Capitolo 86

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GRETA POVS

Dopo aver fatto la doccia andai con Antony ad accompagnare Carlo.
-Che ansia tornare a scuola.
Commentò lui. Carlo era uno degli ultimi, andai di fuori per prendere un po' d'aria, non mi andava di stare dentro.
Mi sedetti sulla finestra, poco dopo Antony mi raggiunse.
-Ah ma sei qui.
Si sedette accanto a me e lo guardai.
-Ho freddo.
-E certo, sei in canottiera a Settembre, amore della mamma!
Sorrisi.
Ad Antony squillò il telefono.
-A proposito di mamma, mi sta chiamando.
Rispose e lo guardai.
-A pranzo?
Assunse una faccia strana.
-Va bene... ciao.
Riattaccò.
-Che è successo?
-Mia mamma e mio cugino si sono auto invitati a pranzo.
Spalancai gli occhi.
-Oggi?!
-Sì.
-Ma non c'è niente a casa!
-Infatti dobbiamo comprare qualcosa e cucinare.
-Allora avverti Carlo che non puoi entrare insieme a lui.

Andammo a comprare in fretta qualcosa poi tornammo a casa.
-Metti a cuocere la pasta.
-Come si fa?!
Alzai gli occhi al cielo.
-Dio Antony, devo fare tutto io.
Riuscimmo a cucinare un pasto decente senza fare troppi casini.

-Sono arrivati.
Antony andò ad aprire mentre io preparavo la tavola. Feci cascare un bicchiere. Strinsi i denti, oddio che disastro che ero.
Andai di là e Antony mi presentò suo cugino.
-Piacere.
Gli strinsi la mano.
-Questa è la sala e...
Tirai Antony per un braccio e mi avvicinai al suo orecchio.
-Ho fatto danno.
-Greta!
Mi guardò cercando di non ridere.
-Ah, meno male che ridi.
-Vai a pulire, ti copro io.
Buttai i vetri e gli altri mi raggiunsero.
Mangiammo e fu la prima volta che c'era silenzio in quella casa. Antony finì di far vedere la casa a sua madre, mi sedetti sul divano accanto ad Alessio, il cugino di Antony, e provai a parlarci.
-Ciao, come va?
-Bene, mi ha fatto piacere conoscerti, Antony mi ha sempre parlato bene di te.
Sorrisi.
-Ah sì?
Lui annuì e mi fissò.
-Hai un buon profumo.
Si avvicinò di più a me.
-Non ho il profumo.
Mi allontanai leggermente.
-Fai finta.
Sorrise e guardò in basso. Si avvicinò di più a me e provò a baciarmi, mi scansai e gli diedi uno schiaffo più forte che potevo.
Mi alzai dal divano e guardai la porta sperando che tornasse Antony.
-Che cazzo fai?
Disse lui reggendosi la guancia.
-Tu che fai! Che amico sei? Sono la ragazza di Antony!
Alessio si alzò e si avvicinò di nuovo a me.
-Antony non lo dovrà sapere.
-Sì che lo saprà!
Andai verso la porta.
-Davvero, Greta? Sono come un fratello per lui, ci rimarrà malissimo.
Mi girai verso di lui.
-Io...
Alessio si avvicinò a me e mise le sue mani sulle mie spalle.
-Tu non gli dirai niente.
Antony entrò e ci guardò. Mi liberai da Alessio scrollando le spalle.
-Ehi, di che parlavate?
Lo guardai.
-Mi stava dicendo... che la casa è davvero bella.
Antony sorrise.
-Sono contento che ti piace, Ale, e sono contento che vi siete presi subito.
Alessio mi guardò e sorrise. Quel sorriso da prenderlo a schiaffi.
-Già, ci siamo presi davvero bene.
Lo guardai male e mi sentii a disagio.
Alessio e la madre di Antony se ne andarono.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora