Salii in macchina e andai a casa di Greta.
Suonai il clacson un paio di volte ma non si degnò nemmeno di affacciarsi.Scesi e bussai. La porta si aprì e non vidi nessuno davanti a me, abbassai lo sguardo e c'era una bambina bionda che mi fissava. La guardai confuso.
-Ma...
-Sofia mi ha detto di tenere per un po' sua sorella.
La voce di Greta irruppe nella stanza, alzai la testa e la vidi scendere le scale, mi mancò letteralmente il fiato.
Aveva una giacca di pelle nera con sotto una minigonna dello stesso colore. Le gambe erano coperte da delle calze e infine aveva le sue solite Converse alte che come tutto il suo abbigliamento: erano nere.
-Chiudi la bocca o ti entrano le mosche.
Commentò la bambina continuando a fissarmi con i suoi grandi occhi azzurri come quelli di Sofia.
Greta trattenne una risata e raggiunse il divano mettendo alcuni trucchi dentro una borsa.
-Lei è Maria.
Superai la soglia della porta e continuai a guardarla dall'alto al basso.
-Dove vai vestita così?
Lei si girò verso di me e storse la bocca.
-Dovrei uscire con Sofia se si sbriga.
-Che?!
-Ma dai smettila, faremo una passeggiata.
-Perché non vuoi che esca così? È tanto bella!
Si intromise Maria camminando in mezzo a noi e sedendosi sul divano. Greta le sorrise dolcemente.
-Appunto perché è tanto bella non può uscire così.
Cercai di addolcire la voce.
-E perché?
Chiese accigliata.
-Perché è uno stupido.
Rispose Greta evitando il mio sguardo.
-E perché è stupido?
Chiese la bambina. Guardai Greta stufo delle mille domande che stava facendo Maria.
-È tutto il giorno che fa così.
Mi informò lei alzando gli occhi al cielo.
-Bene.
-Siete fidanzati?
Chiese di nuovo Maria.
Prima che potessi rispondere Sofia entrò in casa a testa bassa, andò dritta verso Greta e la tirò per un braccio portandola di sopra.
-Problemi con Paggi!
Sospirai mentre mi sedevo a peso morto sul divano. La bambina seguì con lo sguardo Greta e Sofia, poi quando sparirono in bagno lo rivolse di nuovo a me.
-Perché mia sorella stava piangendo?
-Perché è innamorata.
Maria arricciò il naso.
-Che schifo.
Mi venne da sorridere per le facce buffe di quella bimba.
-No, non è uno schifo per niente se trovi la persona giusta.
-E mia sorella l'ha trovata?
Alzai le spalle.
-Non lo so.
-Come fai a riconoscere se è la persona giusta?
Incrociai le mani e sorrisi.
-Quando sei con quella persona stai bene, sei te stesso. E ti accorgi che è quella giusta perché ogni volta che la guardi il cuore ti batte come la prima volta.
Maria chinò la testa di lato. Non sapevo se avesse capito o meno.
-E tu?
Chiese infine.
-E io cosa?
-Tu hai trovato quella giusta?
Alzai la testa e vidi Greta scendere le scale dopo aver origliato tutta la mia conversazione con Maria.
-Sì.
Greta sorrise e si rivolse alla bambina.
-Io e Sofia non usciamo più, adesso scende e andrete in albergo con Lea e Muriel.
Maria annuì ma stavolta non fece domande, si limitò a fissarmi fino a quando sua sorella non scese e uscirono.
-Ciao Antony!
Mi sorrise contenta. Sorrisi di rimando.
-Ciao piccolina.Mi girai verso Greta che mi stava fissando.
-Che aveva Sofia?
-Ha visto Lorenzo che si baciava con un'altra.
Si sedette accanto a me e incrociò le mani.
-Ti ho sentito con Maria.
Sorrisi e la guardai.
-Ci speravo.
Prima che potessi muovermi mi abbracciò. Sorrisi e ricambiai l'abbraccio per poi sollevarla per i fianchi fino a farla sedere sulle mie gambe.
-Mi hai perdonato?
Greta mi guardò non staccando le braccia dal mio collo.
-Sì, però la mattina avvertimi quando te ne vai, stronzo!
Appoggiò la sua fronte sulla mia.
-Scusami.
Dissi sorridendo.
-Comunque non ti avrei mandato in giro così, sappilo, sei troppo sexy.
Greta inarcò un sopracciglio.
-Poi sarei io quella gelosa.
-Comunque ho una sorpresa per te, per farmi perdonare meglio.
-Cioè?
-Mh, vedrai.Andammo di fuori e le feci vedere la macchina, poi andammo a fare un giro e ritornammo la sera.
-Ho una punizione per te.
Disse Greta appena rientrammo.
-Ah sì? E perché?
Si girò verso di me e mi provocò con un bacio a stampo.
-Per aver baciato Leila.
Mi morsi il labbro.
-E quale sarebbe questa punizione?
Si avvicinò di nuovo a me e stavolta mi baciò con più passione. Si avvicinò al mio orecchio e sussurrò:
-Vieni in camera che te la faccio vedere.ANTONY POVS
Il giorno dopo dovevo fare delle cose con il Network. Lo raggiunsi e parlammo tutta la mattinata, tanto non avevo fretta, Greta era all'università. Però avevo come l'impressione di essermi dimenticato qualcosa.
-Ciao Antony.
La voce di Leila mi distrasse dai miei pensieri.
-Ehi.
-Come stai?
-Bene, e tu?
Lei alzò le spalle e mi sorrise.
-Bene grazie, come va con la tua ragazza?
-Benissimo, non si è arrabbiata più di tanto.
Lei annuì e abbassò lo sguardo verso il cellulare che le stava squillando. La melodia la avevo già sentita, forse l'aveva cantata qualche volta Greta.
-Non fare quella faccia, sì ok mi piacciono gli One Direction.
La fissai accigliato per poi spalancare gli occhi.
-Aspetta un'attimo, che ore sono?!
-Mezzogiorno meno dieci, perché?
Ecco che dovevo fare.
-Cazzo i biglietti, i biglietti!
Presi la giacca e Leila mi seguì con il suo sguardo confuso.
-Ti spiegherò un giorno, ora devo andare.
Corsi di fuori.Avevo solo 10 minuti per arrivare in tempo al negozio di dischi. Salii in macchina e partii a tutta velocità. Controllai il telefono: 8 minuti. Cacciai tutte le mie imprecazione per la fila di traffico che c'era.
Dopo 4 minuti riuscii a superarla. Era una corsa contro il tempo. Non diedi la precedenza a nessuno ed ero abbastanza sicuro che mi avrebbero ritirato la patente appena presa.
Mi fermai a un incrocio e controllai di nuovo il telefono mentre attraversavo. 1 minuto, merda.
Poi successe tutto in fretta, vidi tutta luce, probabilmente di fari, e sentii un clacson suonare ripetutamente. Qualcosa colpì la macchina e poi niente, buio totale.GRETA POVS
Tornai a casa pronta per sommergermi di libri. Antony non c'era, era strano che ancora non avesse finito. Forse aveva da fare.
Raggiunsi la camera e cercai tutti gli appunti mentre fissavo il mio letto completante disfatto. Se qualcuno fosse entrato in quella camera si sarebbe spaventato di sicuro.Il rumore del mio telefono mi distrasse dai miei pensieri. Sorrisi convinta che fosse Antony ma sulla schermata comparse il nome di sua madre.
-Pronto?
-Greta...
Pronunciò il mio nome con voce spezzata.
-Che succede?
Chiesi preoccupata.
-Antony... ha fatto un incidente...
Disse sul punto di piangere.
-Come?
Balbettai mentre le mie gambe iniziavano a tremare.
-Con l'auto, un camion gli è venuto addosso, corri in ospedale ti spiegheranno meglio.
A quel punto riattaccò probabilmente per non farsi sentire piangere.
Fissai davanti a me con gli occhi sgranati, il cuore mi batteva forte in preda al panico...#spazioautrice
Era tutto troppo tranquillo non credete? 😏
Comunque grazie per le 21.5k visualizzazioni, vi amo 😍❤️
Come al solito se vi è piaciuta lasciate tante stelline e commenti e ci rivediamo alla prossima❤️
~OvunqueconFede
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Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di Francesco
FanfictionGreta Menchi e Antony Di Francesco. "-Antony ti chiedono il posto più bello dove vorresti baciarmi. Antony guardò a terra. -Probabilmente all'altare,e tu sarai vestita da sposa." - - Non è una ff tutta rose e fiori, vi consiglio di seguirla fino all...