Ten.

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Il sole era tornato a splendere alto nel cielo di Los Angeles, i pochi giorni di nuvole che c'erano stati avevano rattristato gli abitanti del posto che erano abituati a dover lottare con il caldo, quasi sempre afoso.
Le strade erano tornate a ripopolarsi di ragazzini che andavano in giro con i loro shorts e un gelato stretto tra le mani mentre si divertivano con un gruppo di amici che la pensava come loro.
Federico era felice di poter passeggiare tra quelle strade che aveva visitato anni prima, anche troppi per i suoi gusti, era tutto bello come ricordava, forse anche un po' di più, le persone che popolavano quella città erano sempre gentili e disponibili con lui, pronte a donargli un sorriso quando ne aveva bisogno.
Gli sarebbe piaciuto potersi trasferire prima in quella magica città degli angeli ma per varie circostanze, poco carine, della vita non gli era stato possibile.
La vita del biondo in Italia non era stata facile, era un continuo lottare contro tutti per potersi affermare, i suoi genitori cercavano di appoggiarlo in tutte le sue scelte e di lottare al suo fianco ma non potevano combattere le sue battaglie, quando aveva deciso di iscriversi a giurisprudenza tutti avevano riso di lui, gli avevano ripetuto più volte che non sarebbe mai riuscito neanche solo ad entrare, che era nato per essere un fallito, ma lui aveva dimostrato a tutti che si sbagliavano, che lui era in grado di fare tutto ciò che voleva, che lui poteva.
Trasferirsi a Los Angeles per lui era stato come rinascere, nessuno dei suoi vecchi 'amici' avrebbe più avuto notizie di lui, il vecchio Federico era morto per tutti.

Era passato quasi un mese dal suo trasferimento ed era felice degli amici che si stava facendo, Brandon era davvero un gran bravo ragazzo, almeno di giorni, ed era riuscito a farlo inserire nel suo gruppo di amici che lo aveva accolto nel migliore dei modi, solo Benjamin si era dimostrato restio nei suoi confronti, e ancora non aveva capito il motivo, ma era proprio lui quello che, fin dall'inizio, lo aveva attirato di più, Benjamin aveva qualcosa che lo spingeva ad avvicinarsi, nei suoi occhi c'era qualcosa di familiare che lo faceva sentire al sicuro ed era felice di essere riuscito a diventare suo amico.
Il ragazzo era appena uscito dalla sua ennesima lezione e non aveva ancora finito, si malediva per essersi iscritto a così tanti corsi, quando mancava poco tempo alla sua laurea, ma voleva essere sicuro di conoscere fino in fondo il mestiere che avrebbe intrapreso anche se questo significava fare così tanti sacrifici.
-"Biondino!" Una voce attirò la sua attenzione e, ancor prima di girarsi, un sorriso comparve sul suo viso. "Non ci senti?!" Continuò e si avvicinò al biondo.
Federico si girò verso il ragazzo e si dovette trattenere dal gettare a terra i libri e abbracciarlo il più possibile.
-"Benjamin!" Esclamò allegro. "Che piacere vederti!" Aggiunse senza mai smettere di sorridere.
-"Vedo che oggi sei di buon umore." Rispose il moro, anche lui sorridente, e gli spostò una ciocca di capelli biondi che gli impediva di avere una completa visuale dei bellissimi occhi di Federico.
-"È stata una giornata abbastanza positiva." Disse il più piccolo, mentre si sistemava i libri tra le braccia, dimenticandosi di quanto quella giornata fosse stata pesante per lui.
-"Bene, ne sono felice." Rispose Benjamin ma poco dopo il suo sguardo ricadde sui tanti libri che il ragazzo stringeva a sè e trovava difficoltà nel farlo. "Vuoi una mano?" Chiese e indicò i libri.
-"Nono, tranquillo." Abbozzò un sorriso il biondo.
-"Su, dammi qui." Rispose il più grande e prese metà dei libri. "Sono davvero pesanti, eh." Aggiunse.
-"Se sono troppo pesanti puoi ridarmeli." Fece spallucce Federico. "Ci sono abituato." Aggiunse.
-"Tranquillo, ce la faccio, io sono forte." Rise il più grande facendo sorridere l'altro. "E anche se non ce la facessi li reggerei ugualmente per te." Continuò.
Le guance del biondo si tinse di una leggera sfumatura di rosso ma decise di cambiare argomento.
-"A- allora..." Balbettò lui. "Cosa ci fai qui?" Chiese.
-"Ero in zona, mi sono ricordato che tu frequenti questa università e ho pensato di passare a trovarti." Spiegò Benjamin e fece spallucce. "Tutto qui." Aggiunse e si passò una mano tra i capelli.
-"Beh, è stato davvero un gesto molto carino da parte tue." Disse sorridendo il più piccolo. "Grazie mille." Lo ringraziò e inclinò il viso da un lato.
-"Non devi ringraziarmi, l'ho fatto di mia spontanea volontà." Rispose il moro e abbozzò un sorriso. "Stavo pensando che, magari, potremmo andare a prenderci un caffè.
Cosa ne pensi?" Propose.
-"Mi piacerebbe molto..." Disse Federico prima di zittirsi.
-"Ma?" Lo incitò a continuare il più grande con una punta di delusione nella voce.
-"Ho ancora due lezioni da seguire." Spiegò il biondo. "Non posso andare via." Aggiunse e sospirò dispiaciuto.
-"Perché non puoi?" Chiese Benjamin.
-"Te l'ho appena detto."
-"Mi hai detto che ci sono ancora due lezioni che devi seguire." Disse il moro.
-"Si, appunto." Rispose Federico.
-"Ma non mi hai detto che vuoi seguirle." Aggiunse il maggiore.
-"Non è lo stesso?" Chiese quasi confuso il biondo.
-"No." Scosse la testa il più grande. "Se devi fare una cosa non è detto che vuoi anche farla e se non vuoi puoi trovare un modo per non farla." Continuò.
-"Benjamin, mi stai chiedendo di non seguire le lezioni?" Continuò a chiedere Federico.
-"Esatto, vieni a prendere un caffè con me e dimenticati delle lezioni per un po'." Rispose il moro.
-"Ma Benjamin..." Cercò di controbattere il più piccolo ma non trovò nessun motivo valido su cui replicare, preferiva di gran lunga andare a prendere un caffè con il ragazzo anziché passare altre due ore della sua vita rinchiuso in una classe.
-"Ma cosa?" Ancora una volta lo incitò a continuare Benjamin. "Allora vuoi venire con me o restare qui all'università?" Chiese.
Federico scosse la testa e si decise, per una volta, a seguire ciò che il cuore gli diceva di fare e non la testa.
-"Vengo con te." Disse.
-"Ottima idea." Sorrise il moro.
-"Ah, Benjamin." Sospirò il più piccolo. "Tu mi spingi a fare cose che normalmente non farei mai." Continuò.
-"Io ti spingo a vivere."

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Ehi💕
Grazie infinite per le quattromila visualizzazioni, questa storia è iniziata solo da dieci giorni ma abbiamo raggiunto già grandi traguardi, tutto questo grazie a voi, vi adoro💕
I piccoli hanno deciso di diventare amici,  come proseguiranno le cose? La loro amicizia proseguirà?
Avete già ascoltato/acquistato il cd dei bimbi?  Cosa ne pensate? Andrete a qualche loro instore?
Se volete entrare nel gruppo whatsapp mandatemi il vostro nome e numero e vi aggiungo subito.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora