Capitolo 52

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-Ciao ragazzi.
Dissi imbarazzata. Loro si girarono, erano sul divano.
-Ehi Gré.
Disse Federico.
-Ma come, vi conoscete?
Chiese mia madre confusa. Le lanciai un'occhiataccia.
-Mamma puoi venire di là un secondo?
Andammo in cucina.
-Mamma io e Federico siamo stati insieme, io sono persino andata a vivere con lui!
-Beh Greta non mi ricordavo la sua faccia!
-Oddio che disagio, io non lo voglio come fratello.
-Ma, Greta...
-Niente Greta, sai quanto è imbarazzante solo guardarlo!

Salii in camera mia e chiamai Antony.
-Ehi.
-Non puoi capire.
-Cosa?
-Hai presente il nuovo "fidanzato" di mia madre?
-Sì?
-È il padre di Benji e Fede.
-Ma che dici?
-Sì, davvero Antony io non ce la faccio, mi sento ancora tantissimo in colpa.
-Aspettami sto venendo a prenderti.
-No, lascia stare, sono struccata e sto in condizioni orribili.
Lo sentii riprendere fiato, stava correndo.
-Scendi.
Disse, e poi riattaccò.

Sorrisi, cazzo quanto lo amavo. Scesi di sotto con un sorriso stampato in faccia. Mamma e gli altri stavano cenando, sembrava la classica famigliola felice.
-Ah Greta, stavamo aspettando te per...
Ignorai mia madre ed aprii la porta. Vidi Antony sorridermi e corsi ad abbracciarlo.
-Io te l'ho detto che ci sarò sempre.

ANTONY POVS

Greta mi strinse forte. Alzai lo sguardo, sua madre e Fede si erano affacciati. Notai tristezza negli occhi di Federico, scosse la testa e rientrò dentro.
-Non sono abituata a fare la ribelle e non ascoltare mia madre, la verità è che le voglio tanto bene, ma non può sostituire papà.
Disse Greta ancora tra le mie braccia. La portai dentro casa.
-Dai Gré, devi accettarlo, tua madre è andata avanti.
-Ok però tu ti fermi a cena...
Si avvicinò a me e mi sussurrò.
-Non lasciarmi da sola con loro.
Sorrisi.
-Va bene.

GRETA POVS

Andammo a cena. Mi sedetti vicino ad Antony. Ci fu silenzio per tutta la sera, l'unico che si muoveva era Antony, lui non riusciva a stare fermo.
Comunque fu Marco a rompere il silenzio.
-Allora Greta, tua madre mi ha detto che ti tingi sempre i capelli.
-Sì, è una specie di ossessione.
Mi arrivò un messaggio da Matteo.

"Devo parlarti, chiamami."
Non volevo parlarci, avevamo litigato e non volevo peggiorare le cose, non risposi. Un altro messaggio.
"Grè non fare la stupida e rispondimi."
Cavolo mi conosceva troppo bene. Antony si sporse.
-Chi è?
Chiese a bassa voce. Lo guardai.
-Nessuno di importante.
Un altro messaggio.
"Gretaaaaaa."
Alzai gli occhi al cielo.
-Matteo.
Disse Antony leggendo.
-Lascialo perdere, Antony, abbiamo litigato.
-Perché?
-Perché mi sta nascondendo qualcosa.
Antony si agitò.
-Mh.
-Ti prego, se sai qualcosa dillo.
Antony si concentrò sul suo piatto.
-Ragazzi volete il dolce?
Chiese mia madre.
-Sì grazie.
Rispose Antony sorridendo.
-Dai, non cambiare discorso.
-Dopo te lo dico.
Rispose lui sospirando.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora