Tornai a casa e non c'era nessuno. Mi ero stancata di quella routine senza Antony, questa cosa della patente gli aveva dato alla testa.
Presi dal frigorifero gli avanzi di ieri e iniziai a mangiare. Dopo un po', Antony tornò.
-Ciao amore.
Lo guardai male.
-No, non chiamarmi amore, mi hai lasciata mangiare da sola e non mi sei venuto a prendere, sei uno stronzo!
Antony mi guardò.
-Mi dispiace, però ho scelto la macchina!
Mi alzai e andai verso le scale, poi mi girai a guardarlo.
-Non mi importa!
Salii le scale ma Antony mi raggiunse e mi prese in braccio.
-Non te ne frega niente? Bene allora non chiedermi passaggi.
-Fammi scendere.
-Dai, perdonami.
-Non ti posso perdonare sempre.
-Ah e che vorresti fare? Restare arrabbiata per sempre?
-Sì.
Antony rise.
-Non ci riusciresti mai.
-Scommettiamo?
Lui ignorò la mia ultima domanda e iniziò a scendere di sotto sempre con me in braccio. Gli diedi uno schiaffo sulla spalla.
-Fammi scendere ti ho detto!
-No.
Mi guardò con uno sguardo di sfida e cercando di non ridere.
-Antony, stai rischiando la morte.
Antony raggiunse il piano terra.
-Uh, ma che paura!
Antony rise divertito.
-Adesso ti faccio ridere io.
-Come sei violenta, amore mio.
-Ti ho detto di non chiamarmi così!
Antony alzò gli occhi al cielo.
-Senti, scusami, ti prometto che non lo faccio più, mi perdoni?
Chinò la testa e mostrò il labbro inferiore. Lo guardai e non potei fare a meno di sorridere.
-D'accordo.
Antony sorrise e mi appoggiò sul divano, poi si sedette accanto a me.
-Scusami ancora.
-Non fa niente, basta che domani vieni.
Antony sorrise.
-Sì e tutti gli altri giorni verrò con la macchina.
Alzai gli occhi al cielo e appoggiai la testa sul suo petto.
-Che palle, tu e la tua macchina.
Riuscii a sentire la vibrazione della sua risata che fece sorridere anche me.
-Ti piacerà.
Mi passò una mano tra i capelli e io chiusi gli occhi.
-Me la farai guidare?
Antony rise di nuovo.
-Spiritosa.
Alzai lo sguardo verso di lui e lo fulminai. Mi appoggiai di nuovo a lui e cercai la sua mano.
-Che ore sono?
-Non lo so, saranno le 16 e qualcosa.
-Come le 16?
Sbuffai.
-Che devi fare?
-Devo accompagnare Cristian da Matteo.
Antony mi guardò.
-Devo aver capito male, ho capito che devi accompagnare Cristian da Matteo.
-No, hai capito benissimo.
Antony spalancò gli occhi.
-Ma ma...
-Cris deve andare da Matteo, non so il motivo, ma lui non sa la strada.
-Ehm ok, è parecchio strano, sai com'è, esiste il GPS.
-Credo si fidi più di me che di un telefono, ci stiamo conoscendo ed è... simpatico.
-Scusa, ma non ce l'avevi con lui per la storia di Sofia?
-È acqua passata, almeno per me.
Mi misi a sedere.
-Sta tranquillo.
Gli presi la mano.
-Posso venire con te? Devo parlare con lui.
Si alzò e andò di sopra.ANTONY POVS
Ero tutto tranne che stupido. Stava succedendo qualcosa di strano.
Ieri Cristian aveva chiesto a Greta di andare a casa sua con la scusa degli appunti e oggi questa storia della casa di Matteo.
Raggiunsi il piano di sopra, andai in camera e mi pettinai davanti allo specchio.
-Antony.
Greta entrò in camera.
-Che c'è?
-Che vai a pensare?
La guardai.
-Vado a pensare che Cristian è un ragazzo e tu sei una ragazza, ah, la mia ragazza.
Greta sorrise incrociando le braccia.
-Ma quanto sei geloso?
Si avvicinò a me, mi cinse la vita e mi stampò un bacio sulla guancia.
-Se si tratta di te troppo.
La guardai.
-La gente deve capirlo una volta per tutte che tu sei solo mia.
Mi strinse forte.
-Ti amo.
-Anch'io ti amo.
La baciai.GRETA POVS
Andammo all'appuntamento con Cristian.
Lo vidi da lontano. Aveva una bandana viola intorno ai ricci castani, una felpa grigia aperta e degli skinny neri strappati.
Lo raggiungemmo e spostò lo sguardo da me a Antony e viceversa.
-Ciao Cris.
Lo salutai io mentre Antony alzò semplicemente la mano.
-Ciao ragazzi... ehm, vogliamo andare?
-Ok.
Rispose Antony per entrambi.Andammo a casa di Matteo.
-Sentite, io vi aspetto qua, non mi va di salire.
Ci avvertì Antony.
-Ok, allora ci vediamo tra un po'.
Lui mi diede un bacio a stampo poi lanciò un occhiataccia a Cristian.
Entrammo nel palazzo e iniziammo a salire le scale. Guardai Cristian che era a testa bassa con le mani in tasca.
-Che hai? Sei stato in silenzio per tutto il tempo.
Finalmente alzò la testa e mi guardò accigliato.
-Potevi dirmelo che ti portavi dietro Antony.
-Ha deciso all'ultimo minuto, poi che ti importa, devi solo parlare con Matteo!
Cristian scosse la testa.
-Sì, ma potevi avvertire.
-Mi dispiace, non lo faccio più.
Dissi sbuffando.
Salii l'ennesima scala e mi sentii tirare per un braccio da Cristian.
-Che succede?
-Niente, scusa...
Lo fissai.
-Poi sarei io quella strana.
Cristian abbassò di nuovo la testa e continuò a salire le scale.
Arrivammo al piano di Matteo e bussammo alla porta. Quando ci aprì fece una faccia strana.
-Greta... e lui?
-Sono Cristian, l'amico di Gabriel.
Matteo lo fissò per qualche secondo e cambiò espressione.
-Ah.
Disse infine.
-Gabriel?
Matteo ci fece entrare ignorando la mia ultima domanda.
-Torniamo subito eh.
Disse Matteo prima di tirarmi per un braccio e portarmi nella sua camera.
-Di che dovete parlare?
-Non sono affari tuoi.
Si chiuse la porta alle spalle.
-Ehi, ti rode?!
-Non ti fai sentire per tutto questo tempo e poi ti ripresenti con un altro ragazzo!
-Mi ha chiesto di accompagnarlo e sì, scusami se non ti ho cercato, è che ho iniziato l'università e devo sempre studiare.
Matteo annuì.
-Ok, allora posso capirlo.
Allargai le braccia e chinai la testa.
-Mi sei mancato.
Matteo sorrise e mi abbracciò.
-Adesso dovresti lasciarmi solo con Cristian.
Disse mentre ritornavamo nell'altra stanza.
-Ok... allora io vado.
Era strano, di che cavolo dovevano parlare in privato se nemmeno si conoscevano?
-Ah, Greta.
Disse Matteo.
-Cerca di stare più lontana possibile da Cristian.
Lo guardai strano pronta a fare altre mille domande ma mi interruppe dicendo di non sapere più di tanto.
Raggiungemmo Cristian.
-Ci vediamo domani.
Disse lui con un leggero sorriso.
-Ciao.
Uscii dalla casa e l'unica cosa che riuscii a sentire furono le parole di Cristian.
-Domani alle 23:30.
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Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di Francesco
FanfictionGreta Menchi e Antony Di Francesco. "-Antony ti chiedono il posto più bello dove vorresti baciarmi. Antony guardò a terra. -Probabilmente all'altare,e tu sarai vestita da sposa." - - Non è una ff tutta rose e fiori, vi consiglio di seguirla fino all...