Sixty two.

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Giorno dopo giorno, batosta dopo batosta, diventava sempre più difficile continuare a lottare, lottare per qualcosa per cui non sapeva nemmeno se valesse la pena farlo, era stanco di dover sempre soffrire, l'unico, in quella situazione, che continuava a stare male era solo ed esclusivamente lui, nessuno condivideva quel dolore, che volta dopo volta diventava sempre più massacrante, ne tantomeno qualcuno cercava di dargli sollievo.
Non gli era mai capitato di soffrire così tanto per una persona, e riteneva stupidi chiunque finisse per annullarsi solo per compiacere qualcuno, eppure mai come in quel periodo gli sarebbe piaciuto strapparsi il cuore dal petto per smettere di soffrire, per smettere di vivere quella vita che gli stava facendo così tanto male, gli sarebbe piaciuto essere uno di quei ragazzi a cui non importava nulla del prossimo, che vivevano la loro esistenza pensando solo ed esclusivamente al loro torna conto personale senza dare importanza ai sentimenti altrui, uno di quelli che spezzavano cuori ovunque andassero e finivano per ballare sui restanti pezzi, gli sarebbe piaciuto essere, magari, come Benjamin.
Benjamin.
Molti avrebbero potuto dire che era un nome come tanti ma, di sicuro, non avevano mai avuto a che fare con i suoi occhi tanto profondi ma da cui non riuscivi a percepire emozioni, erano un enigma cui Federico non era ancora riuscito a trovare soluzione, tante volte si era lasciato ingannare da questi e, sapeva, che ancora tante volte lo avrebbero fatto.
Da quando il ragazzo dai folti capelli mori era entrato nella vita del più piccolo lui aveva perso ogni certezza, tutto ciò che gli restava nella vita era Benjamin, se solo questo glielo avesse chiesto avrebbe rinunciato a quel poco che gli rimaneva pur di vivere anche solo qualche mese per lui, avrebbe fatto di tutto per poter baciare ancora e ancora quelle labbra, che erano diventate il centro di tutti i suoi sogni più belli, per sentire ancora quelle mani, a tratti ruvide, muoversi sul suo corpo ed esplorarlo, avrebbe fatto di tutto per Benjamin.

Il vento continuava a soffiare, faceva muovere i pochi fili d'erba presenti nell'esterno della discoteca, scompigliava i capelli dei presenti nel luogo ma, molti di loro, erano troppo occupati a baciarsi per rendersene conto.
Delle grosse nubi di fumo si innalzava nel cielo e rendeva più difficile vedere nitidamente  gli occhi di chi si trovavano di fronte, tante erano le sigarette accese, un forte di odore fumo riempiva le narici dei presenti.
Dall'interno della discoteca si udivano delle risate, forse qualcuno si stava divertendo o, magari, rideva per coprire il rumore dei singhiozzi.
L'uscita di una coppia, se poteva definirsi tale, che a stento riusciva a reggersi sulle gambe, ma erano felici come non mai, attirò l'attenzione dei fumatori, la giovane dal corto vestito blu era stretto al ragazzo che le offriva aiuto per camminare, il ragazzo, dal bizzarro giubbino di pelle nera con le frange, in una mano stringeva una bottiglia di vino e l'altra era fissa sul sedere di colei che lo affiancava, forse non erano una coppia, forse erano solo due ragazzi che volevano divertirsi per una notte.
Federico, normalmente, avrebbe disprezzato il comportamento di quei due ma come poteva criticare ciò che lui faceva giorno dopo giorno?
Si lasciava usare dal ragazzo che aveva davanti e non se ne vergognava.
-"Mi rispondi?" Gli chiese il maggiore e, con la sua voce, lo riportò con i piedi sulla terra.
-"Che cosa dovrei dirti?" Domandò come risposta Federico con lo sguardo fisso sulle sue mani congiunte.
-"Cosa ti prende?" Gli chiese, ancora una volta, il moro.
-"Sono tante le cose che mi prendono." Rispose il più piccolo. "Che cosa risolverei, però, a dirtele?" Chiese retorico.
Sapeva che a Benjamin, in fin dei conti, non importava dei suoi problemi, di ciò che gli prendeva, tutto ciò che gli interessava  era possedere il suo corpo.
-"Potrei aiutarti." Disse Benjamin. "Fare qualcosa." Aggiunse.
-"Sei disposto a rinunciare alla tua vita di ora?" Chiese il biondo. "Rinunciare alle tue abitudini, i tuoi capricci, per me?" Continuò.
-"Cosa?" Il più grande era incredulo.
-"Hai sentito Benjamin." Rispose Federico. "Capisco però che, per te, siano delle domande scomode." Aggiunse.
-"Vuoi che io rinunci a tutto ciò che ho ora, ai miei amici, le mie abitudini, per stare con te?" Chiese il moro.
-"È quello che vorrei io." Disse il più piccolo. "Non quello che vorresti tu." Aggiunse.
-"Non ti sembra di essere egoista, Federico?" Chiese Benjamin mentre il suo viso assumeva un'espressione più dura.
-"Io sarei l'egoista?" Ripeté il biondo e scoppiò a ridere.
Il minore spinse la testa all'indietro mentre continuava a ridere, quella scena aveva un che di unico, agli occhi di Benjamin apparve tutto a rallentatore, un'autentica opera d'arte.
-"Ho rinunciato a tutto per te." Aggiunse. "Non ti sembra che sia tu l'egoista della situazione?" Chiese.
-"Non ti ho mai chiesto di farlo." Rispose il più grande.
-"Mi hai costretto a farlo però." Replicò Federico. "Mi costringi, quotidianamente, a vivere un segreto." Continuò.
-"Non c'è nessun segreto." Disse il moro.
-"Io sono il tuo segreto." Rispose il più piccolo.
Una giovane dai brillanti occhi verdi e una cascata di capelli ricci, stretta nel suo pellicciotto marroncino, si avvicinò a loro e poggiò una mano sulla spalla del maggiore.
-"Benjamin." Lo chiamò.
La sua voce era suadente, una di quelle che, se solo la sentissi per strada per pura casualità, ti gireresti per scoprire la proprietaria, continuava a riecheggiare nelle orecchie del biondo che si sentiva inferiore.
-"Cosa ci fai qui fuori?" Chiese.
Benjamin era visibilmente a disagio ma non perse l'opportunità di sfoggiare uno dei suoi migliori sorrisi alla giovane.
-"Sono uscito per prendere una boccata d'aria, ho incontrato Federico e non mi sono reso conto del tempo che passava." Spiegò lui.
Lo sguardo della ragazza slittò sul minore e gli sorrise cordialmente prima di porgli la mano.
-"Ciao Federico." Lo salutò. "Io sono Lindsay, molto piacere." Aggiunse e gli strinse la mano.
-"Piacere mio Lindsay." Rispose il biondo e le sorrise. "Mi dispiace averti rubato Benjamin e averlo costretto a perdere tempo con me." Continuò.
-"Sei suo amico?" Chiese Lindsay.
-"Sì." Annuì Federico. "Sono solo un suo amico." Aggiunse

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Ehi🌸
Oggi questa storia compie due mesi e io voglio ringraziarvi per le quarantatré mila visualizzazioni, grazie💕
Normalmente le mie storie non durano più di due mesi ma con questa sarà diverso, continuerà ancora per un po' è supererà i cento capitoli, spero continuerete a seguirmi.             Presto le cose cambieranno del tutto, si capovolgerà tutto di nuovo, sarà Benjamin a soffrire?
Se volete entrare nel gruppo whatsapp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero, vi aggiungerò subito!                                                                    Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora