Capitolo 65

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Il giorno dopo andammo a una fiera.
Quando posai la roba scesi di sotto, alla reception c'era Matteo.
-Ehi.
Lui alzò la testa.
-Oi.
Mi sedetti accanto a lui e mi appoggiai alla sua spalla. Stava con il telefono.
-Che fai?
-Hai presente la mia festa? Quella di un po' di tempo fa?
-Sì?
-Siccome sono un'idiota me lo sono ricordato solo ora che avevo assunto un fotografo, ora sto cercando di contattarlo...
Si portò il telefono all'orecchio e poco dopo impreco togliendolo.
-Vaffanculo non risponde, sarà la decima chiamata che faccio.
Bloccò il telefono e lo mise sul tavolino. Lo guardai.
-Come va con Muriel?
Matteo esitò.
-Lei mi piace, ma...
-Ma?
Gli squillò il telefono. Si alzò di colpo e lo prese.
-Ci vediamo dopo Gré.
Rispose e andò fuori.
Ma cosa? Adesso stavo col dubbio.
-Bu!
Alzai lo sguardo verso Antony.
-Non mi avevi visto? Ti eri incantata.
-No, ti avevo visto!
Antony sorrise e si sedette accanto a me.
-Sì come no... comunque, Greta devo dirti una cosa.
Mi girai verso di lui preoccupata.
-Che cosa?
Abbassò lo sguardo.
-Io... sono entrato in camera tua e per sbaglio ti ho rotto il caricabatterie dell'iPhone!
Si alzò e iniziò a correre verso la porta. Allargai la bocca.
-Aspetta, tu cosa?
Mi alzai e lo inseguii ma non lo raggiunsi.
-Antony quando ti prendo!
Lui si girò e mi fece la linguaccia.
-Che mi fai?
-Vieni qui che te lo dico!
Tra un po' ci cacciavano dall'hotel.

Andammo alla fiera e poi tornammo in Hotel. Corsi in camera mia per vedere le condizioni del mio caricabatterie.
-Se vuoi ti presto il mio.
Disse Sofia entrando.
-Sì grazie.

Il giorno dopo tornammo a Roma. Ma ancora non ero rientrata a casa, dovevo fare parecchi giri.
Quando rientrai erano le 6 di pomeriggio. Aprii la porta e vidi Benji sul divano mentre fissava il telefono.
-Ciao Ben.
Posai le cose sul tavolo e lo guardai. Non rispondeva.
-CIAO BEN!
Urlai. Odiavo quando la gente non mi salutava. Lui sobbalzò e si mise in piedi.
-Oddio Greta sei qui.
-Buon giorno, che hai? Sei agitato.
Lui si sistemò il ciuffo e fece un respiro profondo continuando a stringere il telefono.
-Greta hai presente la festa di Matteo?
-Oddio tutti con questa festa, che c'è?
-Io credo che... non ricordiamo tutto di quella sera.
Spalancai gli occhi.
-Cioè? Che vuoi dire?
Girò il telefono e c'era una foto della festa che non... non voglio descrivere.
-Io non... che cazzo stavamo facendo!
-Beh tu sei piegata... e io ti sto dietro e... stavamo ballando?
-Ballando? Sei serio?!
Benji si morse il labbro nervoso.
-E adesso?
Mi sedetti.
-Non lo so.
Matteo entrò in casa.
-Avete visto la foto?
Disse, quasi urlò.
-Sì.
Rispondemmo all'unisono.
-Cazzo Greta possibile che fai sempre casini!
-Disse quello che si butta dai palazzi con lo skate.
Mormorai.
-Non cambiare discorso!
Mi sgridò Matteo.
-Senti Matteo, ero ubriaca!
-Sai che c'è Grè? Mi sono preoccupato per te e per Antony ma adesso me ne vado!
Mi urlò contro lui. Nel frattempo Benji ci guardava in silenzio.
-Scusa, sono nervosa.
-Tranquilla, non glielo dirò.
Guardammo Benji. Lui alzò le mani.
-Neanche io glielo dirò, Antony mi ucciderebbe.
Rispose lui.
-Sicuro.
Mormorò Matteo.
-Tu sei abituato.
Commentò Benji. Matteo gli lanciò un occhiataccia.
-Anche lui è abituato a me.
Spostai lo sguardo dall'uno all'altro.
-La smettete?
Federico entrò a casa e smettemmo di parlare. Ci guardò accigliato.
-Che c'è?
Chiese confuso.
-Niente.
Presi Matteo e andammo fuori casa.
-Senti, ci sentiamo dopo.
-Ok.
Rientrai. Guardai Benji che parlava con Fede e ci capimmo al volo: lui non lo doveva sapere.

ANTONY POVS

Il giorno dopo uscii con Carlo e Lorenzo. Dovevamo passare a prendere Matteo. Non mi andava per niente ma mi costrinsero.

Salimmo in camera sua.
-Mattè?
Urlò Lorenzo.
-Eccomi, sto a facendo la doccia!
Alzai gli occhi al cielo e mi sedetti sul suo letto.
-Che palle.
Lorenzo si avvicinò al computer.
-Oh le foto della festa, fammi vedere come sono venuto.
Disse lui sedendosi sulla sedia girevole.
-Raga io vado di sotto.
Ci informò Carlo prima di uscire dalla stanza.
Io mi misi dall'altra parte del letto per vedere le foto. Jar aprì la cartella e iniziò a scorrere.
-Che cazzo di faccia avevi in questa? Che ti eri fatto?
Lorenzo rise.
-Non me lo ricordo.
Continuò a scorrere. Poi arrivò a una foto, una foto che non avrei mai dovuto vedere.
Lorenzo mi guardò per vedere la mia reazione. Mi alzai e mi strofinai gli occhi fino a farmi male.
-Toglimi quella fottuta foto da davanti!
Lui si affrettò a spegnere il computer.
Matteo uscì dalla doccia.
-Che avete visto?
Chiese preoccupato. Mi avvicinai a lui.
-Da quando lo sai? Da quando lo sa lei? Se lo sa, ma scommetto che lo sa!
Feci avanti indietro aspettando una risposta.
-Da ieri, quando mi hanno mandato le foto.
Rispose Matteo. Mi fermai davanti a lui.
-Io ti uccido.
Lo minacciai puntandogli il dito sul petto.
-Che cosa ho fatto?!
Chiese esasperato.
-Niente... oddio stavolta non hai fatto niente. Ma cazzo, con Benjamin!
Avrei voluto sbattere la testa contro il muro.
-Con Benji...
-Sì, calma Antony.
Disse Lorenzo ma non lo ascoltai.

Corsi di sotto e mi avviai verso casa di Greta. Bussai e mi aprì Fede.
-Ah, bene!
Lo spinsi ed entrai.
-Che c'è Antony?
Chiese Federico confuso. Benji entrò nella sala.
-Ciao.
Salutò quest'ultimo.
-Sei serio? Dopo quello che avete fatto tu vieni qui e dici ciao?!
Greta scese dalle scale, evidentemente mi aveva sentito urlare.
-Antony perché urli?
-Perché urlo?! Ditemelo voi! Te e Benjamin!
Loro si guardarono.
-Mi spiegate che succede?
Domandò Fede più confuso di prima.
-Tu Fede, tu che sei stato con Greta, chiedi un po' al tuo caro fratellino che cosa hanno fatto alla festa di Matteo!
Federico li guardò disgustato.
-Benji, davvero?
Loro distolsero lo sguardo.
-Antony possiamo parlare in privato?
Chiese Greta nel modo più sereno possibile. Mi calmai.
-Ok.
Guardai Benji e Fede e loro andarono in cucina.
Rivolsi lo sguardo verso Greta.
-Che c'è?
-Senti, io te lo avevo già detto che Sofia mi aveva fatto ubriacare. Insomma, hai visto la foto, io...
-Sì, ho visto la foto e mi fa veramente schifo!
-Ti prego io non sapevo quello che facevo.
-Greta oltre che quella foto mi fa veramente vomitare, la cosa che mi da fastidio è che continui a mentirmi. Posso stare con te se poi magari mi nascondi che... non lo so...
-Mi dispiace.
Si avvicinò a me ma feci qualche passo indietro.
-Ho bisogno di stare lontano da te per un po', prendiamoci una pausa.
-Antony...
-Non riesco a non guardarti senza vedere quella foto e poi chissà che è successo dopo... oddio non ci voglio pensare. Ti prego Grè lasciami stare.
Uscii di fuori e me ne andai.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora