Capitolo 98

684 45 3
                                    

Arrivammo a Milano e mentre Alberico andava al Network io andai a casa di Sofia.
Bussai alla porta e mi aprì lei.
-Antony? Che ci fai qui?
-Devo parlare con tuo fratello.
Sofia si accigliò e mi fece entrare.

Le spiegai tutto e raggiungemmo la camera di Beppe.
-Voglio ascoltare anch'io però!
Esclamò Sofia entrando con noi. Spiegai a Beppe perché ero lì e lui iniziò a parlarmi di Cristian.
-Conosco Cris da parecchio tempo, prima non bruciava solo macchine, lui rubava si drogava, insomma, faceva di tutto.
Iniziai a spaventarmi e a pensare alla mia Greta... che non era più mia.
-Io ho provato in tutti modi a cercare di farlo smettere ma non mi ha ascoltato, poi ha conosciuto una ragazza e lei lo ha aiutato a uscire dai casini e si sono iniziati a frequentare. Purtroppo questa ragazza era di Roma ed è tornata nella sua città senza farsi più sentire per un po', così, per non far tornare Cristian nella merda l'ho portato con noi a Londra.
Annuii e continuai ad ascoltare la storia.
-Lui ha avuto sempre questi problemi e anche adesso ce l'ha, è apatico, lunatico, potrebbe ucciderti da un momento a l'altro.
-Che?!
Urlammo all'unisono io e Sofia.
-Sì, ma ha imparato a controllarsi, va da un bravo psichiatra, comunque continuiamo la storia.
Poco tempo fa la ragazza si è fatta risentire e ha chiesto a Cris di scendere a Roma. Ma lui non sapeva dove andare così si è iscritto all'università, che era una cosa che voleva fare da tanto tempo.
-La mia rovina.
Mormorai.
-Scusa ma questo quando è successo? Cristian non sta più con questa ragazza?
Chiese Sofia.
-Io l'ho sentito ieri e ha detto che è sempre uguale.
Rispose Beppe alzando le spalle.
Alzai la testa e io e Sofia ci guardammo confusi.
-Scusa, come si chiama questa ragazza?
-Non ricordo bene ma mi sembra che si chiami Kiara.

GRETA POVS

Mentre i ragazzi sistemavano la roba provai a chiamare Sofia per l'ennesima volta.
-Pronto?
Sentii la voce di Antony dall'altra parte e spalancai la bocca.
-Antony? Perché sei con Sofia?
-Non sono affari tuoi.
-Sta calmo eh.
Qualcuno mi cinse la vita e appoggiò le umide labbra sul mio orecchio.
-Abbiamo un conto in sospeso, noi due.
Disse Cristian tenendomi stretta.
-Ehi, che succede?
Chiese Antony dall'altro capo del telefono. Guardai prima il cellulare poi Cristian.
-Puoi passarmi Sofia per favore?
-Greta, vuoi venire con me?
Mi incitò Cristian.
-Un'attimo, brutto bastardo, toglile le mani di dosso o te le faccio ingoiare.
Lo minacciò Antony. Cristian sorrise divertito.
-E chi me lo dice? Il suo ragazzo? Oh aspetta, non sei nessuno.
Lo provocò lui beccandosi una mia occhiataccia.
-Smettila.
Sussurrai.
-Vaffanculo, Greta, stai pure con quell'idiota.
Mi riattaccò e strinsi il telefono per poi girarmi a guardare Cristian.
-Mi devi qualcosa o sbaglio?
Chiese sorridendo come se quello che era appena successo fosse già finito. Lo fissai squadrandolo, non potevo credere che avevo provato a baciarlo.
Che mi era preso?
Ora lo stavo odiando di nuovo.
Scossi la testa in segno di disapprovazione e me ne andai. Cristian mi bloccò.
-Ehi aspetta un'attimo, è per Antony?
Lo guardai.
-Non lo so.
-Stasera dammi una risposta.
Si avvicinò a me e mi baciò la guancia.
Si allontanò lentamente e lo potei guardare bene negli occhi. Quel ragazzo riusciva ad essere dolce ma allo stesso tempo uno stronzo e io ero parecchio confusa dal suo comportamento.
Cristian mi lasciò il braccio.
-A stasera, allora.
Riuscii a dire.

ANTONY POVS

Mi girai e rigirai in quello scomodo letto dell'albergo facendomi domande su come Cristian conoscesse Kiara.
C'era qualcosa sotto e dovevo scoprire cosa.
Mi misi a sedere imprecando a bassa voce per non svegliare Alberico.
Guardai il telefono e notai che avevamo dormito tutto il pomeriggio.
Ripensai a prima, a quando avevo sentito Cristian parlare con Greta di un conto in sospeso e mi venne un nervoso assurdo.
Cercai il contatto di Greta e decisi di chiamarla nonostante tutto.
-Antony?
-Greta, devo parlarti.
Greta rimase zitta per qualche secondo.
-Ok.
Disse infine.
-Ho scoperto che Cristian conosce Kiara.
-Mh, e con questo?
-Beh, ho anche scoperto che si frequentano.
-Ma che stai dicendo?
-Già.
-Antony, sei ridicolo, per favore smettila.
-Guarda che non me lo sono inventato!
-Che prove hai?
-Hai bisogno davvero di prove? Non ti fidi di me?
Greta non rispose.
-Devo andare, scusa.
E riattaccò lasciandomi a bocca aperta.
-Non si fida di me.
Mormorai.

GRETA POVS

Riattaccai in fretta e me ne pentii subito.
Mi sedetti sul letto fissando davanti a me, dovevo prepararmi per uscire con Cristian ma la mia mente era altrove.
Non potevo negare che ero attratta da Cristian.
Dai suoi occhi color nocciola ehm volevo dire: verdi, e dal suo ciuffo castano... ma che sto dicendo, lui non ha il ciuffo.
Scossi la testa, ero così confusa e l'unica che poteva capirmi era Sofia, ma lei era arrabbiata con me.
Poi successe un miracolo; il telefono squillò e il suo nome comparse sulla schermata facendomi sorridere.
-Sofia!
-Ciao Greta...
-Finalmente mi hai chiamata!
-Sì, volevo parlarti, non è giusto quello che sto facendo, tu stai soffrendo e non dovevo arrabbiarmi con te per un ragazzo che non mi ha mai guardata.
-Grazie Sofia, ma è anche colpa mia.
-Non pensiamoci adesso.
Mi uscì un sorriso.
-Mi sei mancata.
-Anche tu.

Parlammo così tanto che mi dimenticai dell'appuntamento con Cristian.
-Oddio è tardi!
-Dove devi andare?
Chiese Sofia. Tenni il telefono tra la spalla e l'orecchio mentre mi cambiavo i pantaloni.
-Da una parte, ti devo lasciare, ci sentiamo domani.
-Ok, ciao ciao.
Riattaccai e corsi di fuori, nemmeno avevo cenato.

Mentre correvo verso casa di Cristian qualcuno mi suonò con la macchina e mi puntò i fari addosso facendomi socchiudere gli occhi.
Cristian si affacciò dal finestrino della macchina a vetri neri.
-Che bel culo, Menchi!
Mi urlò ridendo. Alzai gli occhi al cielo.
-Mantieni la calma, Greta...
Mormorai tra me e me.
Raggiunsi la macchina e entrai dando un pugno a Cristian.
-Ben rivista.
Sussurrò al mio orecchio. Mi scansai da lui e salutai i ragazzi della band.

Arrivammo al solito parcheggio e scesi con Cristian che mi veniva dietro.
-Solita storia?
Gli chiesi mentre scavalcava la recinzione.
-Oggi una bella macchina costosa!
Disse Cristian sorridendo e aprendo il cancello.
-Basta che non ci beccano come l'altra volta.
Lui alzò le spalle.
-Non dobbiamo preoccuparci di questo, oggi io imbratto e basta.
Prese una bomboletta e me la passò.
-Vieni?
Mi porse la mano e lo guardai per qualche secondo.
Allungai la mano e gliela presi, lui sorrise e mi portò a imbrattare dei muri in fondo al parcheggio tutti quasi pieni.
-Dai, scrivi qualcosa prima tu.
Ci pensai su fissando il muro e mi avvicinai.
"Cris sei un coglione."
E provai a fare un cuore.
Il ragazzo rise passandosi una mano tra i capelli e si avvicinò al muro. Iniziò a scrivere qualcosa ma si fermò girandosi verso di me.
-Dai, scrivi.
Dissi incrociando le braccia al petto.
"Sei bellissima."
Scrisse infine, lo guardai e sorrisi.
Mi misi ad ammirare gli altri graffiti quando lui cercò la mia mano, sentii le sue dita percorrermi il palmo e poi mi strinse.
Incontrai il suo sguardo e lui aprì la bocca per dire qualcosa ma si ritirò.
-Che c'è?
-Non voglio perderti.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora