Forty one.

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A mezzanotte tutto può succedere, mezzanotte è l'ora proibita, quando tutto può iniziare ma, allo stesso tempo, tutto può finire.
Mezzanotte è l'ora dei desideri, in cui tutti alzano lo sguardo al cielo e sperano in un futuro migliore, di vedere un loro desiderio realizzato.
Mezzanotte è l'ora per chi sogna, per chi spera, per chi ama con tutta la passione che ha senza risparmiarsi, per le passioni proibite.
Mezzanotte è l'ora in cui tutto finisce e lascia spazio ad un nuovo inizio, che regala nuove speranze a chi aveva smesso di sognare.
Mezzanotte è l'ora che indica che anche le giornate più brutte sono giunte al termine, che infonde un po' di felicità a chi credeva di non poter resistere.
Mezzanotte è l'ora degli innamorati , dei sognatori, dei speranzosi, dei distrutti e di quelli felici ma, mezzanotte, è anche l'ora di chi non sa cosa li unisce ma preferisce vivere tutto ciò che gli viene offerto.
Benjamin e Federico avevano passato la mezzanotte, ancora una, insieme a baciarsi, si stringevano l'uno all'altro e cercavano di sentirsi vicini anche fisicamente e non solo con i loro cuori.
Le parole di Federico avevano scaldato il cuore del più grande che non era riuscito a fare altro che baciarlo, c'era qualcosa in Federico che lo inteneriva, che lo spingeva ad essere il più dolce possibile con lui, ma sapeva che era sbagliato da parte sua illuderlo in quel modo, lui non lo amava, era solo attratto fisicamente dal ragazzo, e con quel bacio, forse, gli aveva dato delle false speranze che non sarebbero mai diventare realtà.

Per tutta la notte i due giovani avevano dormito stretti l'uno all'altro, la testa del biondo poggiata sul petto di Benjamin, mentre disegnava cerchi invisibili su questi, e mentre questo giocherellava con i suoi capelli, dopo la dichiarazione del più piccolo nessuno dei due aveva aperto bocca, si limitavano a guardarsi e sorridersi e, di tanto in tanto, si davano qualche bacio.
Benjamin, prima di addormentarsi, per lungo tempo era rimasto incantato nel guardare il più piccolo mentre dormiva, si sorprendeva che un ragazzo come lui, tanto unico e speciale, avesse scelto di amare proprio lui, in fondo, sapeva di non essere niente di speciale, solo una massa di problemi che finiva per distruggere tutti coloro che lo circondavano ma Federico era diverso, Federico aveva abbattuto le sue mura, era andato oltre le apparenze e i suoi problemi, aveva conosciuto il vero Benjamin ed era finito per innamorarsene.

Una nuova giornata era iniziata, il sole era alto nel cielo, anche se ancora nessuno in città si definiva sveglio, le strade di Los Angeles erano piene di ragazzini che si godevano il loro giorno senza scuola, era sabato mattina e nella città degli angeli si poteva già respirare aria d'estate.
-"Mh..." Mugolò Benjamin e, involontariamente, strinse il corpo del minore che stava ancora dormendo.
Il rumore, assordante, di un clacson svegliò del tutto il più grande, che imprecò sottovoce contro l'autista di quel camion, e disturbò il sonno del minore che cercò riparo nel petto del ragazzo sotto di lui.
-"Maledizione..." Borbottò il maggiore ancora assonato e poggiò una mano sulla schiena nuda del biondo.
In un primo momento fu sorpreso di trovarlo lì ma subito dopo i ricordi della notte che avevano passato insieme gli invasero la mente e lo fecero sorridere.
-"Buongiorno piccoletto." Sussurrò e lo attirò a sé per dargli un bacio sulla fronte.
-"Mh..." Mugolò il più piccolo e aumentò la presa sul fianco del ragazzo.
-"Avanti e ora di svegliarsi, pigrone." Sorrise Benjamin e lo prese di peso per portarlo più vicino al suo viso.
-"Lasciami dormire!" Sbraitò Federico con la voce impastata di sonno.
-"Devi alzarti fiorellino." Sussurrò il morso e gli mordicchiò la punta del naso.
-"Che ore sono?" Chiese il biondo e sbatté le palpebre più volte per abituarsi alla luce del giorno.
Benjamin allungò un braccio e girò la sveglia nella sua direzione per vedere l'ora.
-"Sono le dieci e venti." Disse.
-"È presto, lasciami dormire." Sbadigliò Federico e richiuse gli occhi.
Il moro sorrise e si alzò prendendo di peso l'altro che sobbalzò.
-"Ma Benjamin cosa fai?" Chiese il più piccolo e allacciò le gambe sul bacino del ragazzo.
-"Ti ho detto che dovevi alzarti." Rispose Benjamin e lo spinse contro la parete prima di baciarlo.

La mattina dei due amanti era andata nel migliore dei modi, si erano scambiati baci per gran parte del tempo, Federico avrebbe voluto parlare di ciò che era successo ma il moro riteneva che fosse meglio evitare di parlarne o avrebbero trovato dei lati negativi in quello che era successo e avrebbero distrutto la magia di quella notte.
Quel pomeriggio Benjamin e Federico si sarebbero dovuti incontrare con i loro amici e il secondo non vedeva l'ora, sognava di camminare mano nella mano con il più grande, la sua testa poggiata sulla spalla del ragazzo mentre questo gli dava dei baci sulla fronte.
-"Fè andiamo?" Gli chiese Brandon.
-"Certo!" Esclamò Federico e corse fuori dalla sua stanza.

Gli altri ragazzi erano già in spiaggia ad aspettarli e tra tutti c'era Benjamin, bello come il sole stretto nella sua giacca nera di pelle, Federico arrossiva al solo pensiero di quello che era successo quella notte tra di loro, era uno di quei ricordi che avrebbe custodito gelosamente dalle malignità delle persone.
Il più piccolo corse velocemente verso il moro, che si era distanziato dal resto del gruppo, e gli gettò la braccio ma quando cercò di avvicinare le sue labbra a quelle del moro venne scacciato via bruscamente.
-"Ma cosa fai?!" Esclamò cercando di non alzare la voce per non attirare l'attenzione degli altri.
-"Ma io..." Sussurrò Federico. "Volevo solo baciarti..." Aggiunse.
Il moro si guardò intorno prima di portarlo con sé dietro ad un muro.
-"Quante volte ti ho detto che davanti agli altri non devi farlo?!" Chiese.
-"Neanche ora che siamo fidanzati?" Chiese con un filo di voce il più piccolo.
-"Cosa?" Chiese confuso Benjamin. "Federico stai bene?" Chiese ridendo.
-"Perché ridi?"
-"Hai appena detto che siamo fidanzati."
-"Beh, questa notte siamo andati a letto insieme..." Sussurrò Federico e abbassò lo sguardo. "Credevo che ora stessimo insieme." Continuò.
-"Ma sei impazzito?!" Chiese retorico il moro ad alta voce. "Ti ho detto chiaramente che non ti amo, come potrei fidanzarmi con te?!" Chiese ancora.
-"Ma noi siamo andati a letto insieme..." Balbettò il più piccolo.
-"Appunto, hai detto bene, siamo andati a letto insieme." Rispose Benjamin. "Federico io sono andato a letto con tante persone ma non mi sono fidanzato con tutte loro.
Tu sei solo uno di loro." Aggiunse.
Gli occhi di Federico si velarono di lacrime e strinse i pugni per non piangere.
-"Io sono uno di loro?!" Urlò il ragazzo. "Io ti ho dato tutto Benjamin!
Ti ho dato il mio tempo, le mie giornate, i miei sorrisi, i miei sogni, il mio corpo e, soprattutto, il mio amore!
Io non sono uno di loro, Benjamin, io con te ho fatto l'amore ma, come vedo, tu mi hai solo usato!" Continuò attirando l'attenzione di qualche passante.
-"Federico calmati." Ordinò il più grande. "Noi non possiamo stare insieme, sai cosa penserebbe la gente di noi?!" Chiese.
-"La gente?" Ripeté il minore. "Benjamin ti prego dimmi che stai scherzando, ti prego, dimmelo!" Aggiunse.
-"Non sto scherzando."
-"Sai una cosa, Benjamin?
Tu dici tanto di essere un ragazzo libero, diverso dalla massa, per invece sei come tutti loro, hai paura del loro giudizio e questo ti porta a non fare le cose che vuoi.
Tu sei un codardo e mi fai pena, dovresti iniziare a vivere la tua di vita e non quella che vogliono gli altri!" Disse il biondo. "Non voglio mai più vederti, Benjamin, mai più!" Urlò e corse via, via dal suo dolore.

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora