise.
-Potevi avvertirmi.
Smisi di tossire. Greta aggrottò la fronte.
-Di cosa?
-Che eri così bella con questo vestito.
Greta sorrise di nuovo.
-Beh anche tu non sei niente male.
Mi morsi il labbro.
-Grazie amore.
Fidatevi stavo usando tutta la mia forza di volontà per guardarla solo e solamente negli occhi. Greta mi prese le mani e sorrise. Il suo sorriso, cazzo, il suo sorriso.

Andammo in chiesa. Greta andò con suo madre perché doveva accompagnarla all'altare.
Io andai in macchina con Marco, Benji e Fede. Io e Fede andammo dietro, non avevo più parlato con lui da quando era tornato a Roma e non sapevo se ce l'avesse con me o meno.
In chiesa mi sedetti vicino a Benjamin, che era l'unico che mi stava simpatico.
La sposa arrivò, sapevo che dovevo guardare lei ma i miei occhi fissarono solamente Greta. Le sorrisi e lei fece lo stesso.

Finita la cerimonia andammo al ristorante, Greta era incollata al cellulare visto che non lo aveva usato per non so quante ore. Ci sedemmo al tavolo che era con alcuni dei suoi parenti.
-Tua madre e Marco sono sposati adesso, sei contenta?
Greta mi guardò.
-Sì, Marco è simpatico... anche se non potrà mai sostituire papà.
Abbassò lo sguardo quando accennò a quelle parole.
-Ehi, amore sorridi che sei bellissima.
Greta sorrise e mi baciò.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora