Non servono grandi cose per alimentare un amore, sono le piccole attenzioni che fanno sorridere qualcuno, un messaggio del buongiorno, un 'mi manchi' dopo alcune ore passate separate, una carezza improvvisa e, magari, una sorpresa di tanto in tanto, non sono le gesta più eclatanti a fare di un amore qualcosa degno di essere definito tale, quello è meglio lasciarle alle favole che credono che tutti possono vivere felici e contenti, l'amore va coltivato giorno dopo giorno, bisogna lottare per questo, ma non contro bestie e mostri che vanno fuori gioco dopo un colpo più forte, bisogna lottare contro la gente che non sa accettare l'amore, contro i pregiudizi di questi, bisogna lottare contro il mondo intero mano nella mano.
L'amore è crescere insieme, percorrere insieme qualunque strada, litigare per poi ritrovarsi nella stessa stanza e non riuscire a non guardarsi senza sorridere.
L'amore è qualcosa che parte dal cuore e finisce alla mente, comprende ogni parte del corpo, ogni cellula finisce per brulicare di amore verso una determinata persona, persona che finisce per diventare il senso di ogni giorno di qualcuno, di ogni sorriso, di ogni gesto, della felicità di qualcuno.
Questo Federico lo avevo capito bene, lo aveva capito provandolo sulla sua stessa pelle.
Da quando aveva conosciuto Benjamin aveva capito che l'amore non è solo voler passare la giornata con qualcuno e condividere i bei momenti, aveva capito che amare qualcuno significa odiarlo, odiarlo per quanto potere questo abbia, volergli stare lontano ma finire per ritrovarsi e ridere come se le disgrazie non fossero mai accadute, aveva capito anche che condividere i momenti felici con qualcuno era facile, nelle situazioni positive nessuno si tira mai indietro, è amore quando si finisce per condividere i momenti tristi ma lo si fa con il sorriso stampato sul volto e lui determinate emozioni era riuscite a provarle solo con il moro.
Benjamin non si era limitato a diventare il centro del suo mondo, aveva deciso di non accontentarsi, era diventato il suo intero mondo.
Non esisteva Federico senza Benjamin.
Benjamin, però, riusciva ad esistere senza Federico?Benjamin e Federico avevano passato l'intera mattinata insieme, tra di loro non erano mancati i baci, più volte il moro aveva preso alla sprovvista l'altro e lo aveva stretto al suo corpo per poi baciarlo, erano state tante le piccole attenzioni tra di loro quel giorno.
Il moro aveva, letteralmente, vietato l'altro di fare qualsiasi cosa, ogni volta che il minore doveva muoversi era lui stesso a prenderlo in braccio e ad aiutarlo in qualsiasi mansione, anche mentre mangiavano aveva preferito farlo sedere sulle sue ginocchia per aiutarlo anche nelle cose più semplici.
Federico era lusingato da così tante attenzioni, neanche i suoi stessi genitori lo trattavano in quel modo quando era malato.Nel primo pomeriggio Benjamin e Federico furono costretti ad uscire quella loro bolla personale, il più piccolo necessitava di alcune medicine, e il maggiore in casa non ne aveva, quindi dovettero uscire per andare in farmacia.
Le strade di Los Angeles erano piene zeppe di passanti che non si risparmiavano nel lanciare occhiatacce al biondo che camminava sorretto dal più grande.
-"Odio che tutta la città ti guardi!" Esclamò il maggiore.
-"Non importa." Si limitò a rispondere Federico che camminava con lo sguardo fisso davanti a lui.
-"Come può non importarti che tutta la città parla male di te?!" Chiese il moro che, davvero, non comprendeva come l'altro potesse comportarsi in quel modo.
-"Solo possono, appunto, solo parlare, non sanno nulla di me." Disse il più piccolo.
-"Sono giorni che tutti ridono al tuo passaggio e ieri ti hanno mandato in ospedale, dovresti reagire Federico." Replicò Benjamin.
-"A me non importa di loro." Ripeté il biondo. "E non dovrebbe importare neanche a te." Aggiunse e si separò dal ragazzo per entrare nella farmacia.I clienti della farmacia dedicarono tutte le loro attenzioni al ragazzo che era appena entrato, un mormorio generale, seguito da occhiate indiscrete, si alzò non appena il moro lo affiancò.
-"Se non la smettono potrei non rispondere di me." Disse Benjamin.
-"Allora puoi anche andare via." Rispose il biondo e si recò verso lo scaffale da lui desiderato.
-"Cosa?" Chiese il più grande che credeva di non aver sentito bene. "Stai scherzando?" Chiese ancora.
-"Non ho bisogno di qualcuno che peggiori ancora di più la mia situazione." Rispose Federico. "Se non puoi ignorare il chiacchiericcio della gente, come faccio io, puoi anche andare via." Continuò.
-"Vuoi che me ne vada Federico?" Domandò il moro. "Credi di essere abbastanza forte per sopportare da solo tutti i loro insulti?" Chiese.
-"Si, Benjamin." Si limitò a dire il più piccolo.
-"Allora andrò via." Disse Benjamin. "Buona fortuna." Aggiunse e fece per andare via ma un urlo lo bloccò.
-"Nessuno si muova o finirà male!" Urlò un uomo incappucciato, e armato, che era appena entrato nella farmacia.
Poco dopo un altro uomo con un passamontagna nero raggiunse il collega e chiuse a chiave la porta della farmacia, i due uomini erano armati e riuscirono a scatenare il panico generale.
-"Sedetevi tutti per terra, state in silenzio e nessuno si farà male." Ordinò uno dei due uomini.
Benjamin indietreggiò per raggiungere il minore ma quando si girò a guardarlo il cuore gli si strinse nel petto.
-"Piccolino..." Sussurrò lui e gli prese la mano.
Lo sguardo di Federico era assente, il suo viso aveva perso ogni colore e il suo corpo continuava a tremare, non c'era più traccia del Federico spavaldo di poco prima.
-"Voi due!" Urlò l'uomo e indicò i due giovani. "O vi sedete immediatamente o uno di voi due dovrà correre in ospedale, se ci riuscirà." Continuò.
Il moro annuì e si sedette per terra, aiutando il minore a fare lo stesso, per poi stringere il ragazzo.
-"Ci sono io qui con te, andrà tutto bene." Disse sottovoce e gli baciò la fronte.-"Ho tanta paura Ben..." Sussurrò Federico.
Erano passati minuti interi da quando i due uomini incappucciati erano entrati nella farmacia, nessuno dei clienti aveva osato proferire parola mentre i due ladri avanzavano richieste sempre più assurde, la polizia si era raggruppata all'esterno dell'edificio e cercava di arrivare ad un accordo con i due uomini ma sembrava non esistere.
-"Nessuno ti toccherà, te lo giuro." Rispose il moro. "Non lo permetterò." Aggiunse.
-"Stringimi più forte, te ne prego..." Disse il più piccolo.
-"Sono qui e non ti lascio." Replicò Benjamin e fece come gli era stato chiesto.
-"Qui abbiamo due che proprio non vogliono saperne di stare zitti, cosa possiamo fare?" La voce di uno dei due ladri pronunciò queste parole e raggiunse i due ragazzi, Federico si strinse ancora di più al corpo del maggiore e strinse gli occhi. "Tu, vieni qui." Disse il più piccolo.
Benjamin, nel sentire quelle parole, sgranò gli occhi e, se possibile, aumentò la sua presa sul corpo del minore.
L'uomo incappucciato sbuffò sonoramente e si abbassò per prendere il volto del biondo tra le mani.
-"Ti ho detto di venire qui biondino." Disse. "Ma aspetta, sbaglio o tu sei quello di cui tutti parlano in città? Quello che va a letto con tutti gli uomini della città?" Chiese.
L'altro uomo lo raggiunse e scrutò il viso di Federico che continuava a tremare.
-"Si, è proprio lui." Sputò lui. "Beh, potremmo divertirci molto con lui, prendilo." Continuò.
-"Non toccarlo!" Urlò Benjamin non appena si rese conto che l'uomo lo stava per trascinare via da lui.
-"E tu chi sei? Il suo angelo custode?" Rise l'uomo e strinse il braccio del più piccolo.
-"Ti ho detto di non toccarlo!" Ringhiò il moro.
-"Se sei fortunato te lo ridaremo e potrai divertirti ancora con lui ma, per ora, saremo noi a divertirci." Replicò l'altro e gli strappò dalle braccia il più piccolo che emise un urlo sommesso.
-"Lascialo stare!" Urlò il più grande e, dopo essersi alzato in piedi, lo strattonò. "Vieni qui piccolo." Continuò e strinse Federico.
Dagli occhi del biondo scesero tante lacrime seguite da vari singhiozzi che gli scuotevano il corpo tremante.
-"Non dovevi farlo bello, non dovevi farlo!" Ringhiò l'uomo e allontanò il moro da Federico per poterlo spingere al muro.
Un gemito di dolore fuoriuscì dalle labbra di Benjamin non appena la sua schiena entrò in contatto con il freddo muro della farmacia.
-"Vediamo cosa sai fare." Continuò e gli sferrò un pugno nello stomaco.
In un primo momento il più grande si piegò in due per il dolore ma decise di non lasciarsi sopraffare, spinse a terra l'uomo e si mise sopra di lui per poi iniziare a prenderlo a pugni ma il secondo ladro lo allontanò.
-"Ora ci pensiamo noi a rimetterti in riga!" Urlò quello e colpì da dietro la testa di Benjamin.
-"Benjamin!" Urlò Federico ma le sue gambe non volevano saperne di collaborare, se ne stava lì, immobile, a guardare come il ragazzo venisse picchiato da quei due ladri.-"Non dovevi metterti nei guai per colpa mia..." Sussurrò Federico.
La rissa tra Benjamin e i due ladri stavano per finire in tragedia ma i poliziotti fecero irruzione nella farmacia per arrestare i due, il moro aveva ricevuto non pochi colpi e il suo viso era ricoperto di sangue.
In quel momento i due ragazzi si trovavano su una delle ambulanze, che erano arrivate nel caso ci fossero stati feriti, e Federico stava medicando le ferite del ragazzo.
-"Dovevo proteggerti." Rispose il moro. "Te l'avevo promesso." Aggiunse.
-"Poteva finire male per te." Replicò il più piccolo.
-"Tutto ciò che conta per me è sapere che tu stai bene, anche se fosse finita male per me sarei stato felice." Disse Benjamin.
-"Poi io come avrei fatto senza di te?" Chiese il biondo.
-"Ti saresti trovato un altro moro con cui passare le giornate." Scherzò il più grande e cercò di sorridere ma una smorfia di dolore comparve sul suo viso.
-"Non scherzare Benjamin." Lo ammonì Federico. "Ti ringrazio per avermi difeso ma io ho bisogno che tu stia bene.
Non mi piace il fatto che tu te ne vada in giro a tentare la sorte, oggi ti è andata bene ma potrebbe non essere sempre così.
Io ho bisogno di te nella mia vita, non di un altro." Continuò.
-"Non mi succederà nulla piccolo Federico." Rispose Benjamin. "Io sarò sempre qui con te, pronto a difenderti." Aggiunse e fece unite le loro labbra.-------------------------------------------------
Ehi🌸
Quaranta mila, cosa posso dirvi?
Siete fantastiche e non smetterò mai di dirvelo, ogni giorno mi tenete compagnia con i vostri commenti, e mi dispiace non poter rispondere ad ognuno di voi ma cerco sempre di fare il possibile, vorrei poter parlare con ognuno di voi e ringraziarvi singolarmente, ormai, siete diventati parte delle mie giornate, vi adoro💕
Benjamin ha difeso Federico in una rapina, l'ha fatto perché ha capito quanto è importante per lui o per altro?
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

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Midnight Kiss || Fenji.
FanfictionMidnight Kiss || Fenji. "A mezzanotte tutto può succedere. Mezzanotte segna l'inizio di una nuova cosa ma anche la fine di quella vecchia, per loro due cosa segnerà?"