Capitolo 80

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GRETA POVS

Il giorno dopo andammo a fare le riprese in Duomo.
In quel posto io e Antony avremmo dovuto avere il primo appuntamento, ma poi era successa quello cosa con Kiara. Un casino dopo l'altro, ma era comunque pieno di ricordi.
Antony mi prese la mano quando si accorse anche lui che Diego mi stava fissando. Aveva il suo solito sguardo assassino.

Io Lorenzo e Matteo finimmo subito le riprese, mentre Antony e gli altri no.
Ci sedemmo in un bar che era lì vicino. Io e Matteo avevamo parlato solo per la cosa di Diego. Ma non avevamo ancora fatto pace, fino a quando Lorenzo non ci lasciò soli e sapevo che lo aveva fatto a posta.
-Allora, vanno meglio i polsi?
-Meglio di ieri ma mi fanno ancora male.
Lui annuì imbarazzato.
-Senti Greta io non voglio litigare con te, tu mi manchi da morire e io ti voglio bene.
Sorrisi.
-Aspettavo che me lo dicessi e comunque, scusa, sono una stupida, non dovevo impicciarmi degli affari tuoi.
-Non preoccuparti, te lo avrei detto ma diciamo solo che è una situazione delicata.
Cercai di sorridere.
-Ok.

La giornata passò, arrivammo a cena. Risalii in camera prima di tutti.
Accesi la luce e mi preparai per andare a letto, avevo sonno mentre Antony era ancora di sotto.
Alzai la coperta e cadde una lettera. La raccolsi e mi sedetti sul letto. Profumava, guarda se non era un'altra idea di Antony. La aprii sorridendo.

"Cara Greta, ho scritto questa lettera parecchio tempo fa e te la consegno adesso perché ne sono successe tante.
Volevo dirti che per tutto questo tempo non ho mai smesso un secondo di amarti, anzi, il mio amore per te è aumentato.
Volevo prometterti delle cose...
Ti prometto che un giorno ci sposeremo, non in una chiesa, ma al mare, all'aperto, come piace a te.
Ti prometto che andremo a vivere in una casetta piccola ma lontana da tutto il resto del paese.
Ti prometto che quando la notte avrai gli incubi io ti stringerò fra le mie braccia e ti dirò che tutto andrà bene, perché ci sono io con te.
Ti prometto che la mattina ti sveglierò con una buona tazza di latte e tanti caldi abbracci.
Ti prometto che potrai rubarmi tutte le mie felpe e le maglie dal mio armadio e non mi arrabbierò, anzi, sorriderò guardandoti.
Ti prometto che faremo l'amore e non sesso.
Ti prometto che quando dovrai partorire io ti starò lì accanto, anche se mi stringerai la mano troppo forte io ti starò accanto.
Ti prometto che quando ti sarai stancata io ti aiuterò.
Ti premetto che ci sarò ai primi passi del bimbo, alle prime parole, e sarò sempre il suo eroe.
Ti prometto che quando saremo vecchi e io starò per andarmene, ti concederò l'ultimo ballo sussurrandoti all'orecchio che 'ti amo'.
Ti prometto che noi saremo per sempre, ti prometto che non ti abbandonerò mai."

Bagnai la lettera delle mie lacrime. Antony entrò in camera e corsi ad abbracciarlo con la lettera ancora in mano.
-L'hai letta?
-Sì, e ti amo tanto.
Il mio cuore batteva fortissimo, non mi ero mai emozionata così tanto.
Alzai la testa e posai delicatamente le labbra sulla sua guancia per poi arrivare alle sue labbra. Avevano un buon sapore, sapevano di felicità, della mia.
-Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata.
Dissi perdendomi nei suoi occhi color nocciola. Antony sorrise.
-Ti bacerei fino a consumarti le labbra, quanto sei bella.
-Beh, fallo.
-Non mi provocare, Menchi.
Disse mettendomi le mani sui fianchi.
-Altrimenti?
Sorrise e mi baciò.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora