Sixty eight.

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Il rimbombo assordante di un rumore riecheggiò nella sala d'attesa dell'aeroporto, un aereo era appena partito, qualche centinaio di persone stavano per raggiungere la meta dei loro sogni, o quella che era riuscita ad offrirgli lavoro.
Erano tanti i luoghi che si potevano visitare grazie a quell'apparecchio volante che aveva rivoluzionato la vita delle persone, che aveva permesso al mondo di avere un punto di collegamento, di volare sopra le nuvole e farli sentire in paradiso.
Non bisognava più attendere giornate e giornate, se non settimane, per raggiungere il luogo da loro desiderato, bastavano solo poche ore e una fidanzata poteva lasciarsi stringere dalle braccia del proprio amato, solo poche ore e un sogno nel cuore per riunire una famiglia.
L'aeroporto era un posto magico, se ti trovavi in quel posto significava che una nuova avventura stava per iniziare ma poteva avere anche i suoi lati negativi, qualcuno poteva anche dover salutare una persona cara che, forse, non avrebbe rivisto per mesi interi se non di più.
C'erano anche dei soldati, ragazzi che avevano deciso di dedicare la loro vita al loro paese, si armavano di coraggio, si stampavano un finto sorriso sul volto e rassicuravano le loro famiglie dicendo che si sarebbero visti presto, che sarebbe andato tutto bene, pur non avendo la certezza che questo fosse vero, nascosto dietro i loro falsi sorrisi c'era la paura di non farcela, la paura che quella potesse essere l'ultima volta che potevano vedere i loro cari.
L'aeroporto era un punto d'arrivo o di partenza ma di sicuro era un posto unico.

Federico osservava incredulo il ragazzo moro davanti a lui, era davvero lì?"
Il ciuffo moro di Benjamin gli ricadeva, in modo casuale, sulla fronte lattea imperlata di sudore, il bianco colorito del ragazzo metteva in risalto i suoi occhi, che brillavano più di qualsiasi altra luce presente nella sala, il maglione beige gli fasciava il petto che continuava ad alzarsi e abbassarsi irregolarmente, nonostante il grande affanno continuava a sorridere ampiamente al ragazzo dagli occhi color cielo davanti a lui.
Lo aveva seguito fino in aeroporto per partire con lui, il più piccolo gli aveva ripetuto più volte che voleva partire da solo, che voleva fosse una settimana solo per lui, per rilassarsi e pensare bene a cosa avrebbe dovuto fare al suo ritorno in città ma Benjamin non voleva lasciarlo da solo, voleva condividere con lui quella settimana, voleva diventasse la loro settimana, era un gesto per dimostrargli il suo affetto o era solo il suo, ennesimo, gesto di egoismo?

-"Cosa ci fai qui?" Gli chiese, ancora una volta, Federico.
-"Mi sembra di averti già risposto." Rispose il moro e poggiò per terra la sua tracolla marrone, che gli stava distruggendo la spalla.
-"E a me sembra di non aver capito." Replicò il più piccolo.
Il minore avrebbe voluto urlargli contro la sua rabbia per non aver partecipato alla sua laurea, per averlo solo usato e per continuare a trattarlo come se fosse solo uno stupido ma era incuriosito dal gesto compiuto dal moro e, prima di agire in qualsiasi modo, voleva capirne il motivo.
-"Cosa c'è da capire?" Chiese retorico Benjamin e alzò le spalle. "Sono qui per te, per partire con te." Continuò.
-"Ti ho più volte detto che voglio partire da solo." Disse il biondo e incrociò le braccia al petto.
-"E, a me, sembra di averti ogni volta risposto che mi sembrava una pessima idea." Rispose il più grande. "Che pensavo fosse molto meglio che io partissi con te." Aggiunse.
-"Cosa te lo fa pensare?" Chiese Federico.
-"Non è una vera vacanza se sei da solo, finiresti per girare solo per musei e andare a dormire alle nove e mezza di sera." Spiegò il moro.
-"E se fosse quello che voglio?" Chiese ancora il più piccolo e inclinò la testa, coperta da un capello nero, da un lato.
-"Non può essere." Scosse la testa Benjamin. "Hai bisogno di divertirti, hai passato tutta la tua vita a studiare, e soprattutto quest'ultimo periodo, devi svagarti non continuare a dannarti la vita per cercare di imparare qualcosa." Continuò.
-"Tu non puoi decidere per me." Replicò il biondo.
-"Non è quello che voglio fare." Disse il più grande.
-"A me sembra proprio il contrario." Rispose Federico.
-"Hai bisogno di vivere." Replicò il moro. "Di vivere davvero." Aggiunse.
-"Credi non lo faccia?" Chiese il più piccolo. "So molto più di quanto dovrei alla mia età, studiare mi è servito e non poco." Continuò.
-"Indubbiamente studiare è importante e ti serve per conoscere delle cose ma la vita non la impari sui libri." Rispose Benjamin. "La vera vita non è quella che trovi sui libri, quella è la vita di qualcuno che riusciva a vivere nel bene e nel male, la vera vita la trovi fuori dalla tua stanza, fuori da qualche riga stampata su un foglio.
Puoi vivere solo se lo vuoi e per farlo devi uscire, visitare il mondo, devi divertirti Federico.
Se continui ad essere così rigido e inflessibile come sei ora non potrai mai vivere, apri la tua mente a nuove opportunità e inizia a vivere." Continuò.
-"Se non fossi aperto a nuove opportunità, come dici tu, non avrei mai permesso che nascesse qualcosa, qualsiasi cosa sia, tra di noi." Disse il biondo.
-"Proprio perché hai permesso che questo succedesse, permettimi anche di accompagnarti in questo viaggio." Rispose il più grande. "Te ne prego." Aggiunse e fece qualche passo verso di lui, per sfiorargli la guancia rossa con la mano.
-"Vuoi davvero venire con me?" Gli chiese Federico che stava iniziando a cedere.
-"Assolutamente si, mio piccolo Federico." Annuì il moro. "Mi hai più volte detto che io ti spingo a vivere, ora, voglio farlo davvero." Aggiunse.
Il più piccolo si sporse verso di lui e lo attirò a sè prima di baciarlo, sapeva che erano in un luogo pubblico e che chiunque poteva vederli ma a lui non importava.
Per sua sorpresa Benjamin ricambiò al bacio e gli cinse i fianchi con le braccia per stringerlo forte.

-"Partiamo insieme per questa avventura?" Sussurrò Federico con, ancora, la fronte appoggiata su quella del maggiore.
-"Per questa e tante altre." Rispose Benjamin e lo baciò ancora una volta.

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Ehi, buona domenica a tutti voi🌸
Ancora una volta vi ringrazio per le quarantotto mila visualizzazioni, vi adoro💕
Federico ha accettato che Benjamin lo accompagnasse nel suo viaggio, servirà ad aprire gli occhi a Benjamin?
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora