One hundred and nine.

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Tu sei più importante.
Federico era più importante di tutti gli altri.
Questo era quello che Benjamin gli aveva detto e, non poteva negarlo, riusciva a farlo sentire come tale.
Amava tutte le piccole attenzioni che gli donava, erano forse i sorrisi che gli riservava a renderlo felice, felice di stare con lui.
Benjamin gli donava ciò che non aveva mai avuto, che nessuna fidanzata, e nemmeno Noah, era riuscito a dargli.
Indubbiamente non era stato facile per lui, per loro, ma non si pentiva di nessuna delle azioni che aveva compiuto, sapeva che ogni goccia di sudore che aveva gettato, ogni minuto che aveva impiegato nella loro relazione erano stati utili, erano stati essenziali affinché il suo sogno potesse realizzarsi.
Federico sapeva che se solo avesse potuto tornare indietro avrebbe rifatto tutto di nuovo, uguale, solo per averlo al suo fianco.
Benjamin era una persona per cui valeva la pena.
Per lui valeva la pena fare tutto.
Si sarebbe venduto l'anima al diavolo pur di averlo, pur di farlo felice.
Per lui valeva la pena e basta ma forse non era neanche tanto sicuro che una pena ci fosse.
Forse per lui valeva e basta.
Benjamin valeva o almeno per lui.

Benjamin e Federico erano stanchi, forse di tutto, forse di niente, avevano dedicato troppe attenzioni, troppe energie, a chi non le meritava finendo per dimenticarsi di loro stessi.
Il loro obbiettivo quella mattina era proprio quello di dedicarsi tutto il tempo e le attenzioni possibili, per qualche ora i due ragazzi decisero di chiudere fuori dalla porta il mondo e concentrarsi su loro stessi, niente telefoni, niente amici pronti a disturbare.
Solo loro.
Non avevano bisogno d'altro.
Era tanto il tempo che avevano trascorso a letto, stretti l'uno all'altro, come amavano stare, quando le braccia dell'altro circondavano il bacino di uno dei due, entrambi, si sentivano al sicuro, si sentivano protetti dal mondo, da quello stesso mondo che avevano messo alla porta per lasciare che esistessero solo loro.
Brandon quella mattina non era in casa, si era alzato molto presto per intraprendere il suo solito viaggio annuale, per qualche giorno sarebbe andato dai suoi zii ad Aspen ed avrebbe passato con loro un po' di tempo, questo aveva permesso ai due fidanzati di avere più privacy.
I due ragazzi parlarono del più e del meno, non volevano affrontare tematiche importanti, volevano rilassarsi, affrontare la vita con un po' di quella leggerezza che normalmente non potevano permettersi.
Federico era felice di stare con Benjamin.
Benjamin era felice di stare con Federico.
Fu all'ora di pranzo, mentre i due ragazzi gustavano un piatto tipicamente italiano che aveva preparato il minore, il momento in cui tutto si distrusse, il telefono del più grande iniziò a squillare incessantemente, il ragazzo più volte staccò la telefonata, senza nemmeno prestare un briciolo d'attenzione al nome di chi lo stesse disturbando, ma chiunque fosse sembrava avere fretta di parlare con lui, solo alla quinta telefonata il maggiore si decide a rispondere.
-"Pronto?" Rispose annoiato mentre prendeva con la forchetta i pochi maccheroni rimasti nel piatto.
-"Benjamin."
Al solo sentire quella voce il moro lasciò cadere la forchetta nel piatto, il suono dell'oggetto metallico a contatto con la ceramica del piatto attirò l'attenzione del più piccolo che alzò la testa per guardarlo.
-"Che cosa vuoi?" Ringhiò Benjamin.
-"Voglio parlare con te." Rispose la persona dall'altro capo del telefono. "Me lo devi."
-"Io non ti devi nulla, Lola." Replicò il più grande.
Lola, era lei.
Il viso di Federico si incupì non appena il nome di quella ragazza abbandonò le labbra del suo ragazzo.
-"Voglio solo parlare, credo sia anche nel tuo interesse." Disse Lola.
-"Che cosa devi dirmi?"
-"Non voglio parlare a telefono."
-"E io non voglio vederti." Disse Benjamin. "Quindi dimmelo a telefono."
Il biondo allungò una mano verso di lui e la poggiò sulla sua mano.
-"Vai." Gli disse. "Incontrala e parla con lei." Aggiunse e abbozzò un sorriso.
Il moro lo guardò per qualche istante prima di rispondere alla ragazza al telefono.
-"Alle cinque, ci vediamo al bar accanto alla discoteca." Disse. "Non tardare o me ne andrò." Aggiunse e staccò la telefonata.
-"Hai fatto la cosa giusta." Disse Federico.

Il bar scelto dal moro era più pieno di quanto il ragazzo potesse pensare, trovare un tavolo libero si era rivelato un'impresa non molto facile, gruppi di ragazzi continuavano a spintonarlo da un lato all'altro del locale, nel tentativo di accalappiarsi il primo tavolo libero, solo con l'aiuto della sua faccia tosta, e della sua reputazione, riuscì ad occupare uno dei tavoli accanto alla vetrata.
Benjamin era solo in quel posto tanto affollato, continuava ad osservare l'orologio e si domandava cosa Federico stesse facendo, il suo ragazzo aveva rifiutato di accompagnarlo, gli aveva ripetuto più volte che era una questione sua, doveva andare da solo e parlare con la madre di suo figlio.
Quanto gli sembrava assurdo anche solo pensarlo?
Una ragazza che aveva visto solo una volta stava per renderlo padre, stava per regalargli una nuova vita dentro cui c'era il suo sangue.
Suo figlio.
Sangue del suo sangue.
-"Ehi, scusami per il ritardo." Disse Lola e lo raggiunse al tavolo, la ragazza si abbassò per dargli un bacio sulla guancia ma il ragazzo si scostò.
-"Ti avevo detto di non ritardare." La rimproverò Benjamin.
-"Avevo la nausea, mi dispiace." Si scusò la giovane.
-"Alle cinque del pomeriggio?"
-"Può capitare."
Benjamin roteò gli occhi.
-"Che cosa devi dirmi?" Le chiese.
-"Benjamin io ho bisogno di te." Rispose la ragazza. "Ti ho cercato per delle settimane, questo bambino ha bisogno di te.
Tuo figlio merita di avere un padre." Continuò.
Il moro sentì il sangue raggelarsi nelle vene, come poteva quella ragazza portare in grembo suo figlio?
-"Come puoi essere tanto sicura che sia figlio mio?" Chiese il ragazzo. "Siamo stati insieme poco più di un'ora, non so neanche quale sia il tuo cognome e tu non sai chi sono o cosa faccio.
Come puoi esserne certa?" Continuò.
-"Ne sono certa Benjamin." Replicò Lola. "Prima e dopo di te non sono andata a letto con nessuno.
Uscivo da una relazione difficile, circa un mese prima il mio ex, con cui stavo da tre anni, mi aveva lasciato, non volevo saperne di conoscere altra gente, poi ho visto te e ci sono stata ma ho capito che è stato uno sbaglio e ho preferito non andare a letto con altri.
Sono stata solo con te in quel periodo, Benjamin, se non mi credi puoi credere a chiunque e, quando nascerà il bambino, potrai richiedere il test del DNA.
Voglio darti tutte le prove che mi chiedi ma, in cambio, voglio che tu ami questo bambino." Continuò.
-"Che cosa vuoi da me?" Chiese il più grande. "Vuoi rovinarmi la vita più di quanto non lo sia già?"
-"Voglio che tu cresca questo bambino con me."
-"E io voglio crescerlo con Federico."

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Ehi💓
Vi ringrazio per tutti gli auguri di buon compleanno che mi avete mandato ieri, mi dispiace non aver risposto singolarmente ad ognuno di voi ma, come potete immaginare, non avevo molto tempo, li ho letti tutti e ho sorriso per ognuno, grazie davvero💕
Vi ringrazio anche per le novantuno mila visualizzazioni, cresciamo ogni giorno di più e non potete immaginare quanto questo mi renda felice, grazie🌈
Benjamin ha incontrato Lola e le ha detto che vuole crescere il bambino con Federico, come la prenderà?
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero, vi aggiungerò subito.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt e su Instagram come @/fixhvrtx.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora