Capitolo 70

846 51 0
                                    

GRETA POVS

-...vi è mai capitato di avere paura di tornare con qualcuno? Beh, dovete sapere che non sempre ci si può fidare delle persone che ami... a volte però anche se una persona ti ha fatto soffrire ti accorgi che hai bisogno di lui, del suo sorriso, del suo modo di essere, dei suoi abbracci e dei suoi baci... ed è proprio in questi momenti che ti accorgi di amarlo.... bene per oggi da MBG è tutto, un bacio grande, dubai!
Misi la mano davanti alla telecamera e la spensi.

-Che c'è?
Chiesi a Antony che era seduto sulla sedia vicino al mio letto e mi guardava.
-Niente.
Sorrise lui.
Erano le 4 di notte e eravamo tornati dai Web Show. Mi alzai.
-Dai, che c'è?
-È bello quello che hai detto.
Mi fece sedere sopra di lui. Gli misi un braccio in torno al collo.
-Ho pensato a te quando l'ho detto.
-Ah sì? Non lo avrei mai detto!
Disse ridendo.
-Credo sia ora di andare a dormire.
-Dai, che ti importa, in caso dormiamo nell'aereo.
-Che vuoi fare fino alle 8 di mattina?
Antony cercò di non ridere.
-Un'idea ce l'avrei.
Sorrisi e inarcai un sopracciglio.
-Ti piacerebbe.
-È?
Mi alzai.
-Prima devi prendermi!
Uscii dalla stanza e iniziai a correre per il lungo corridoio dell'hotel. Antony mi inseguì e i passi rimbombavano. Ci avrebbero cacciato, lui riuscì a prendermi.
Qualcuno uscì dalla propria camera e ci sgridò. Io e Antony ci scusammo.
Ritornammo in camera nostra e ci addormentammo.

Ci svegliò poco dopo la sveglia e ci alzammo con malavoglia. Quanto avremo dormito? Due ore?Antony si alzò, dormiva in piedi. Mi misi davanti a lui.
-Ehi?
-Altri due minuti, mamma...
-No aspetta, come mi hai chiamata?
Aprì leggermente gli occhi e sorrise.
-Ah sei tu, speravo fosse mia madre.
Gli diedi un pugno.
-Aia!
Bussarono alla porta.
-Se avete finito di amoreggiare possiamo anche andare, grazie, buona giornata.
Ci avvertì la voce di Matteo facendomi ridere.
-Arriviamo Mattè!

Dopo esserci preparati scendemmo di sotto e prendemmo un cornetto al volo.
Corremmo alla macchina che ci portò all'aeroporto.

Tornammo a Roma. Dovevo pensare a qualcosa di carino per Antony, era sempre lui a farmi le sorprese. Forse un viaggio, sì quello avrebbe fatto piacere a me.
-A che pensi?
Chiese lui mentre mi riaccompagnava a casa.
-Niente, a te piace viaggiare?
-Certo, a chi non piace viaggiare?
-Quale città ti piace?
-Perché?
Grè sei proprio scontata.
-Così.
Antony sorrise.
-Non so, mi piace un po' tutto penso che ogni posto abbia qualcosa di speciale.
-Wow.
Arrivammo davanti casa mia.
-Ok, allora ci vediamo.
-Ci sentiamo al telefono.
Lo baciai. Lui sorrise e se ne andò.

Entrai in casa.
-Siete tornati insieme?
Mia madre mi fece sobbalzare.
-Oddio mamma, mi stavi spiando?!
-Ti ho fatto una domanda.
-Sì.
Spalancai gli occhi e mi ricordai di una cosa. Salii in camera, presi l'anello e il ciondolo corsi di fuori e cercai di raggiungere Antony.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora