Capitolo 58

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La fissai a bocca aperta, poi svenni. Mi risvegliai sul divano di casa mia, Greta era seduta vicino a me.
-Ti sei svegliato finalmente.
Mi misi a sedere.
-Quello che è successo...
Greta scosse la testa.
-Non lo hai sognato.
Stavo per risvenire
-Quando lo hai scoperto?
-Ieri.

GRETA POVS

-Dovevi dirmelo subito, infondo è anche mio... figlio.
Sentire quelle parole uscire dalla bocca di Antony faceva strano.
-Lo so mi dispiace, in questo momento ho bisogno di conforto
Antony mi abbracciò.
-Questa cosa è troppo per tutti e due.
Lo guardai.
-Lo so ma non ci possiamo fare niente.
Antony tirò un respiro tremolante.
-Mio padre mi ammazza.
-Per ora non lo diciamo a nessuno.
-Sì, giusto.
-Che casino.
Antony appoggiò la sua testa sulla mia.
-Sta tranquilla non ti abbonderò mai.
Mi baciò la guancia e chiuse gli occhi.
-Ma come è successo...
-Eh, come è successo secondo te?!
-Ma io...
-Senti, quel che è successo è successo.
Sentii la porta aprirsi.
-È mia madre.
-Ok allora io torno a casa.
-Ci sentiamo dopo.
Mi baciò.

Tornai a casa e quando entrai in camera mia c'era Fede con la scatola del test in mano.
-Che ci fai in camera mia?!
-Greta, che cos'è questo?
-Rispondi prima tu.
-Ti stavo chiamando per la cena, ma ho visto che non c'eri e siccome quel marzapane era davvero buono mi sono messo a cercarne altro, ma ho trovato qualcos'altro, che significa?
-Ti prego non dirlo a mia madre.
Fede spalancò gli occhi.
-Ma sei matta? Questa è una cosa grave!
Si avvicinò alla porta. Tirai la scatola cercando di portarla via dalle sue mani.
-Ti prego Fede.
-Cos'è che non dovrei sapere?
Domandò mia madre salendo dalle scale.
Fede si portò le mani dietro la schiena.
-Niente.
-Che cos'hai dietro la schiena, Federico?
Lui si agitò e mi guardò. Cacciò fuori la scatola.
Non so bene come descrivere l'espressione di mia madre. Dopo aver fissato per un quarto d'ora la scatola spostò lo sguardo su di me.
-Greta, puoi venire di sotto?
Scese le scale. Guardai malissimo Federico.
-Vaffanculo, non provare più ad entrare in camera mia!
Scesi di sotto.
-Mamma ti prego calmati
Lei disperata si portò una mano alla fronte.
-Come devo fare con te, Greta?
-Mamma...
-Da quando conosci quel ragazzo non so davvero che fare con te, ti rendi conto? Un figlio, volete rovinarvi la vita, siete piccoli, Antony ha 18 anni!
Abbassai lo sguardo.
-Sì ma non urlare...
-Sai che c'è?
Mia madre si avvicinò alla porta e la aprì.
-Vai.
-Mi stai cacciando?
-Vai.
-Sei seria?
-Vai!
Uscii di fuori e mi chiuse la porta in faccia, poi la riaprì e mi tirò una giacca.
Dopo un po' sentii la porta aprirsi di nuovo, uscì Federico.
-Greta, dove vai?
-Mi hanno cacciato, non so dove andrò, ma sicuramente non lo vengo a dire a te!
-Mi dispiace, mi ero soltanto preoccupato.
-Senti, non so se è per vendetta o per qualcos'altro ma questa storia del fratello maggiore mi sta altamente sul cazzo, quindi smettila e lasciami in pace!
Fede alzò le mani in segno di resa.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora