Twenty five.

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I giorni avevano ripreso a trascorrere con il loro normale andamento, avevano smesso di passare l'uno lentamente dopo l'altro, il sole continuava a splendere alto nel cielo ma a Federico e a Benjamin sembrava avesse ritrovato il suo vecchio brillare energico.
Entrambi i due ragazzi erano felici di aver ritrovato quel loro rapporto, anche se sapevano che non sarebbe stato mai più come in passato, avevano ripreso a sentirsi e uscire con una certa regolarità nonostante il più piccolo, delle volte, si dimostrasse alquanto freddo e assente nei suoi confronti ma Benjamin sapeva di averlo ferito profondamente quindi evitava di farglielo pesare o di rimproveralo per questo, tutto ciò che era successo era solo colpa sua e doveva ammetterlo e cercare di porre rimedio ai suoi sbagli, anche se Federico gli aveva detto di averlo perdonato sapeva che sarebbe stato compito suo renderglielo possibile.
In quei pochi giorni, sei per la precisione, Benjamin e Federico si erano visti più volte, il moro, alcune volte, era anche andato all'università del minore per fargli una sorpresa e per portarlo a mangiare qualcosa e l'altro era sempre stato ben felice di vederlo, anche se per poco, Federico sperava davvero di poter dimenticare ciò che era accaduto e di andare avanti, di ricostruire il suo rapporto con Benjamin.

Un nuovo giorno era iniziato, era ormai l'ora di pranzo e il sole cocente era alto nel cielo, le strade si erano riempite di persone che si affrettavano a ritornare a casa per l'ora di pranzo prima di ritornare a lavoro o di concentrarsi sullo studio, Benjamin si affrettava a camminare tra quelle strade, senza rendersi conto che stava urtando non poche persone, per raggiungere il prima possibile l'università del più piccolo, la sera precedente non erano riusciti a vedersi e lui moriva dalla voglia di rivederlo sorridere davanti ai suoi occhi, fargli una sorpresa e poter passare del tempo con lui, ancora si sorprendeva di quanto potesse essere diventato importante Federico per lui e si stava facendo in quattro per poter recuperare il loro rapporto.
-"Stai un po' attento a dove cammini!" Esclamò l'ennesimo passante che era stato colpito dal moro che, nonostante le tante grida e cattive parole, continuava a camminare imperterrito per la sua strada, il suo unico pensiero fisso era Federico.
-"Mi scusi!" Gridò frettolosamente e riprese la sua corsa.

Dopo non molto il più grande, affannato, giunse alla sua meta e sorrise nel vedere che l'esterno della facoltà era ancora quasi vuoto segno che l'ultima lezione non era ancora giunta al termine, Benjamin, quindi, decise di avvicinarsi a quella che sapeva essere la classe di Federico e si accomodò sul muretto di pietre che si trovava al suo esterno.

Poco più di dieci minuti dopo la campanella che segnava la fine della lezione suonò riecheggiando per il grande edificio che era l'università, non appena il grande giardino iniziò a riempirsi di studenti Benjamin gettò a terra la cicca della sigaretta appena finita e la calpestò per spegnerla, poco dopo un sorriso comparve sul suo volto non appena i suoi occhi ricaddero su un ragazzo dal ciuffo biondo che faceva fatica a reggere tutti i suoi libri tra le braccia pur avendo lo zaino completamente vuoto.
-"Ehi piccoletto, attento che inciampi!" Disse quando vide che l'altro stava inciampando nei suoi stessi passi.
Non appena la voce del più grande giunse alle orecchie di Federico questo alzò lo sguardo e iniziò a sorridere come mai aveva fatto prima.
-"Benjamin!" Urlò prima di lasciar cadere sul freddo asfalto i suoi libri e corse ad abbracciare il moro che lo prese di peso.
-"Ehi biondino." Disse sorridere il moro e gli cinse i fianchi con le braccia mentre l'altro allacciava le sue lunghe gambe sul suo bacino.
-"Mi fa davvero piacere vederti qui." Ammise il più piccolo che non riusciva a smettere di sorridere, nonostante fosse più alto di lui riusciva a sentirsi a sicuro solo tra le braccia del moro e, in quel momento, si sentiva come se non potesse succedergli nulla di brutto.
-"E a me fa piacere vedere te." Rispose Benjamin.
-"Ti sono mancato?" Chiese il biondo e inclinò la testa da un lato.
-"Tanto." Si limitò a rispondere il più grande. "Anche se sembra davvero una cosa assurda dato che non ci vediamo solo da ieri." Aggiunse.
-"Beh, a me non sembra una cosa poi così tanto assurda." Controbatté Federico.
-"E perché la pensi così?" Chiese sorridente il moro, si accomodò sul muretto dove era seduto precedentemente e si sistemò meglio il minore sulle gambe.
Il più piccolo allacciò le braccia dietro al collo del maggiore e abbozzò un sorriso.
-"Perché a me sei mancato tanto, anche se ti ho sentito per tutto il giorno mi mancava vederti sorridere davanti ai miei occhi e di poter passare del tempo con te." Disse lui dando voce ai pensieri di entrambi. "Nonostante ciò che è successo tra di noi ci tengo ad avere ancora un rapporto con te e, soprattutto, a passare del tempo con te." Aggiunse, sapeva che con quelle parole si stava sbilanciando e si stava mettendo, ancora una volta, a nudo davanti agli occhi di Benjamin ma con lui non sentiva il bisogno di maschere, sapeva di poter essere se stesso senza timori.
-"Anche io voglio creare di nuovo un rapporto con te, voglio dimenticare il brutto periodo che abbiamo passato e ritornare a ridere e scherzare con te." Rispose Benjamin. "Sei davvero un caro amico per me e non voglio perderti."
Nonostante entrambi avessero deciso di mettere una pietra sopra a ciò che era successo ancora lo faceva soffrire il sapere che lui, per Benjamin, non era altro che un semplice amico, nutriva davvero la speranza di poter essere qualcosa di più ma si era sbagliato per tutto il tempo.
-"Non mi perderai." Disse il biondo. "Se ti comporterai bene." Aggiunse sorridendo.
Il più grande rise brevemente e aumentò la presa sui fianchi del ragazzo.
-"Mi comporterò bene, sarò un bravo ragazzo e cercherò di farti sorridere sempre." Disse.
-"Ci riesci già." Rispose Federico e gli diede un bacio all'angolo della bocca, di quella bocca che sognava di poter baciare ancora, di poter ancora fare sua ma doveva limitarsi a vivere di ricordi perché Benjamin non era suo.

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora