Capitolo 102

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GRETA POVS

Risalii in camera dove c'era Sofia. Parlammo un po' del suo bacio con Lorenzo e poi andammo a dormire.
Mi sdraiai e chiusi gli occhi mentre i ricordi mi invadevano e si trasformavano in sogni, ma stavolta sapevo che Antony era veramente con me.

Il giorno dopo ci svegliammo presto per prendere il treno e tornare a Roma, salutai Sofia e salimmo.
Antony si sedette accanto a me e sorrise.
-Buongiorno.
-Ehi, hai visto il mio ultimo video?
Antony distolse lo sguardo facendo il vago.
-Ehm, no.
-Ah bravo ti avevo detto di guardarlo, dicevo... qualcosa.
Antony sorrise.
-Ah sì e cosa? Su di me?
Avvicinai la mia testa alla sua e sfiorai il suo naso.
-Tu guardalo.
-Greta quando guardo i tuoi video dopo leggo i commenti e mi altero.
Storsi la bocca.
-E perché?
-Perché a quei cari maschietti che commentano con "escile" mi viene voglia di andare a casa loro e spaccargli la faccia ricordandogli che sei fidanzata.
Risi e gli presi la mano, che era appoggiata alla spalliera del sedile. Alzai la testa di nuovo verso di lui.
-Fidanzata? Davvero? E con chi?
Antony mi fissò allargando la bocca e scoppiai a ridere.
-Vaffanculo Greta, questa me la segno.
Si girò a guardare il finestrino. Mostrai il labbro inferiore e gli mollai un bacio sulla guancia.
-Scusa amore, quanto sei permaloso?
Antony mi guardò.
-Per niente.
Mi aggrappai al suo braccio.
-Sì, comunque lasciali perdere quelli che commentano, quando mi sono davanti per davvero non sanno che dire.
-E per fortuna!
Sorrisi e mi avvicinai a lui dandogli un bacio a stampo.
-Senti un po' tu, smettila di essere così geloso.
-Come se tu non lo fossi mai stata.
-No.
Dissi scrollando le spalle.
-Tu non sei gelosa?
-No.
Antony annuì trattenendo un sorriso.
-Va bene, non sei gelosa allora.
-No, non lo sono.
Antony alzò le mani e si concentrò sul suo telefono. Dopo un po' mentre scorrevo nella home di Instagram mi capitò una nuova foto di Antony con una ragazza mai vista e sotto c'era scritto "miss you". Mi girai a guardalo.
-Non funzionerà.
Dissi riferendomi alla foto che aveva messo solo per farmi ingelosire. Antony sorrise non staccando gli occhi dal cellulare. Poco dopo la curiosità parlò per me.
-Sì ma chi sarebbe questa?
Antony si girò verso di me trattenendo una risata.
-Una ragazza che ho conosciuto un po' di tempo fa.
-Ah e quindi tu giustamente scrivi "miss you" a chiunque!
Antony chinò la testa di lato.
-Qualcuno qui è geloso.
-Non sono gelosa!
-Menchi, non si dicono le bugie.
-Pensala come vuoi.
Non sapevo quanto durasse quello stupido gioco ma mi stavo divertendo a prenderlo in giro.
-Ragazzi, mi fate venire il voltastomaco.
Commentò Lorenzo facendomi sorridere, era davanti a noi e cercava le cuffiette nel suo zaino per evitare di sentirci parlare.
-Pensa alla tua biondina.
Rispose Antony ridendo.
-Fanculo.
Distolse lo sguardo e fissò di fuori.

Tornai a casa e posai i bagagli.
-Ciao tesoro.
Disse mia madre entrando in camera.
-Ciao mamma.
-Come va ultimamente all'università?
-Bene.
Cercai di sorridere.
Perfetto, ora dovevo dirle che ero tornata con Antony, che impresa.
-Ehi mamma, devo parlarti.
-Dimmi.
Uscì dalla stanza e iniziò a scendere le scale mentre io la seguivo.
-Vedi, ultimamente la mia vita è stata un po' incasinata, te ne sarai accorta.
-Sì, parecchio.
Finimmo di scendere le scale e la guardai.
-Vedi, io...
Bussarono alla porta.
-Vado io.
Avvertì Benji mentre si alzava e raggiungeva la porta. La aprì e Antony lo salutò, poi guardò me.
-Ciao amore!
Disse alzando la mano. Strinsi i denti e mi girai verso mia madre.
-Dovevo... parlarti proprio di questo.
Mia madre scosse la testa disperata.
-Non ce ne libereremo mai...
-Mamma!
Antony entrò e si avvicinò a me.
-Ti ho inviato un messaggio, non lo hai letto?
Mi mise la mano su un fianco.
-No, non ho internet.
Antony guardò mia madre che nel frattempo ci stava fissando male.
-Comunque l'ho sentita, e sì, mi dispiace per lei ma dovrà accettarmi, sono un rompipalle, lo so.
La prese in giro lui. Girai la testa dall'altra parte per non ridere in faccia a mia madre.
-Bene, vi lascio soli allora.
Andò in cucina.
Alzai la testa per cercare il contatto visivo con Antony e risi.
-Ti piace giocare con il fuoco eh.
Antony sorrise.
-Sì, parecchio.
-Comunque, ciao.
Gli lasciai un bacio a fior di labbra.
-Ciao, ti va di uscire a fare una passeggiata?
-Sì, prendo la borsa.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora