Capitolo 63

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-Vedete può capitare i primi 3 mesi e... avete perso il bambino.
Socchiusi gli occhi. Non avevo capito bene, allargai la bocca.
Greta si girò verso di me con gli occhi lucidi e mi abbracciò. Io ci misi un po' a capire cosa stava accadendo, quando ci arrivai strinsi Greta a me.
-Mi dispiace.
Commentò il dottore dispiaciuto per poi uscire dalla stanza e lasciarci soli.
Greta si staccò da me e si sedette.
-Ma come è possibile?
Mi sedetti accanto a lei.
-Beh hai sentito, nei primi 3 mesi può capitare.
Greta mi guardò e si mise la mano sulla pancia.
-Così da un giorno all'altro?
-A quanto pare sì.
Mi abbracciò di nuovo.
-Mi dispiace tanto.
-Anche a me.
La baciai sulla testa.
-Amore ti prego, non piangere.
Greta tirò su col naso.
-Non sto piangendo.
Restammo in silenzio, si sentivano solo i singhiozzi di Greta.
-Antony.
Disse Greta.
-Sì?
-Stammi vicino.
-Certo che ti sto vicino.
-Ti amo.
-Anch'io.

Tornammo a casa di Greta, non sapevo se era pronta per dare la notizia. Comunque la casa era vuota.
Lei stava chiamando Matteo, aveva detto che doveva essere la prima persona che doveva saperlo.
Uscì dalla cucina col telefono in mano.
-Tra un po' viene Matteo.
-Ci sono io per consolarti.
Si sedette accanto a me.
-Lo so, Antony, ma è lui che vuole venire.

GRETA POVS

Antony mi fissò.
-Non posso ancora crederci
Disse lui.
Entrarono in casa Benji e Fede.
-Ehi come va qui?
Chiese Benji.
-Male.
Risposi io facendoli voltare verso di me.
-Che succede?
Domandò Fede preoccupato.
-Il bambino, non c'è più.
Li informò Antony.
-Che vuol dire?
Chiese Ben spalancando gli occhi.
-Che l'ho perso!
-E tu come stai?
Chiese Fede che si avvicinò a me, ma prima che potesse fare qualcosa Antony mi cinse la vita con le braccia.
-Sta male ma ci sono io.
Rispose per me lui. Fede fece qualche passo indietro imbarazzato.
-Ok, ho capito.
Salirono di sopra.
Guardai Antony. Non ero in vena di scherzare del tipo "sei troppo geloso", mi limitai a guardarlo e basta, lui mi capì al volo. Gli accarezzai le guance e lo baciai.
Ad Antony arrivò un messaggio da sua madre.
-Devo tornare a casa e dire tutto ai miei, mia madre mi ha appena dato il permesso di venire.
-Ok, ci sentiamo dopo.
-Ciao amore.
Mi diede un bacio a stampo e se ne andò.

Dopo un po' bussarono alla porta. Appena aprii vidi Matteo, mi buttai tra le sue braccia.
-Che è successo Grè?
Lo feci entrare.
-Non lo so Matteo, siamo andati a fare l'ecografia e niente, l'ho perso.
-Tu stai bene?
-No, è stato un trauma. Prima non lo volevamo ma adesso con due mesi ci siamo affezionati... ci eravamo preparati a tutto e io davvero non so che fare...
Matteo mi abbracciò di nuovo.
-Mi dispiace tanto... volevo insegnargli ad andare con lo skate.
Riuscii a sorridere.
-Ma come fai?
-A fare cosa?
-A farmi sorridere sempre?
Lui sorrise.
-Boh, avrò una dote naturale.
-Ti voglio bene, Matt.
-Anch'io, ora scappo che vado di fretta.
-Ok, ci vediamo.

Quando tornò mia madre le spiegai cosa era successo, lei cercò di consolarmi ma io salii in camera mia.
Mi sdraiai sul letto pensando a quello che era successo oggi. Mi addormentai senza rendermene conto.

Il giorno dopo mi svegliai e fissai il soffitto. Chiusi gli occhi di nuovo, ero ancora stanca. Sentii la porta aprirsi ma non riuscivo ad aprire gli occhi, quando la porta si chiuse riconobbi che era Antony. Si riconosceva il modo in cui chiudeva la porta.
-Greta.
Sussurrò dolcemente. Mi girai e riuscii ad aprire gli occhi, lui era inginocchiato con la testa sul letto quindi ci ritrovammo faccia a faccia.
-Buon giorno.
Dissi cercando di non far capire che ero ancora triste per ieri.
-Come va?
-Bene... com'è che oggi non hai tirato nessun sasso?
Antony alzò le spalle.
-Tua madre mi ha fatto entrare, forse era ancora mezza addormentata e non se ne è resa conto.
Riuscii a sorridere.
-Sì, probabile.
-Senti, Albe e Sofia stanno venendo qui, devono raccontarci molte cose per distrarci da... quello che è successo ieri, quindi se ti vesti possiamo raggiungerli alla stazione.
Sospirai.
-Ok.
-Ti aspetto di sotto.
Annuii e mi alzai dal letto.

ANTONY POVS

Aspettai Greta sul marciapiede davanti casa sua.
Fissavo il vuoto e non mi accorsi che stava passando Carlo.
-Ehi Antony che hai?
-Stavo pensando a qualcosa di carino da fare per Greta, lei si sta deprimendo...
-Ora ho da fare ma dopo ti posso consigliare qualcosa.
-Ok, tanto anch'io avevo da fare.
Carlo se ne andò e Greta scese.

Arrivammo alla stazione, Sofia e Albe non erano ancora arrivati.
-Sofi mi ha appena scritto che il treno tarderà.
-Ok, allora troviamo una panchina libera, io non ci sto in piedi.
Ci sedemmo. Greta era su Twitter e scriveva frasi di canzoni in inglese. Io non ero proprio una bomba in lingua straniera ma Twitter aveva il traduttore così andai a vedere cosa aveva scritto.
-È così che ti senti?
Dissi girandomi verso di lei. Alzò la testa.
-Sì, forse... non lo so bene.
-Io non ce la faccio proprio a vederti così.
Greta distolse lo sguardo.
-Eccoli.
Mi girai, Sofia e Albe erano appena scesi. I capelli di Sofia si riconoscevano anche a chilometri di distanza. Appena vide Greta la abbracciò fortissimo.
-Albe!
Mi avvicinai a lui e gli scompigliai i capelli perché sapevo che lo odiava e anche per fargli capire che ero più alto di lui. Alberico si sistemò i capelli.
-Antony!

GRETA POVS

Andammo in giro a fare una passeggiata. Sofia mi stava raccontando mille cose con la sua solita allegria, anche se era triste per il bambino. Io continuavo ad annuire. Sofia si fermò.
-Ma mi stai ascoltando Grè?
-Sì.
Antony mi guardò dispiaciuto. Arrivammo in un bar.

ANTONY POVS

Greta continuava a fissare il vuoto con gli occhi colmi di tristezza. Vederla così mi faceva troppo male.
-Io e Greta andiamo al bagno!
Ci avvertì Sofia per poi tirarla per un braccio e alzarsi.
-Che cos'ha Greta?
Mi domandò Albe dopo un po'.
-È per il bambino, devo fare qualcosa Albe.
Mi alzai.
-Di' alle ragazze che io sono tornato a casa.

Iniziai a correre, non sapevo dove ma avevo bisogno di idee. Andai da Carlo che mi aveva detto che mi avrebbe aiutato.
-Mi serve un favore.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora