Fifty two.

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Come poteva una semplice frase, tre parole come tante altre, modificare del tutto la vita di una persona?
Una persona, non poi così tanto diversa da molte altre, che aveva preferito vivere la sua intera esistenza nel totale riserbo, che aveva cercato di non essere mai al centro dell'attenzione in qualche situazione o il pettegolezzo di un gruppo di giovani annoiati che trovavano divertente sparlare di terzi.
Una semplice frase detta per impulso, o forse per voglia di essere liberi, destinata a diventare un marchio indelebile, una cicatrice, nella vita di un giovane ragazzo che aveva deciso di lottare per il suo amore.
Il biondo conservava dentro al suo cuore ogni momento passato con il più grande e li custodiva gelosamente da chiunque volesse rovinarli con le loro sporche parole, per mesi non aveva fatto parola con nessuno di ciò che accadeva tra di loro, quei momenti erano il suo tesoro, ma non aveva mai pensato che sarebbe stato proprio il ragazzo con cui condivideva quei momenti a rovinare tutto, a distruggere la loro felicità per volere di qualcuno.
Federico si era messo a nudo davanti a gente che era diventata parte della sua vita così velocemente che ancora faceva fatica a riconoscerli, così tanti volti che prima gli sorridevano, in quel momento, lo stavano guardando come se fosse un alieno, qualcuno che non avevano mai visto in vita loro e con cui non volevano relazionarsi.
Il ragazzo aveva detto loro il suo segreto più oscuro, qualcosa che non aveva mai detto a nessuno e lo aveva fatto solo per amore, lo aveva fatto per amore di Benjamin, per poter essere felice con lui ma, in quel momento, lo sguardo del ragazzo gli stava bruciando la pelle, sentiva che non era felice per il suo gesto, poteva capire che era arrabbiato o forse gli faceva pena in quel momento.
Federico aveva rinunciato alla sua serenità per Benjamin ma sapeva che questo non lo avrebbe apprezzato.

I ragazzi del gruppo lo guardavano con una strana espressione stampata sul volto, sapevano chi fosse il ragazzo davanti a loro ma faticavano a riconoscerlo, non vedevano traccia di Federico in quegli occhi azzurri che stavano osservando.
Era sempre lo stesso Federico ma non ai loro occhi.
Il più piccolo si sentiva in imbarazzo davanti a così tanti occhi che non facevano altro che scrutarlo in ogni suo minimo particolare, magari alla ricerca di qualche dettaglio che gli facesse capire che era solo uno scherzo, ma sapeva che era la cosa giusta, quello era il prezzo che doveva pagare per essere felice con Benjamin.
-"Uhm..." Fu la prima parola, se così poteva essere definita, ad uscire dalle labbra dei presenti, più precisamente da quelle di Brandon che odiava il silenzio e ancor di più in situazioni come quelle.
-"A- allora?" Balbettò il più piccolo con un filo di voce, le sue mani non riuscivano a stare ferme, un tremolio si era impossessato di loro e il ragazzo faticava a controllarle, la sua fronte era imperlata di sudore e sentiva la gola maledettamente secca.
-"Allora cosa?" Chiese Philip e inarcò un sopracciglio.
-"Cosa dovremmo dire?" Continuò Avan, un ragazzo dai lunghi capelli castano scuro e occhi verdi che era solito utilizzare un vecchio gilet di jeans, e buttò la cicca della sua sigaretta, ormai, finita.
-"D- ditemi quello che p- pensate..." Rispose Federico che, nonostante si sforzasse, non riusciva a non balbettare.
-"Cosa dovremmo pensare?" Replicò Gwen usando le parole appena dette da Avan.
-"Vi ho appena detto una cosa, un mio segreto, che potrebbe farvi cambiare l'opinione che avete di me." Disse il biondo. "Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, cosa avete intenzione di fare." Continuò acquistando un po' di sicurezza nella voce.
Una mano si poggiò sulla spalla del minore che sobbalzò per quel contatto improvviso.
-"Federico noi non abbiamo intenzione di fare nulla." Disse Brandon. "Non è un nostro problema, ammesso che questa questione sia un problema, quindi non vedo motivo per cui dovremmo cambiare opinione su di te." Continuò e gli sorrise.
Gli occhi del minore si illuminarono di una strana luce e, il ragazzo, non poté fare altro che sorridere davanti alla gentilezza dei suoi amici.
-"D- dici sul serio?!" Chiese incredulo.
-"Assolutamente." Si intromise James. "Sono fatti tuoi con chi vuoi andare a letto o con chi vuoi fidanzarti, la tua vita privata è, appunto, tua e noi non possiamo costringerti ad essere ciò che non vuoi.
Possiamo consigliarti su chi, secondo noi, è più adatto a te ma l'avremo fatto in ogni caso." Continuò
Federico a stento riusciva a credere alle sue orecchie, temeva che i suoi amici lo avrebbero criticato, emarginato dal loro gruppo, proprio come Benjamin gli aveva fatto credere ma non era successo nulla di tutto questo, si erano tutti dimostrati aperti mentalmente, pronti ad accettarlo e ad aiutarlo se fosse stato stato necessario.
-"Grazie ragazzi." Sussurrò il ragazzo che sentiva che i suoi occhi di stavano inumidendo. "È davvero importante per me avere il vostro appoggio." Aggiunse e abbozzò un sorriso.
-"Potrai sempre contare su di noi!" Esclamò allegro Brandon e si alzò per avvicinarsi al ragazzo. "Ora fatti abbracciare." Aggiunse e spalancò le braccio per permettere al minore di intrufolarsi tra esse.
Benjamin osservava come i ragazzi con cui condivideva il tavolo, definirli amici per lui era troppo, non aveva condiviso con loro, quasi nessuno di loro, nulla che andasse oltre dei semplici drink e degli scambi di opinioni su discorsi futili come una ragazza conosciuta in discoteca, li osservava e quasi gli veniva da ridere davanti alla loro falsità, lui li conosceva da più tempo e sapeva che tipi fossero, Federico avrebbe passato dei brutti momenti per colpa loro e lui non avrebbe potuto proteggerlo.

L'abbraccio di Federico e Brandon si sciolse sotto lo sguardo attento di tutti che non avevano proferito parola per tutto il tempo, si limitavano ad osservare la scena e a sogghignare di tanto in tanto nascosti dietro ai loro bicchieri contenenti liquidi di diverso genere.
-"E tu Ben?" La voce di Brandon riportò Benjamin con i piedi sulla terra.
-"Cosa?" Chiese con tono brusco il moro.
-"Tu cosa ne pensi?" Gli chiese il ragazzo e si sedette nuovamente al suo posto.
Benjamin e Federico erano seduti l'uno accanto all'altro ma non si erano mai sentito più distanti.
-"Cosa dovrei pensare?" Replicò Benjamin. "A me non importa di lui." Aggiunse.

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora