Fiori di ogni genere, di ogni colore decoravano l'erba verde, altrimenti triste e vuota, e donavano al parco un buon profumo che avvolgeva tutti coloro che passeggiavano lungo quei sentieri colorati.
Tanti erano i bambini che lo affollavano, che fossero neonati o più grandi, giocavano tra di loro mentre i loro genitori li osservavano sorridenti.
Federico credeva che fossero davvero fortunate quelle coppie ad avere dei figli, sapeva però che erano per primi i figli ad essere fortunati, avevano dei genitori che li amavano.
Anche lui da piccolo amava andare al parco con i suoi genitori, passava mattinate intera con loro.
Suo padre gli faceva provare tutte le giostre che voleva, nonostante fossero sempre le stesse, si divertiva con lui mentre sua madre se ne stava seduta su una panchina e li osservava divertita.
Il ragazzo ancora ricordava l'ultima volta che era andato al parco con i suoi genitori, era successo una settimana prima che sua madre li abbandonasse.
La donna aveva insistito affinché suo marito e suo figlio l'accompagnassero al parco, molti erano i ricordi legati a quel luogo, voleva riviverli con loro, per l'ultima volta.
Federico però quel giorno non era felice e spensierato come lo era invece negli anni della sua infanzia, sentiva un peso sul cuore, non riusciva a sorridere, nonostante si sforzasse, osservava sua madre e sentiva che una parte della sua vita gli sarebbe stata strappata via a breve, odiava quella sensazione eppure non poteva fare nulla per evitare di provarla, leggeva negli occhi di suo padre che anche l'uomo provava la stessa cosa.
Tra le luminarie, sistemate per la festa natalizia che ci sarebbe stata da lì a pochi giorni, aveva visto sua madre sorridere come non faceva da tempo e come, sapeva, non avrebbe mai più fatto, tra quelle foglie gialle l'aveva vista spegnersi ancora un po' di più, troppo per poter sopravvivere ancora.
Federico, quel giorno, giurò a se stesso che mai più avrebbe perso una parte di lui in quel modo.
Eppure era successo.Benjamin e Federico osservavano la ragazza davanti a loro, la bocca spalancata da cui non usciva nemmeno una parola, il loro cervello aveva smesso di funzionare.
Si erano spenti.
Era uno scherzo?
Se lo era non era divertente.
Neanche un po'.
Federico non sapeva come si sentisse in quel momento, i suoi occhi si stavano velando di lacrime eppure la rabbia si stava impossessando di lui, la voglia di spaccare, di spaccare tutto stavano avendo la meglio su di lui, continuava a stringere i pugni per tranquillizzarsi.
Sono incinta.
Come poteva quella ragazza essere incinta?
Lui si ricordava di lei, la ricordava bene.
Era proprio lei la ragazza con cui si stava baciando, in discoteca, la sera in cui era finito per picchiare Noah e sapeva che prima era andato a letto con lei.
Osservava la giovane davanti a lui, Lola, e gli sembrava che neanche lei fosse perfettamente cosciente di ciò che stava succedendo, sembrava spaesata, confusa, si teneva una mano sul ventre, come se volesse proteggere la creatura che portava in grembo.
Il figlio di Benjamin.
-"È uno scherzo?" Fu Benjamin a interrompere il silenzio.
-"Cosa?" Chiese Lola.
-"Mi stai prendendo in giro?!" Chiese ancora il moro alzando, questa volta, la voce e serrò i pugni.
-"Benjamin non urlare." Lo ammonì Federico ma era davvero quello che voleva?
Voleva difendere quella ragazza che aveva appena rovinato tutto? Che aveva appena distrutto la sua felicità?
Non lo sapeva ma gli era venuto da farlo, difendere quel bambino che era figlio dell'amore della sua vita.
-"Lo so che è una notizia scioccante, forse a te sembrerà anche orribile ma è così." Disse la ragazza. "Sono incinta, Benjamin." Aggiunse.
-"E io cosa dovrei farci?" Chiese il più grande e inarcò un sopracciglio.
-"In che senso cosa dovresti farci?" Intervenne il biondo.
-"Sì." Annuì Benjamin. "Io cosa dovrei farci?
Lei è incinta, non io, il problema è suo." Continuò.
-"Non vuoi prenderti le tue responsabilità?" Chiese la giovane dai lunghi capelli.
-"Io non ho alcuna responsabilità." Replicò il moro.
-"È tuo figlio." Rispose Lola.
-"Questo è quello che dici tu." Disse Benjamin.
-"Siamo stati a letto insieme, te lo ricordi o eri troppo ubriaco?" Chiese acida la giovane.
-"E tu ricordi come sono andate le cose?" Domandò a sua volta il più grande.
-"Cosa intendi dire?"
-"Per tutta la sera ti sei strusciata su di me, non appena ti ho dato un minimo di attenzione mi hai portato nella prima stanza libera.
Ti sei sottomessa al mio volere solo per avere le mie attenzioni, se così vogliamo chiamarle per non essere volgare, e appena hai finito con me sei corsa da un altro." Raccontò Benjamin e Federico sentì il suo cuore farsi un po' più piccolo, non voleva sentire quelle cose. "Chissà con quanti ragazzi sei andata a letto, perché dovrebbe essere figlio mio?" Chiese.
-"Dopo di te non sono andata a letto con nessuno." Replicò Lola. "Te lo giuro." Aggiunse.
-"Sono solo parole." Rispose il moro. "Con i fatti mi hai dimostrato altro." Continuò.
-"Non mi credi?"
-"Neanche un po'."
-"Benjamin." Lo chiamò Federico.
-"Dimmi."
-"C'è una possibilità, anche una sola, che sia figlio tuo?" Gli chiese il ragazzo.
Lo sguardo del biondo era spento, perso nel vuoto, fissi su Benjamin ma non riuscivano a vederlo, l'aveva svuotato ancora una volta.
-"Beh, ecco, siamo andati a letto insieme ma..." Cercò una risposta intelligente da dire il moro ma non ne aveva.
-"Da quanto tempo sei incinta?" Gli chiede Federico.
-"Quasi tre mesi." Rispose Lola.
-"Io e te siamo fidanzati da quasi tre mesi." Disse il biondo.
-"Questo non significa niente." Scosse la testa Benjamin.
-"Sei andato a letto con lei la sera in cui hai picchiato Noah." Rispose Federico. "Ti ho visto mentre la baciavi, l'hai fatto davanti a me.
Pochi giorni prima che ci fidanzassimo." Continuò.
-"Federico, te lo giuro, non è figlio mio." Ripeté ancora una volta Benjamin.
-"Ora ti faccio una domanda." Disse il più piccolo. "Pensaci bene prima di rispondere." Concluse.
-"Vai."
-"Hai usato il preservativo?" Gli chiese Federico.
Benjamin ci pensò su qualche momento, ritornò con la mente a quella sera, pensò attentamente ad ogni dettaglio e finì per abbassare il capo.
-"No."
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Midnight Kiss || Fenji.
Fiksi PenggemarMidnight Kiss || Fenji. "A mezzanotte tutto può succedere. Mezzanotte segna l'inizio di una nuova cosa ma anche la fine di quella vecchia, per loro due cosa segnerà?"