Benjamin si stava scoprendo sempre più attratto dal più piccolo ma non riusciva a spiegarsi se fosse semplice attrazione fisica o stava andando oltre.
La voglia di averlo sempre al suo fianco aumentava giorno dopo giorno, cercava continuamente un contatto fisico con lui e si pentiva per tutte le volte che lo aveva fatto soffrire ma era più forte di lui.
L'idea di potersi innamorare di qualcuno, qualcuno che era così lontano dal suo prototipo di partner di vita ideale, lo spaventava da morire e finiva per comportarsi come non voleva.
Era spaventato anche dall'idea che i suoi amici, quelli con cui credeva di condividere la vita ma con cui, alla fine, non condivideva altro che andasse oltre a qualche serata fatta di pura finzione, non accattassero la sua relazione e finissero per giudicarlo e per rendergli la vita un vero e proprio inferno, aveva visto cosa erano in grado di fare, aveva visto le conseguenza che Federico aveva dovuto pagare per la sua confessione, anche se indirettamente, erano riusciti a mandarlo in ospedale, l'idea che qualcuno potesse fargli la stessa cosa lo paralizzava, si vantava di essere tanto forte ma bastava un non nulla per spezzarlo.
Nella sua vita fatta di finzione Federico era stata l'unica cosa sincera che aveva incrociato lungo il suo cammino, l'unico in grado di riportarlo con i piedi sulla terra e di farlo vivere in quella realtà che tanto si rifiutava di accettare, lo spingeva a vivere la sua vita e ad essere felice anche senza l'aiuto di qualche drink di troppo, era riuscito a togliergli ogni maschera, lo aveva messo a nudo ma si era assicurato che altri occhi, che non fossero i suoi, lo vedessero.
Benjamin gli aveva giurato di proteggerlo ma, in realtà, era Federico a proteggerlo involontariamente.
Quello che stava iniziando a provare nei confronti di Federico era, ancora, attrazione fisica o amore?Mentre Benjamin osservava il più piccolo allontanarsi dal suo corpo sentì una strana sensazione allo stomaco, o almeno credeva fosse lo stomaco, una sensazione di vuoto che lo faceva star male, stare senza Federico lo faceva star male.
Solo quando la sua mano si intrecciò con quella del ragazzo dal ciuffo biondo quella sensazione sparì e, lui, poté tirare un sospiro di sollievo.Le labbra rosee di Federico stamparono un sonoro bacio sulla guancia del moro non appena entrarono nella sala da pranzo dell'albergo, quel suo gesto non attirò l'attenzione di nessuno, al contrario di quanto sarebbe accaduto se fossero stati a Los Angeles.
-"Ti va bene quel tavolo?" Chiese Federico e indicò un tavolo più appartato, accanto ad una grande e rigogliosa pianta verde.
-"A me va benissimo tutto, mio re." Rispose Benjamin e si portò la mano del biondo alla labbra per baciarla.
Quel nomignolo fece ridere il più piccolo che appoggiò la testa sulla sua spalle e gli sussurrò qualcosa all'orecchio.
-"Sarò per te tutto ciò che vuoi."-"Sei davvero bello questa mattina, sai?" Gli chiese retorico Benjamin e inclinò la testa da un lato.
-"Grazie mille." Borbottò il biondo e le sue guance si tinsero di una leggera sfumatura di rosso.
-"Ragazzi siete pronti per ordinare?" Chiese il ragazzo che si era appena avvicinato loro.
Il ragazzo era abbastanza alto, sembrava un palo a detta del moro, fisico muscoloso, forse anche troppo per i gusti di Benjamin, pelle abbronzata, come un crostino pensò il più grande, grandi occhi marroni e una cascata di ricci neri ad incorniciarlo il viso da bravo ragazzo.
-"S- si." Balbettò Federico.
Il moro sbuffò nel vedere il sorrisetto che era comparso sul volto del cameriere nel vedere la timidezza del minore.
-"Allora io vorrei un caffè alla nocciola, un c..." Stava ordinando il ragazzo ma venne interrotto dal ragazzo che continuava ad osservare il più piccolo.
-"Sai che hai davvero degli occhi bellissimi?" Chiese il cameriere.
-"Uhm, grazie." Rispose il più piccolo e iniziò a grattarsi nervosamente la nuca.
-"Come ti chiami?" Chiese ancora il giovane.
-"Sei tu a dover ordinare o noi?" Ringhiò Benjamin.
-"Cosa?" Chiese confuso il ragazzo.
-"Sembra che tu voglia mangiare Federico per colazione." Rispose il moro e strinse i pugni.
-"Così ti chiami Federico." Sorrise il cameriere e rivolse, nuovamente, la sua attenzione al ragazzo. "Io sono Thomas." Aggiunse.
-"Lui è il mio Federico."La colazione dei due giovani non era finita nel migliore dei modi, la discussione con il cameriere stava per degenerare e il più piccolo, per evitare danni irreparabili, lo tirò via e lo portò a fare colazione in un bar.
Per tutto il pomeriggio Benjamin si rifiutò di uscire dalla loro stanza d'albergo, a stento parlava con il più piccolo che si stava stancando di quella situazione.
-"Ti decidi a dirmi cosa ti prende?!" Urlò Federico.
-"Me lo chiedi anche?!" Urlò, a sua volta, il moro.
-"Non lo so il motivo quindi, è ovvio, te lo chiedo." Rispose il più piccolo e si mise a sedere sul letto, accanto al ragazzo.
-"Perché non lo vai a chiedere a Thomas?" Ringhiò Benjamin.
-"Chi è Thomas?" Chiese confuso il biondo e inclinò la testa da un lato.
-"Si, come se non lo sapessi." Sbuffò il più grande.
-"No, davvero, chi è?" Gli domando ancora Federico.
-"Quello stupido della sala da pranzo!" Rispose il moro.
Un sorriso divertito comparve sul volto del più piccolo che iniziò a mordersi il labbro.
-"Sei geloso?" Gli chiese divertito.
-"Dovrei essere geloso di un crostino?" Sbuffò Benjamin e incrociò le braccia al petto.
-"Crostino?" Ripeté il biondo. "Chiamalo come ti pare, fatto sta che sei geloso." Aggiunse.
-"No, Federico, dannazione no!" Urlò Benjamin e si alzò in piedi. "Non sono geloso, non posso essere geloso di te!
Tu sei solo un amico, un amico speciale, per me, lo vuoi capire?!" Continuò.
-"Bene." Rispose il più piccolo e si alzò, dal suo volto non trasparivano emozioni. "Allora questo amico speciale va a cenare, se vuoi venire fa pure." Aggiunse e uscì dalla stanza.
Il moro sospirò, si maledì mentalmente per ciò che aveva fatto, e lo seguì.Lungo tutto il corridoio nessuno dei due proferì parola, Benjamin gli camminava dietro e lo guardava sottocchio, gli dispiaceva per come si era comportato ma gli era venuto spontaneo, non era riuscito a trattenersi.
Non appena entrarono nell'ascensore la situazione divenne insostenibile per Benjamin.
-"Parlami." Ordinò.
-"Non ho niente da dirti." Rispose Federico che continuava a dargli le spalle.
Il moro si passò una mano sul volto, con un pugno, bloccò l'ascensore e spinse il minore al muro per poi pararsi davvero.
-"Ma che..." Balbettò Federico.
-"Tu ora parlerai con me." Ringhiò il moro.
-"Non ho niente da dirti." Replicò il più piccolo.
-"Bene." Si limitò a dire Benjamin prima di baciarlo.
Il maggiore si aspettava da parte dell'altro una reazione negativa, si aspettava che lo spingesse via ma si sbagliava, Federico si limitò a rispondere al bacio e ad allacciargli le braccia al collo.Fu la piccola campanella posta nell'ascensore, che suonava in caso di emergenza, ad interrompere il bacio dei due amanti.
-"Andiamo in stanza." Sussurrò Federico e fece sfiorare i loro nasi.Giacche, maglie, pantaloni, questi indumenti riempivano il pavimento della loro stanza d'albergo.
Le rosse coperte del letto erano state spostate per fare spazio ai corpi nudi di Benjamin e Federico.
Il primo stava sopra al più piccolo, stando ben attento a non fargli male, e gli stava baciando ogni lembo di pelle che entrava nel suo raggio visivo, marchiandolo ovunque gli capitasse, mentre l'altro neanche cercava di trattenersi dall'ansimare.
-"Sei pronto?" Gli chiese sussurrando Benjamin prima di mordergli il lobo dell'orecchio.
-"Con te sempre." Rispose il biondo sicuro delle sue parole.
Il maggiore gli sorrise raggiante prima di spingersi, lentamente, nel corpo del ragazzo che aveva imparato a conoscere e ad amare.
-"Sei bellissimo." Disse il più grande con voce roca e iniziò a muoversi nel corpo del minore.
-"Sono tuo." Rispose Federico.Dall'esterno della stanza di Benjamin e Federico riuscivano ad udirsi i suoni che i due si stavano dedicando, in quel letto stavano consumando una parte di quel sentimento che li univa.
Quel sentimento tanto forte ma, allo stesso tempo, tanto fragile, in grado di superare mari e monti ma che si lasciava influenzare dalle cose più banali.
Benjamin e Federico erano un mistero, uno di quelli di cui tanti parlano ma nessuno ha il coraggio di svelare, loro erano una cosa sconosciuta al mondo.-"Stai bene?" Gli chiese Benjamin mentre lasciava che l'altro si sistemasse sul suo petto.
-"Benissimo." Sorrise il biondo e chiuse gli occhi.
Il più grande gli baciò la fronte.
-"Ti a-" Stava per dire ma si bloccò.
Federico sgranò gli occhi e si mise a sedere al centro del letto.
-"Cosa?" Chiese.
-"T- ti a- adoro..." Balbettò Benjamin. "Si, ti adoro Federico." Aggiunse.----------------------------------------------------
Ehi🌸
Cosa posso dirvi? Siamo a cinquantamila visualizzazioni e io stento a crederci, ancora una volta voglio ricordarvi quanto siete fantastiche, ci siamo sempre per me e, ogni giorno, mi tenete compagnia con i vostri commenti, grazie💕
Benjamin si stava per tradire, sarà stato solo il momento o sta, davvero, iniziando a provare qualcosa di più?
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

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Midnight Kiss || Fenji.
FanfictionMidnight Kiss || Fenji. "A mezzanotte tutto può succedere. Mezzanotte segna l'inizio di una nuova cosa ma anche la fine di quella vecchia, per loro due cosa segnerà?"