Ninety one.

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La pioggia aveva iniziato a battere lenta sui vetri delle finestre.
Era una serata fredda, spenta.
Solo poche macchine riempivano la strada, schizzavano marciapiedi e qualsiasi cosa li circondasse, prima di fuggire via per potersi riparare nella propria dimora, prima che la pioggia diventasse una vera e proprio tempesta, al sicuro.
Federico però non si sentiva al sicuro.
Non si sentiva al sicuro neanche tra le mura di casa sua, quella casa al momento vuota.
C'era solo lui, con i suoi sospiri e le sue lacrime, a riempire quel posto.
Brandon era uscito e si malediva per aver accettato la proposta di Benjamin e non la sua, se solo avesse detto di sì a Brandon lui e Noah sarebbero ancora insieme, non avrebbe mai più baciato Benjamin.
Era quello che voleva però?
Voleva davvero stare ancora con Noah?
Si era veramente pentito di aver baciato Benjamin?
Il moro lo aveva usato, lo aveva ingannato, non aveva fatto altro fin dal primo momento in cui si erano conosciuti eppure non riusciva ad odiarlo.
Gli aveva detto di non volerlo mai più vedere ma già si stava pentendo delle sue parole.
Non riusciva ad immaginare una vita senza di lui, la sola idea gli stringeva il petto.
Come poteva anche solo pensare di poter vivere senza di lui?
Senza la sua felicità perché, per quanto volesse negarlo, Benjamin era la sua felicità.
Mentre stava con Noah non faceva altro che immaginare Benjamin, si chiedeva come sarebbe stata la sua vita se fosse stato fidanzato con Benjamin.
Immaginava di condividere con lui anche le cose più banali, in una serata come quella, di restarsene a casa, stretti sul divano a guardare un film ma finire per guardare loro, perché, niente era bello come loro.
Immaginava di essere felice con Benjamin, un sogno che non sarebbe mai diventato realtà.

La pioggia stava diventando sempre più intensa, il cielo buio della notte si incupiva sempre di più, non c'era nessuna traccia di stelle in quella notte, nessuna traccia di felicità.
Piccole scintille fuoriuscivano dal camino, la fiamma stava bruciando la legna e Federico si sentiva così tanto simile a lei.
Scelta perché migliore di altri, speciale, e finiva per essere consumata, data al rogo, sfruttata per qualche scopo per poi diventare un ricordo destinato a finire nel dimenticatoio.
Anche Federico si sentiva così, era stato usato per dare piacere a qualcuno, avevano sradicato le sue radici, il suo modo di essere, per poi essere gettato via.
Strinse le gambe, coperte da un pantalone della tuta grigia, al petto e questo fece alzare, leggermente, il maglione bianco che indossava, sospirò e si ricoprì la candida schiena, guardò la cioccolata calda, ormai diventata fredda, che aveva poggiato sul tavolo e si domandò perché tutto dovesse essere così complicato.
-"Benjamin..." Sussurrò ma sapeva che nessuno poteva ascoltarlo.
Spostò lo sguardo verso la finestra, fuori era scoppiata una vera e propria tempesta ma nulla a che fare con quella che era scoppiata dentro di lui.
Un fulmine squarciò il cielo buio della notte, seguito dal trillo del campanello di casa che fece sobbalzare il più piccolo.
-"Chi può mai essere?" Si chiese e fu tentato di non andare ad aprire.
Il suono diventava sempre più incessante, chiunque fosse sembrava essere molto insistente.
Il biondo imprecò a voce alta, scese dal comodo divano, si infilò le ciabatte nere e si diresse verso la porta.

-"Si può sapere chi è?!" Sbraitò e aprì la porta.
Il suo cuore si fermò per un istante, la sua mano iniziò a tremare e sentì la sua gola seccarsi all'istante.
Involontariamente, o forse no, spinse la porta per richiuderla ma non ci riuscì.
-"Lasciami entrare, te ne prego." Disse Benjamin e entrò in casa. "Devo parlarti." Aggiunse, aveva il fiato spezzato, doveva aver corso.
Davanti agli occhi di Federico c'era un Benjamin bagnato fradicio, i capelli attaccati alla fronte, così come anche i suoi vestiti, i suoi occhi erano iniettati di sangue, aveva forse pianto?
-"Cosa vuoi?" Gli chiese il ragazzo e chiuse la porta alle sue spalle.
-"Non trattarmi così, te ne prego." Sussurrò il moro e abbassò lo sguardo. "Sono qui per te."
-"Dimmi quello che devi dirmi e vattene." Replicò il più piccolo.
-"Ascoltami, ascoltami bene Federico.
Non ti ripeterò mai più questo parole e domani stesso rinnegherò anche l'ultima volta di ciò che sto per dirti." Iniziò a parlare Benjamin ma le sue parole dure entravano in contrasto con il suo viso distrutto. "Io ti amo.
Io ti amo Federico.
Dannazione se lo faccio.
Non credevo che sarei mai arrivato a dirtelo, ho lottato contro di te, il mondo, contro di me pur di non ammetterlo.
Non ho mai voluto accettare anche solo l'idea che io potessi amarti, figurati ad accettare il sentimento ma non posso farci nulla.
Ti amo come non credevo fosse possibile amare.
Ho cercato di mascherare questo mio amore, credevo che se nessuno se ne fosse reso conto sarebbe diventato sempre meno reale e, con il tempo, sarei finito per dimenticarti di te ma mi sbagliavo.
Da quando ti ho rivisto non c'è stato giorno, un solo cazzo di giorno, in cui non abbia pensato a te.
Ti ho cercato per una vita e da quando ti ho ritrovato tutto è cambiato.
Più il tempo passava, più io smettevo di pensare solo a me, ogni volta che dovevo fare qualcosa, prendere qualche decisione, finivo per chiedermi
'Cosa ne penserebbe Federico?',
mi domandavo se tu saresti stato d'accordo, mi immaginavo te che facevi determinate azioni con me, anche mentre andavo a fare la spesa mi immaginavo come sarebbe stato bello farla con te.
Con il passare dei giorni ho iniziato ad immaginare te con me e mi piaceva ciò che immaginavo.
Mi piaceva l'idea di essere felice con te, di vederti sorridere e sapere di essere la causa di quel tuo sorriso.
Mi piaceva l'idea che tu mi appartenessi nello stesso modo in cui appartengo a te.
Ti ho ingannato, lo so, ma il primo a stare male ogni volta ero io, quel tuo sguardo deluso mi uccideva lentamente ma non potevo fare altrimenti.
Mille e una volta avrei voluto correre da te, stringerti e dirti c- che - un singhiozzo fuoriuscì dalle sue labbra mentre decine di lacrime rigavano il suo viso - che sarebbe andato tutto bene fino a quando io sarei stato con te e tu con me.
Quella settimana a Vienna è stata la più bella della mia vita, potevo vivere alla luce del sole la mia storia con te, ti vedevo felice e lo ero anch'io.
Perché, ad oggi, posso dire con assoluta certezza che la mia felicità dipende dalla tua.
Quando ti ho visto con Noah non riuscivo più a ragionare, l'ho odiato, ti ho odiato e, dannazione, se solo avessi potuto l'avrei ammazzato con le mie stesse mani.
Odiavo che lui potesse toccarti, che lui ti avesse portato via da me.
Quindi, sì, Federico ti amo, ti amo con tutto me stesso e non riesco più a negarlo.
Ho bisogno di te, di te nella mia vita, in ogni mio giorno.
Voglio che tu mi dica 'a domani' e sapere che quel domani ci sarà, che tu sarai nel mio futuro.
Ti amo e non smetterò di amarti da un giorno all'altro, ci ho messo una vita per trovarti e passerò quello che mi resta ad amarti.
Ti amo ma siamo sbagliati."
La sveglia, posta su uno dei mobili del salotto, segnò la mezzanotte e un allegra melodia, per pochi istanti, invase la casa.
Il viso del ragazzo era rigato dalle lacrime, i suoi occhi, se possibile, erano ancora più rossi di prima, il labbro tremante, non c'era traccia del Benjamin spavaldo che aveva conosciuto, si era spogliato delle sue paura, si era messo a nudo davanti a Federico, gli aveva donato il cuore, gli aveva dato tutto.
Federico a stento riusciva a credere alle sue stesse orecchie, Benjamin, quello stesso Benjamin che tante volte lo aveva preso in tiro, gli aveva detto di amarlo, stava piangendo davanti a lui, tanti singhiozzo disperati uscivano dalle sue labbra, non credeva che avrebbe mai visto una scena tale, gli si stava spezzando il cuore a vederlo in quello stato.
-"Nulla è sbagliato se ti rende felice." Rispose Federico e si avvicinò per baciarlo.
Un bacio disperato, quello di due pazzi alla deriva, due pazzi innamorati, due anime che solo insieme si completano.
Un bacio salato, al gusto di lacrime d'amore, di dolore.
Perché, si sa, non c'è amore senza dolore.
Come non c'è Benjamin senza Federico.
Come non c'è Federico senza Benjamin.

Federico lo aveva stretto al suo petto, lo aveva baciato, lo aveva curato, lo aveva condotto fino alla sua stanza da letto, aveva chiuso la porta alle sue spalle e aveva lasciato che il moro si accomodasse sul suo letto.
-"I- io non p- posso..." Singhiozzò il moro, si sentiva un cretino per ciò che stava facendo, stava piangendo davanti a Federico come un bambino ma non poteva farne a meno.
-"Tu puoi fare tutto." Rispose Federico e si mise sopra di lui. "Se è quello che vuoi." Aggiunse.
-"Io v- voglio ma..."
-"Non c'è ma che tenga davanti all'amore." Lo interruppe il biondo e lo baciò.
Lo baciò come non aveva mai fatto in vita sua, gli baciò l'anima.

I loro vestiti usati per riempire il pavimento della stanza, i loro gemiti come suoneria di una vita, i loro baci come un ricordo da custodire.
Federico si spingeva nel corpo di Benjamin, gli accarezzava ogni millimetro di pelle, gli sussurrava quanto grande fosse il suo amore, baciava ogni sua lacrima e metteva a tacere i suoi singhiozzi con un bacio, uno di quelli dati come per dire 'io sono con te e non ti lascio', perché Federico mai avrebbe lasciato Benjamin, sarebbe stato come lasciare una parte di lui, forse la più bella.
-"Ti amo Benjamin, ti amo da morire." Gli sussurrò.
Le braccia tatuate di Benjamin si allacciarono al collo del minore e lasciò che questo prendesse possesso di lui, che lo completasse.
-"Ti amo." Ripeté.
-"Ti amo anch'io, Federico."

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Ehi🌸
Come posso ringraziarvi? Oggi sono tre mesi di questa storia e siamo a settanta mila visualizzazioni, non scherzo quando vi dico che siete fantastiche, sapete che tengo a questa storia e sapere che piace anche a voi, vedervi così attive, mi rende felice, grazie💓
Il momento che tanto aspettavate è arrivato, si fidanzeranno?
Se volete entrare nel gruppo WhatsApp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovate su Twitter come @suarezgilliesIt.
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Baci, Michi💕

Midnight Kiss || Fenji.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora