Capitolo 34

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ANTONY POVS

Mentre aspettavo Greta vidi che il suo computer era aperto su dei video dell'ultima fiera dove c'ero io che la baciavo. Mi avvicinai al suo computer e ne cliccai uno.

GRETA POVS

Risalii in camera e mi avvicinai ad Antony per guardare il video. Eccolo, lui che si avvicinava a me e mi baciava. Il cuore mi batté forte. Guardai Antony e lui guardò me avvicinandosi. Mi squillò il telefono.
-Credo che dovremmo andare.
-Ehm si.

Lasciammo la casa e arrivammo in pizzeria. Appena entrai vidi Jar e gli lanciai un'occhiataccia.
-Oh, no.
Esclamò lui mentre gli andavo in contro a passo veloce.
-Avevi da fare, è?
-Scusami, Greta.
-Perché hai fatto venire Antony?
Lui si guardò intorno imbarazzato.
-Ho fatto una scommessa, volevo vedere quanto durava la vostra "amicizia", lo sai che non ci crede nessuno?
Sospirai e gli tirai un pugno.
-Credeteci io e Antony siamo amici
-So(LO) (AMI)ci.
Evidenziò le due parole in tono divertito. Sbuffai.
-Dov'è Matteo?
-Là seduto, sta già mangiando.
Ci sedemmo tutti, dopo un po' vidi un pezzo di pizza volare (tutto normale), alzai lo sguardo per vedere chi era stato ma già lo sapevo.
-Matteo, sei consapevole di fare schifo?
Mi fece il verso e gli sorrisi.

A fine cena alcuni ragazzi si alzarono per andare in bagno o fumare, altri chiacchieravano per conto loro. Il posto vicino a Matteo si era liberato e mi sedetti lì.
-Ehi, come stai?
Chiese lui.
-Bene, davvero, adesso che io e Antony siamo amici non soffro più per lui.
Matteo distolse lo sguardo e sorrise.
-Che c'è?
-Greta, a questa storia che siete rimasti amici, non ci credo nemmeno io.
-Ma...
-Non mi fraintendere, ma quel bacio, andiamo. Gré sai che io odio Antony, ma sono il tuo migliore amico, e devo dirti quello che penso.
-Ma quello era un bacio d'addio.
Sospiró.
-Greta.
-Dai, andiamo fuori con gli altri.
Si alzò.
-Va bene.

Uscimmo di fuori e i ragazzi già stavano facendo gli stupidi. Avevano raggiunto un super mercato e si erano messi dentro ai carrelli per la spesa mentre alcuni spingevano. Si scontravano tra di loro, li guardai ridendo.
-Gré sali sul mio carrello!
Disse Antony correndo verso di me.
-Cosa? No! Non sono malata come voi!
Mi tirò per un braccio.
-Antony, ti picchio.
Lui mi fece il verso ridendo. Mi prese in braccio e mi sollevò. Mi portò subito sul carrello e lo spinse verso agli altri.
-Come va?
Mi chiese Sheffo, che era nel carrello vicino al mio. Poi sparì spinto da Matteo.
Alzai la testa.
-Antony stai attento a quel che fai!
Mi sorrise. Qualcuno puntò la torcia su di noi.
-Che state facendo?!
Più voci di uomini ci ripresero.
-Cazzo!
Esclamò Matteo.
-Gré scendi!
Mi intimò Antony nervoso.
-Ci sto provando!
Riuscii a scendere e scappammo.

Era una vita che ti stavo aspettando//Greta Menchi e Antony Di FrancescoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora