Ninety four.

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L'amore è come una sorta di sfida, arriva e sconvolge tutto.
Può comprendere due persone ma anche più di due ma, in quel caso, qualcuno finirà per restarne scottato.
L'amore è pura magia.
Collega due anime, che apparentemente non hanno nulla in comune, con un filo invisibile, forse il famigerato filo rosso, che non si spezzerà mai, anche dopo anni, anche dopo mille tempeste, il sole finirà sempre per sorgere ancora una volta.
L'amore è follia.
Ti spinge a compiere azioni che, normalmente, chiunque avrebbe considerato come folle, azioni che resteranno impresse nel cuore, nella mente e nell'anima.
L'amore è donare.
Una persona finisce per donare ad un'altra tutto ciò che ha, che sia un bene materiale o fisico, ogni proprio giorno, ogni proprio sorriso, ogni propria felicità.
L'amore, però, è anche dolore.
Non tutti hanno la fortuna di trovare qualcuno che corrisponda il loro amore, molti sono costretti a soffrire in silenzio, in un angolo remoto del mondo con il cuore rotto e anche chi ha la fortuna di trovare qualcuno che lo ami può soffrire, lottare per quel sentimento che nutre.
L'amore è amore.
Federico aveva scoperto quanto forte e nobile potesse essere quel sentimento, lo aveva scoperto grazie Benjamin.
Federico aveva capito che la sua felicità poteva dipendere da un'altra persona, che la sua vita potesse essere completa solo al fianco di una determinata persona.
La sua persona era Benjamin.
Benjamin era diventato il centro del suo mondo, il senso di ogni suo giorno, attribuiva a lui la sua felicità.
Da quando il moro era entrato nella sua vita aveva iniziato a vedere tutto con una luce diversa, anche il dettaglio più insignificante appariva ai suoi occhi in modo diverso.
Benjamin era, in tutti i sensi, tutto ciò che gli mancava, la parte buia nella sua vita fatta di luce.
Benjamin era perfetto.
Benjamin era perfetto per lui.
Insieme potevano essere felici.
Insieme erano felici.

Dopo che Brandon aveva saputo, o meglio scoperto, di Benjamin e Federico avevano passato gran parte della mattinata insieme, l'amico aveva posto loro alcune domande, ma era sempre stato ben attento a non essere invadente, gli aveva chiesto quando avessero capito di amarsi, se la loro storia fosse iniziata da molto e che fine avesse fatto Noah.
Era stata quest'ultima domanda il tasto dolente della conversazione, i due fidanzati non avevano ancora aperto l'argomento Noah, preferivano evitare il più allungo possibile, ma Brandon lo aveva fatto per loro.
Entrambi avevano sbagliato nei confronti del ragazzo dai capelli neri che, in fin dei conti, non aveva fatto nulla di male a nessuno dei due, voleva solo essere felice con Federico e, per questo motivo, aveva intrapreso una relazione con lui, lo avevano tradito e ingannato entrambi, meritava, quantomeno, delle scuse.
Per tutto il giorno i due si erano mostrati alquanto indecise sul parlarne o meno, ogni volta che uno dei due accennava solo all'argomento l'altro parlava d'altro, fino a tarda notte non avevano fatto altro, volevano godersi quei loro momenti di felicità ma sapevano di non poterlo fare appieno fino a quando l'ombra di Noah avrebbe continuato ad aleggiare sulle loro vite.

Il nuovo giorno aveva portato consiglio ai due, di buon mattino Benjamin e Federico si ritrovano nella cucina, di casa del biondo, e si confrontarono, dovevano farlo.
-"Benjamin?" Lo chiamò Federico.
-"Mh?" Mugugnò il moro che se ne stava con il capo chino sulla sua tazza di caffè.
-"Voglio chiedere scusa a Noah." Disse il più piccolo.
Benjamin sospirò rumorosamente e alzò lo sguardo sul ragazzo davanti a lui.
-"Immaginavo." Rispose. "È quello che vuoi davvero?" Gli chiese conferma.
Il biondo annuì e gli prese la mano.
-"Abbiamo sbagliato entrambi nei suoi confronti, in fondo lui non ci ha fatto nulla di male."
-"Si è fidanzato con te."
-"Sai cosa intendo." Lo riprese Federico.
-"Lo so, lo so." Sospirò il moro e alzò gli occhi al cielo. "Per me non c'è alcun problema.
Se è ciò che vuoi fallo, io non te lo impedirò." Concluse.
Il biondo si alzò per poi andarsi a sedere sulle gambe del suo ragazzo.
-"Grazie." Gli sussurrò e gli diede un bacio a stampo.
-"Voglio solo vederti felice."

Federico aveva dato appuntamento a Noah per quello stesso pomeriggio, il suo ex ragazzo anche se dopo non poche suppliche aveva deciso di accettare, avevano deciso di incontrarsi in un bar, non uno di quelli troppo affollati per parlare, un bar che aveva aperto da poco nelle vicinanze della casa del biondo, ancora poco conosciuto perché fosse affollato ma non troppo intimo per non dare alla situazione un aspetto che non aveva.
-"Federico." Lo chiamò Noah e si avvicinò al suo tavolo.
-"Ehi." Lo salutò il biondo e si alzò per salutarlo ma l'altro lo ignorò e si sedette al tavolo marrone.
Quel suo atteggiamento non sorprese il minore, anzi, lo capiva.
-"Perché mi hai fatto venire qui?" Gli disse il più grande e si tolse i guanti neri.
-"Voglio chiederti scusa Noah." Rispose Federico. "Scusa per tutto." Aggiunse.
-"Scusa per tutto?" Ripetè il ragazzo dai capelli neri e inarcò un sopracciglio. "Per esserti fidanzato con me e per avermi reso  felice?" Gli chiese.
-"Nono, assolutamente!" Si affrettò a rispondere il più piccolo.
-"Se proprio vuoi chiedermi scusa fallo per ciò che devi davvero." Disse Noah. "Non per tutto."
-"Ti chiedo scusa per averti tradito, per averti mentito.
Non ho mai dimenticato Benjamin eppure ti ho lasciato credere il contrario." Rispose il biondo. "Mi dispiace." Si scusò.
-"Lo ami?"
-"Tantissimo." Rispose Federico.
-"Allora non ho nulla di cui perdonarti." Sentenziò il ragazzo dai capelli neri. "Se ti sono stato d'aiuto in qualche modo, per permetterti di capire che lo ami, ne sono felice.
Ti auguro di essere felice, Federico." Continuò e si alzò.
-"Noah?" Una voce, proveniente dalle spalle dei due ragazzi, li raggiunse.
-"Benjamin, cosa ci fai qui?" Gli chiese Federico stranito, l'ultima cosa che si aspettava era che li raggiungesse.
-"Anch'io devo, voglio, chiedere scusa a Noah." Rispose il moro.
-"Tu cosa?" Domandò il più alto e aggrottò la fronte. "Dici sul serio?"
-"Assolutamente." Annuì Benjamin. "Ho sbagliato a picchiarti quella sera, a mostrarmi sempre antipatici nei tuoi confronti, beh in effetti neanche ora mi sei tanto simpatico, ma la gelosia mi stava uccidendo.
Mi dispiace anche per aver teso una trappola ad entrambi l'altra sera ma tutto ciò che volevo era che Federico tornasse da me.
Non ho mai avuto intenzione di ferire te, il centro dei miei pensieri era solo Federico.
Mi dispiace per come mi sono comportato." Si scusò.
-"Benjamin pensa solo a rendere felice Federico." Disse Noah. "Perché, stai ben attento, non appena saprò che non sta bene con te correrò a riprendermelo.
Rendilo felice." Concluse e uscì dal bar.

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Ehi🌸
Anche oggi vi ringrazio per le settantaquattro mila visualizzazioni e, per di più, questa storia è quindicesima in Fanfiction, vi adoro🖤
Anche il problema Noah sembra risolto, andrà tutto bene tra di loro?
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora