Capitolo 45

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ANTONY POVS

Il primo giorno di riprese era andato benissimo. Ero a cena ed ero più tranquillo. Francesco mi doveva avvertite quando potevo chiamare Greta, tanto per le due ero sveglio e in Italia erano le dieci di mattina.
Decisi di chiamarla ma non rispose.
-Ecco, adesso si impanica di nuovo.
Commentò Alberico.

GRETA POVS

Mi svegliai con un mal di testa terribile, Sofia si svegliò dopo di me.
-Che è successo ieri?
Chiese.
-L'unica cosa che ricordo è che mi hai fatto bere, non so quanto.
-Scusa.
Presi il telefono. C'erano chiamate perse da Antony. Erano le 13.
-A Los Angeles che ore sono?
-Credo che stiano dormendo.
-Cavolo non gli ho risposto.
-Se ti richiama gli dici che stavi dormendo... ma Muriel e le altre?
Mi massaggiai la testa.
Bussarono alla porta.
-Posso entrare?
Era Matteo.
-Sì.
-Come state?
-Male.
Rispose Sofia.
-Chissà di chi è la colpa.
Mormorai.
-Comunque, se cercate le ragazze, venite con me.

Mi alzai e la testa mi fece ancora più male. Le ragazze stavano dormendo per le scale, come altri ragazzi che dormivano sul pavimento.
-Bene, tutti sobri ieri sera!

Matteo mi riaccompagnò a casa con la sua auto.
-Non riesco a credere che tu hai la patente e io no.
-Credici.
Disse sorridendo.
-Comunque, piaci a Muriel.
Dissi mentre uscivo dall'auto.
-Che?
-Sì, tesoro.
Chiusi lo sportello lasciando Matt a bocca aperta.

ANTONY POVS

Il giorno dopo mi svegliai tutto sudato, faceva davvero caldo. Gli altri ancora non si erano svegliati. Andai fuori in balcone e mandai un messaggio a Greta.

"Non so che ore sono lì da te, l'unica cosa che so è che il mio letto è troppo grande per una sola persona, mi manchi da morire."
Spensi il telefono e strinsi il mio ciondolo.

-Buon giorno.
Era Lorenzo. Si sedette accanto a me.
-Lorè quando finiranno le riprese?
Lo guardai e lui sospirò.
-Non lo so, ma preparati tra un po' dobbiamo andare sul set
Mi tirò una maglietta.

Mi arrivò un messaggio da Greta.
"Divertiti e non pensare a me, ti amo."

Andammo sul set. Il regista si avvicinò a noi.
-Allora Antony, guarda bene le comparse, ti ho convinto a restare?
Guardai le comparse e c'erano delle fighe della madonna.
-Oh...
-Cristo.
Continuò Jar.
Albe e Francesco respiravano a malapena.
-Raga, guardate come le conquisto con il mio fascino.
Disse Lorenzo per poi fare swash con i capelli e assumere un espressione sicura di se avvicinandosi alle ragazze. Davvero avevo detto swash?Lorenzo le portò da noi.
-Albe, attento a non sbavare.
Sussurrai divertito.
Iniziai controllare le notifiche del mio telefono ma una ragazza si avvicinò a me.
-Ciao.
Alzai lo sguardo.
-Ehm, ciao.
Alberico mi spinse via.
-Lui è gay lascialo perdere.
-Ma cos...?
La ragazza mi studiò.
-Non sembrava.
-Sì infatti sono etero, piacere Antony.
La ragazza mi sorrise e ignorò Alberico.
-Io sono Serena... bel ciondolo.
-Ragazzi, forza sbrigatevi, tutti in scena!
Ci ordinò il regista. Risi.
-Quel regista è ridicolo.
Serena sorrise e si avvicinò a me baciandomi la guancia e probabilmente lasciandomi lo stampo del suo rossetto.
-Tu mi piaci, Antony.
Indietreggiai.
-Ok.
-Come ok?
Guardai i ragazzi poi rivolsi di nuovo lo sguardo a Serena. Strinsi il ciondolo.
-Questo me l'ha regalato la mia ragazza, mi dispiace.
Sorrisi e andai sul set.

GRETA POVS

Andai a fare una passeggiata e incontrai Muriel.
-Hey, dove vai?
Notai dopo la valigia.
-Torno a Milano, qui sono stata bene ma è ora di tornare.
-Ah ok, mi mancherai.
-Ci vediamo alla prossima fiera, che se non sbaglio è tra un po'.
Sorrisi.
-Sì.
Si incamminò di nuovo.
-Ah, Muriel.
Si girò.
-Sì?
-Ieri hai parlato con Matteo?
Distolse lo sguardo.
-Credo di avere poche possibilità con lui.
-No, perché dici così?
-Perché lui ha occhi solo per te.
La guardai e non riuscii a rispondere.
-Ieri vi ho visto abbracciati.
-Ma no, io e Matteo siamo solo buoni amici.
-Forse per te, ma per lui no. Lo vedo come ti guarda, Greta, lo stesso sguardo di quando stavate insieme e anche prima che stavate insieme.
-Muriel...
-Ascolta, non voglio fare lo stesso errore, anche Antony pensava sempre a te quando stava con me, non voglio soffrire di nuovo. Ci vediamo.
Sospirai.
-Ciao Mumi.

Tornai a casa. Mi sentivo tantissimo in colpa e in più mi mancava Antony, mi mancava come l'aria. Avevo un vuoto dentro, lo volevo vicino.
Mi chiamò come se mi avesse letto nel pensiero.
-Antony!
-Ehi.
La sua voce mi straziava.
-Stavo pensando a te.
-Anche io.
-Non puoi capire, ieri Sofia mi ha fatta ubriacare fino all'orlo.
Antony rise.
-Quando torno mi sente!
-Dai.
-Scherzo.
-Ti prego non ridere, voglio vedere il tuo sorriso dal vivo e attraverso un telefono soffro ancora di più.
-Ti amo, piccola.

MATTEO POVS

-Muriel dove stai andando?
-Oh ciao, torno a Milano.
-È vero che sei innamorata di me?
Lei distolse lo sguardo.
-Sì ma è una cosa che passerà.
-Senti smettiamola con questa cosa da ragazzini.
-Io ho paura che tu non hai dimenticato ancora Greta.
Sentii il cuore pesante.
-Greta è il mio passato.
Muriel si fece scappare una risata.
-Questa l'ho già sentita.
-Io non sono Antony, ok?
Mi guardò.
-Antony è un coglione non ha mai dimenticato Greta. E poi la loro storia è diversa da quel poco che c'è stato tra me e lei, perché non mi amava e il nostro rapporto era basato tutto sulle bugie. Muriel io non ti prometto niente, quando Greta avrà bisogno io la abbraccerò e starò insieme a lei perché sono il suo migliore amico.
La guardai.
-E il suo migliore amico può avere una ragazza.
Muriel trattenne un sorriso.
-Prendiamoci un po' di tempo, ok?
Alzai le mani.
-Io sono qui.
Mi misi in piedi sullo skate e me ne andai.

GRETA POVS

I giorni senza di lui non passavano mai, ma alla fine arrivò la fiera. Mi erano mancate.

Arrivammo in albergo. Matteo entrò nella mia camera.
-Devi imparare a bussare!
-Muriel non vuole stare con me.
La sua voce sembrava seria. Mi girai verso di lui.
-Perché, tu vuoi stare con lei?
-Mi pare ovvio.
-Ok, Muriel non vuole stare con te perché...
-Lo so.
Lo guardai dritto negli occhi.
-Mi dispiace, Matteo.
-È normale che lei pensa questo dopo Antony.
-Solo per questo, vero? Perché tu non provi più niente per me.
Matteo cercò di distogliere lo sguardo.
-No.
-Ok, e allora che aspetti?
-Io...
Matteo sospirò.
-Lascia stare Greta.
Uscì dalla stanza.
Matteo era sempre più strano ogni giorno che passava.

Decisi di andare in camera di Muriel e falla ragionare.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora