Benjamin l'aveva lasciato.
L'aveva fatto?
Forse sì.
O forse era stato solo un brutto sogno.
No, certo che no.
I sogni, per quanto possano essere brutti, non fanno male.
Non lasciano cicatrici sulla pelle.
Non ti rompono il cuore in tanti piccoli pezzi, talmente piccoli che diventata impossibile assembrarli di nuovo.
Solo un esperto in questo campo poteva riuscirci.
Solo Benjamin poteva riuscirci.
Solo Benjamin poteva curarlo.
Lo stesso che lo aveva fatto ammalare.
Benjamin l'aveva distrutto, di nuovo.
Un cliché.
Li aveva sempre odiati.
Eppure, per Benjamin, era disposto a sopportarli.
Era disposto a sopportare per tutto.
Benjamin l'aveva lasciato ma lui continuava ad amarlo come non mai.
Come sempre.Federico aveva lasciato l'ospedale, gli era diventato impossibile continuare a restare in quel posto.
E, poi, che senso aveva farlo?
Che senso aveva stare ancora in un posto dove nessuno lo voleva?
Benjamin l'aveva cacciato.
L'aveva cacciato dall'ospedale.
Non era quello però a ferirlo.
Benjamin l'aveva cacciato dalla sua vita.
Da ogni suo futuro giorno.
Era quello che lo stava distruggendo lentamente o forse lo aveva già distrutto del tutto.
Il più piccolo aveva cercato in tutti i modi di spiegarli com'erano andate le cose, che lui non voleva fare del male a Lola e neanche al bambino, aveva anche cercato di dirgli che quello che la ragazza portava in grembo non era figlio suo ma bensì dell'ex fidanzato della giovane ma Benjamin non aveva voluto ascoltarlo.
Credevo che tu fossi una persona diversa.
Gli aveva detto Benjamin e gli aveva sferrato l'ennesima coltellata in pieno stomaco.
Non sei la persona di cui mi sono innamorato.
Non sei il mio Federico.
Non lo amava più?
Benjamin aveva smesso di amarlo?
Al solo pensiero il più piccolo sentiva la testa girargli vorticosamente, tutto ciò che lo circondava diventava meno stabile, come la sua vita.Una volta fuori dal candido edificio, dov'era forte l'odore di candeggina e di medicinali di vario tipo, il buio della notte travolse Federico che si strinse nella sua giacca, più per voglia di nascondersi che per il freddo, e si incamminò lungo quelle strade che aveva percorso tante volte ma quella sera ai suoi occhi apparivano diverse, gli sembrava di non averle mai percorse, si sentiva come un'anima, forse in pena, che percorreva quei metri al buio forse alla ricerca del suo corpo.
Del suo essere.
Federico si sentiva perso, aveva perso Benjamin e anche una parte di lui.
Come sarebbe riuscito ad andare avanti?
Non lo sapeva.
L'unica cosa certa era che, in qualsiasi modo, l'avrebbe dovuto fare senza Benjamin, senza il suo ragazzo.
Lola c'era riuscita.
L'aveva fatto fuori dalla vita di Benjamin.
Per il moro lui era diventato quello che aveva ucciso suo figlio, nulla di più.
Un assassino.Il più piccolo osservava spaesato gli edifici che lo circondavano, grosse insegne dai colori sgargianti gli provocavano un certo fastidio alla vista, non era sicuro di essere mai stato in quel luogo, gli edifici avevano un aspetto familiare ma, in fondo, le discoteche di Los Angeles sembravano sempre tutte uguali ai suoi occhi.
Dov'era finito?
-"Rossi!"
Un grido, una voce, attirò la sua attenzione.
Al ragazzo sembrava di aver già sentito, in passato, quella voce ma non ne era certo, in fondo però non era una novità, in quel momento non era certo di niente, non avrebbe messo la mano sul fuoco per niente e per nessuno.
Solo per Benjamin, per lui l'avrebbe messa e se fosse finito per scottarti si sarebbe detto che non importava, che ne era valsa pena.
Nonostante tutto, per lui, Benjamin valeva ancora la pena.
Il minore si guardò intorno, alla ricerca della direzione da cui proveniva la voce, ma non riusciva ad intravedere nessuno.
-"Rossi sei diventato anche cieco?" Continuò a parlare la voce.
Il ragazzo sobbalzò quando sentì una mano gelida poggiarsi sulla sua spalle e, in seguito, avvertì una leggere pressione e delle lunghe unghia affilate stringere il suo cappotto nero, si voltò e rimase senza parole.
Era uno scherzo?
-"Cassidy." Disse con una certa amarezza nella voce.
-"Così ti ricordi ancora di me." Lo prese in giro la biondina e gettò a terra il mozzicone di sigaretta che poco prima reggeva tra le dita. "Come mai sei solo?
Il tuo fidanzatino ti ha lasciato uscire senza guinzaglio?" Continuò ma le sue provocazioni non ottennero l'effetto desiderato.
Federico abbassò il capo, forse per evitare che la ragazza vedesse i suoi occhi lucidi, e strinse la fodera delle tasche, del suo cappotto, tra le mani, aveva preso questa abitudine da Benjamin, lui era solito stringere qualcosa quando era arrabbiato o triste.
Lui era arrabbiato o triste?
Forse entrambe.
Forse nessuna delle due.
Cassidy lo scrutò attentamente per qualche istante e decise di smetterla di prenderlo in giro, si vedeva chiaramente quanto stesse male, non aveva bisogno che lei infierisse.
-"Tu e Benjamin avete litigato?" Chiese.
-"Ti importa?" Chiese di rimando il biondo.
-"Se non mi importasse non te l'avrei chiesto." Replicò la ragazza. "Per quanto possa sembrarti una cosa assurda mi importa della felicità di Benjamin e, volente o nolente, sei tu colui che riesce a renderlo felice."
-"Forse prima lo ero." Disse Federico. "Ora per lui sono solo un assassino."
-"Un assassino?" Ripeté la biondino anche con una certa paura nella voce. "Che cosa stai dicendo?"
Il più piccolo sospirò, si diresse verso un vecchio muretto, totalmente ricoperti da graffiti neri e qualcuno rosso, e fece cenno alla ragazza di affiancarlo.
-"Vieni." Disse. "È una lunga storia."Contrariamente ad ogni previsione il minore si ritrovò, seduto su un muretto fuori da una discoteca e affiancato da una ragazza che non gli era mai andato a genio, a parlare della sua storia con Benjamin, anche di quei dettagli che aveva sempre tenuto per lui perché non voleva che il mondo sapesse, e a raccontare, per quanto potesse fargli male, come le cose erano cambiate da quando Lola era entrata nelle loro vite, fino all'epilogo in ospedale.
-"Wow." Si limitò a dire Cassidy una volta terminato il racconto e si portò la sigaretta alle labbra. "Sapevo che quella Lola fosse una troia ma non fino a questo punto." Continuò.
Forse era il suo tono serio o forse l'assurdità di quella situazione ma, fatto sta che, il minore si lasciò andare ad una breve risata dopo quell'affermazione.
-"Non ti è mai piaciuta, vero?" Chiese il ragazzo e inclinò la testa da un lato.
-"Mai." Scosse la testa la biondina. "E non perché è andata a letto con Benjamin, l'hanno fatto in molte, ma proprio perché nei suoi occhi c'era qualcosa che non mi convinceva e, vedendo come sono andate le cose, avevo ragione." Continuò e fece un altro tiro di sigaretta.
-"Anche a me non è mai piaciuta." Replicò Federico. "Solo Benjamin non ha mai notato nulla e continua a crederle."
-"Benjamin va a letto con tutte, sembra uno stronzo ma in realtà è la persona più buona che ci sia." Disse la ragazza. "Certo, non devo essere io a dirti queste cose, lo conosci meglio di me."
-"Credevo di conoscerlo bene." Replicò il più piccolo. "Forse anche con me ha fatto la stessa cosa, credeva di amarmi ma in realtà amava solo andare a letto con me."
-"Benjamin fotte, fotte senza pietà." Disse Cassidy e inalò l'ultimo tiro della sigaretta. "Non con te, non con te.
Lui ti ama davvero."
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Midnight Kiss || Fenji.
FanfictionMidnight Kiss || Fenji. "A mezzanotte tutto può succedere. Mezzanotte segna l'inizio di una nuova cosa ma anche la fine di quella vecchia, per loro due cosa segnerà?"